Essendo questo il Secondo Volume viene spontaneo pensare che questo rappresenta l’inizio di un progetto che mira a formare una collana. Perché e quanti volumi sono previsti in totale?
“Si, l’intenzione è proprio
quella di realizzare una collana articolata in dieci volumi” –
esordisce Fabio Squeo –
“Il motivo è quello di
offrire una visione vasta, ampia fino a sembrare sterminata, quasi infinita,
degli autori che popolano la scena filosofica. L’obiettivo non è solo quello di
presentare i pensatori più noti, ma far emergere anche quelle voci meno
celebrate, meno conosciute, ma non per questo meno importati. Si tratta di
autori che, pur rimanendo spesso ai margini dei manuali tradizionali, hanno
apportato contributi importanti e decisivi alla costruzione del pensiero
filosofico e meritano, a mio avviso, di essere riscoperti e valorizzati.
Probabilmente avrò elevato al rango di “filosofo” anche qualche autore che, in
fondo, sapeva di rimanere confinato nel quadro di una produzione più propriamente letteraria. Tuttavia, l’audacia di certe pagine, la profondità delle intuizioni o la capacità di toccare temi concreti e universali mi hanno
spinto a considerarli, almeno in parte, come autentici protagonisti del
pensiero”.
La Filosofia sempre
protagonista dei tuoi libri. La tua sembra quasi una scommessa... Far
innamorare i lettori del pensiero filosofico espresso da nomi noti ma anche da
nomi poco conosciuti.
“Più che una scommessa -
magari lo è, in parte - mi sembra una promessa che faccio prima a me stesso”
– sottolinea Fabio
Squeo – “quella
di provare a far innamorare, o quanto meno a suscitare curiosità dei lettori,
verso il pensiero filosofico, anche quando si tratta di nomi poco conosciuti e
spesso mai sentiti prima. Il mio intento è mostrare che la filosofia,
indipendentemente dai manuali o dal grado di istruzione, può sorprendere
chiunque, rivelando il suo fascino anche dove meno ce lo si aspetterebbe”.
Ricordiamo che nel primo
volume, tra i nomi noti, c’è anche l’amato Vescovo don Tonino Bello con un riferimento all’attualità della filosofia del grembiule. Un’anticipazione del secondo volume ... qualche
nome del nostro territorio, a noi conosciuto?
“Nel secondo volume ho
semplicemente proseguito l’analisi degli autori, ampliando ulteriormente lo
sguardo” – rivela Fabio
Squeo – “E
tra le figure legate alla nostra Puglia, compare Giovanni Bovio, nato a Trani,
una personalità di straordinaria forza intellettuale: colto, rigoroso, filosofo
e politico insieme. La sua coerenza morale e conoscitiva lo rende un esempio
raro nel panorama italiano. A volte mi chiedo perché la politica attuale non
riesca a esprimere personalità di questa statura, in grado di unire
profondità di pensiero e impegno politico. Bovio dimostra che è possibile”.
Per concludere, oggi si
parla tanto di pace, per quello che sta succedendo nel mondo, con le varie
guerre in atto. Ma il concetto di pace come si lega col pensiero filosofico?
“La pace, in natura, non
esiste come la intendiamo noi. Due animali che si scontrano non fanno ‘pace’:
seguono semplicemente i loro istinti, senza rancore né cattiveria consapevole”
– conclude Fabio
Squeo – “La
pace diventa necessaria proprio perché l’uomo è capace di cattiveria
consapevole: non agisce solo d’istinto, ma può scegliere di fare del male. In
questo senso, la pace è l’antidoto alla violenza e alla malvagità umana.
L’uomo, a differenza dell’animale, si trova al vertice della natura, con la
capacità di riflettere su se stesso e sulle proprie azioni. È questa
consapevolezza che ci insegna quanto la pace sia non solo importante, ma
essenziale: non solo per il vivere insieme, ma per mantenere l’equilibrio
interiore e sociale, per garantire che la nostra coscienza e la nostra umanità non vengano sopraffatte dalla violenza”.
di Sabino Pisani

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