domenica 3 novembre 2024

Giocando con il pensiero relativo

 

Quando senti relativo, pensi a qualcosa considerato in relazione o proporzione a qualcos'altro. Con questo in mente, la verità relativa è la convinzione che la verità cambi in base alla comprensione che ne ha l'individuo. Con la verità relativa, non ci sono assoluti e ciò che può essere vero per uno, semplicemente non è vero per un altro. L'idea di base è che non ci sono verità universali sul mondo, solo diversi modi di interpretare, il che è anche noto come relativismo epistemologico. Una teoria che risale all'antico filosofo greco Protagora i quale disse: "L'uomo è la misura di tutte le cose".

Attraverso quelle parole Protagora suggerisce la dottrina secondo cui tutta la conoscenza è soggettiva, derivando da osservazioni fatte dagli esseri umani, e non può esserci una verità oggettiva. Una convinzione o affermazione non è mai vera o falsa, buona o cattiva, giusta o sbagliata, e quindi non è assoluta.

Ad esempio, un relativista non può affermare che 2 x 2 = 4 perché la risposta 4 non è né giusta, né sbagliata. Dipende da ciò che si crede; uno può dire che sia 4 mentre un altro potrebbe affermare che sia 5. Entrambi hanno la loro risposta e quindi hanno percezioni distinte della verità.

Secondo un relativista, nulla può essere affermato in modo coerente poiché nulla è vero o falso. A questo punto qualcuno potrebbe dire che la gravità non tira gli oggetti verso il basso, nonostante le considerevoli prove sottostanti a supporto; poiché questa è la sua convinzione e ciò che percepisce come la "verità".

Secondo la teoria del relativista, la terra è piatta per qualcuno e tonda per un altro. Non servono prove inconfutabili per chi crede che la terra sia piatta, poiché si tratta della sua verità.

Un altro esempio, supponiamo che mio fratello, con una laurea o un diploma in medicina, abbia recentemente trovato prove convincenti a supporto di un metodo di trattamento per una grave malattia. Secondo un relativista, nessuno ha motivo di dire che mio fratello ne sappia più di medicina di qualcuno che crede che iniettare candeggina nel corpo umano sia un mezzo per combattere il COVID-19. Dopotutto, i dottori hanno la loro visione della verità e l'altro ha la sua, e questa è la presunta conclusione.

In cosa consiste il problema del relativismo?

La semplice affermazione che la verità è relativa è, per un relativista, inconfutabile e quindi un'affermazione assoluta. Chiaramente, questo è paradossale e rende la base della verità relativa logicamente incoerente.

Oltre all'incoerenza del relativismo, c'è un altro motivo per cui può essere complicato e in qualche modo problematico. Considera la seguente affermazione: "Credo di essere un cane anche se tu non ci credi, tuttavia è comunque vero per me". Certo, potresti credere a qualcosa di ridicolo, ma dire semplicemente che qualcosa è vero per te non aggiunge alcuna convalida all'affermazione; riflette semplicemente la tua convinzione. Questo ci riporta alla questione se la convinzione sia separata o meno dalla verità, poiché affermare qualcosa di assurdo, come "Sono un cane", si crea confusione su cosa sia una convinzione. Pertanto, dobbiamo identificare la verità indipendentemente dalle convinzioni, poiché la realtà  è che siamo umani, non cani.

Inoltre, si può dire che i fatti sono verità e la verità sono fatti. Prendiamo il cadavere di un essere umano, come relativista, potrei dire che la persona è ancora viva. Tuttavia, anche se credi che non cambia il fatto che il cuore si è fermato e il sangue ha smesso di scorrere ovunque rendendolo, secondo la conoscenza della scienza, morto. Pertanto, è vero che la persona è morta in base ai fatti che hanno reso assoluta la verità.

sabato 2 novembre 2024

Studiare è inutile?


 
Sento spesso persone lamentarsi che studiare e curare la propria cultura sia inutile. È superfluo dirvi che ciò mi sconforta, perché questo pensiero negativo è pericoloso e fa molta presa su coloro che si arrendono alle difficoltà della vita.

Comprendo l’amarezza di chi vede un “influenzer” ricavare milioni di euro o un prenditore senza scrupoli che fa scena aperta delle sue ricchezze, ma consiglio si guardare dentro la scatola e non lasciarsi abbagliare dall’etichetta esterna. Queste persone sono veramente felici o si servono delle apparenze per coprire una inconfessabile tristezza? Possono certamente erigersi a campioni del benessere davanti alla povera gente, ma sono costretti a chinare il capo davanti a chi dentro l’anima ha qualcosa che non si ottiene inseguendo ricchezza e potere. Sì! Mi sto riferendo alla cultura, alla saggezza, al senso critico, al pensiero profondo.

