mercoledì 20 agosto 2025

La conoscenza non può sostituire la saggezza

 

Lo scrittore e professore Isaac Asimov ha riconosciuto il pericolo di ignorare il valore della saggezza decenni fa. 

"L'aspetto più triste della vita in questo momento è che la scienza accumula conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza", ha scritto. 

Sappiamo più sull'intelligenza artificiale che su come vivere con gli altri esseri umani.

La maggior parte delle persone non desidera davvero la saggezza. Vuole una conferma. Vuole che la propria conoscenza sia sufficiente per non dover mai cambiare. La saggezza la minaccia. La saggezza dice: "Sì, potresti sbagliarti. Riprova". E a nessuno piace il sapore di questa sensazione.

La conoscenza sembra sicura perché è una collezione. Come monete in un barattolo. Ma la saggezza? La saggezza è una corda scivolosa. Cambia. Ciò che pensavi fosse giusto a 25 anni, potrebbe sembrare ridicolo a 40. La saggezza ti costringe ad ammetterlo. La conoscenza ti permette di nasconderti dietro una pila di libri.

La saggezza è sapere quando non parlare. Quando ascoltare. Quando cambiare idea. È anche sapere che la mossa più intelligente non è sempre la più astuta.

Ci sono persone con dottorati di ricerca che non riescono a mantenere viva una relazione. Ci sono invece agricoltori che potrebbero insegnarti di più sulla resilienza di una pila di libri.

La conoscenza ti dice come; la saggezza ti dice quando (e se).

Se vuoi vincere nella vita, sviluppa la tua saggezza. Attraverso l'esperienza, la riflessione e l'umiltà. Devi viverla fino in fondo. Nota gli schemi. Fai domande più efficaci. Leggi, sì, ma poi percorri il sentiero. E metti alla prova ciò che pensi di sapere con la realtà. Coltiviamo la saggezza attraverso il lento e difficile processo del vivere, del fallire e dell'adattarsi.

La saggezza è lenta. Fastidiosamente lenta. Non deriva da un corso intensivo o da un tutorial. Deriva dal vivere abbastanza a lungo da notare che gli schemi si ripetono e dall'essere abbastanza umili da rendersi conto di essere parte del problema per metà del tempo.

La conoscenza può renderti intelligente. Ma la saggezza ti rende pericoloso, nel senso migliore del termine. Dà calma quando tutto intorno a te sta crollando. Dà pazienza nei conflitti e buon senso quando conta. Leggi i tuoi libri, senza dubbio. E raccogli i fatti. Ma finché non li vivi, li perdi, li affronti e ne esci dall'altra parte, stai solo accumulando conoscenza. Nessuno ha mai costruito una vita con un mucchio di informazioni inutilizzate.

La conoscenza può illuminare la stanza. La saggezza sa quale porta varcare.

La saggezza è ciò che impari dopo che ne hai bisogno. Impari la pazienza dopo aver perso la pazienza. Capisci il denaro dopo aver sperperato i tuoi risparmi. Apprezzi il tempo dopo aver sprecato anni in cose che non contavano. La conoscenza può avvertirti: "Ehi, stai andando male". Ma la saggezza è la cicatrice invisibile che deriva dall'ignorare quell'avvertimento.

La conoscenza è potere, ma la saggezza è sapere come e quando usarla. 

La conoscenza è uno strumento. 

La saggezza è sapere di non usare quello strumento come un martello contro ogni problema.

La conoscenza non può sostituire la saggezza.

martedì 19 agosto 2025

Elaborare il dolore

 

A volte siamo troppo umani, ci lasciamo prendere da un’infinita tristezza e in casi estremi anche da rabbia e violenza, perdendo cuore e ragione, in situazioni che meriterebbero una migliore gestione delle emozioni, ma che finiscono per portare altri dispiaceri. 

Ne abbiamo prova dalle notizie che scorrono in TV: coppie che si separano in tragedia, atti insensati negli ospedali, reazioni spropositate in diversi ambiti sociali. In questi casi, sembrerebbe che reagire forsennatamente sia causato da un virus che colpisce l’anima e che attanaglia sentimenti, nati puri e poi trasformati in ossessioni.

Dolore, tristezza e lutto sono emozioni che accompagnano il cuore infranto, che si tratti di una relazione, della perdita di una persona cara o di una profonda delusione da parte di qualcuno da cui meno te l'aspetti; Il dolore può far annegare in un oceano di lacrime o può spingere a commettere atti sconsiderati senza quasi rendersene conto.

Va bene concedersi di provare le emozioni che accompagnano la rottura di una relazione sentimentale o la perdita di una persona cara, perché è bene lasciarsi elaborare il dolore, piuttosto che cercare di reprimerlo o sforzarsi di soffocarlo.

È quasi sempre bene prendersi del tempo per elaborare il lutto e, se possibile, piangere per alleviare le emozioni oppure contare sul conforto delle persone care.

Occorre tenere in mente che la guarigione richiede tempo, bisogna essere pazienti con sé stessi e non farsi pressione per superare il trauma emotivo in fretta. 

Con il tempo, il supporto e la cura di sé, il cuore spezzato guarirà in men che non si dica. Inoltre, è da tener conto che non si è mai soli nel proprio dolore e che tante altre persone hanno attraversato la medesima situazione di sconforto e alla fine, ne sono uscite più forti. 

Occorre, quindi, fidarsi che i giorni migliori arriveranno.

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