Un esempio storico ci arriva da Diogene Laerzio. Il grande e potente Imperatore, Alessandro Magno, accerchiato dai suoi militari e da una grande folla, chiese al filosofo se avesse potuto far qualcosa per lui e quest’ ultimo, schietto, rispose: “Sì, spostati, che mi fai ombra”. Tutti rimasero a bocca aperta, soprattutto i soldati che videro il loro re sbeffeggiato da un uomo povero, ma ricco di disprezzo. Il sovrano macedone rispose ai suoi uomini: “Se non fossi nato Alessandro, sarei voluto essere Diogene”.

Nella mia carriera di insegnante, più volte mi è stato contestato il valore della cultura … e non soltanto dagli alunni (comprensibili per via del necessario impegno nello studio), ma anche da genitori.

In una occasione, mi ritrovai a lamentarmi con un genitore che sebbene il figlio fosse un ragazzo con doti intellettive di rilievo, disperdeva banalmente il suo tempo in attività senza valore. Il genitore, giustificando la scarsa applicazione allo studio serio del figlio, mi disse: “Professore, dobbiamo essere per forza tutti dottori, avvocati e ingegneri?”. 

Non riuscii a trattenermi per non rispondere alle sue rime, così replicai: “Ha ragione. Lasci che siano gli atri ad essere dottori, avvocati e ingegneri … consenta a suo figlio di essere un muratore, un magazziniere, un impiegato a otto ore di lavoro al giorno”.

Mi resi conto dopo di aver esagerato. Non ho nulla contro le modestie professioni, ma ho dovuto menzionarle per incidere sul pensiero di quel genitore. Ognuno nella vita se “sceglie” di essere quello che vuole … va bene! Vuol dire che sarà felice. Ma se invece, è costretto in un lavoro che non avrebbe voluto fare … ha scelto di auto-castigarsi.

Essere riconosciuti nel proprio valore umano è una gratificazione che non puoi ottenere senza l'aiuto della cultura. In assenza, certamente si può essere una brava e saggia persona, ma è inevitabile sentire una grande vuoto d'essere, "dentro" ... non esternabile. 

Studiare è essenziale per diversi motivi che contribuiscono alla crescita personale e sociale. Innanzitutto, fornisce agli individui le conoscenze e le competenze necessarie per avere successo in vari campi. L'istruzione promuove il pensiero critico, le capacità di problem-solving e la creatività, consentendo alle persone di affrontare sfide complesse nelle loro vite e carriere.

Inoltre, studiare aiuta nello sviluppo personale. Amplia le prospettive, migliora le capacità comunicative e promuove l'apprendimento permanente. Questa continua ricerca di conoscenza non solo arricchisce la vita, ma prepara anche gli individui ad adattarsi al mondo in continua evoluzione.

Infine, l'istruzione svolge un ruolo cruciale nel progresso sociale. Una popolazione informata è meglio attrezzata per prendere decisioni che avvantaggiano le comunità e guidano l'innovazione. Investendo nell'istruzione, le società possono affrontare problemi come povertà, disuguaglianza e sfide ambientali, aprendo la strada a un futuro più luminoso. In sintesi, studiare è fondamentale per il successo individuale, la crescita personale e il progresso della società nel suo complesso.

venerdì 1 novembre 2024

La potenza dell'intelligenza emotiva


 

L'intelligenza emotiva può davvero cambiare la vita. Non è solo un'abilità, è un modo di comprendere noi stessi e gli altri che può plasmare le relazioni, guidare le carriere e far emergere il meglio di noi. In sostanza, l'intelligenza emotiva riguarda l'osservazione, la comprensione e la gestione delle nostre emozioni e di quelle delle persone che ci circondano.

Questo percorso crea empatia, resilienza e connessione, tutti elementi essenziali nella nostra vita quotidiana.

In altre parole, si impara ad usare un grande e forte potere da esercitare su di sé e sugli altri.

Pensa a come piccoli malintesi possono trasformarsi in grandi problemi quando qualcuno si sente ignorato o non ascoltato. Immagina di essere in grado di vedere questi momenti in anticipo e di rispondere con gentilezza e attenzione.

Pensa a quella volta in cui hai ricevuto delle critiche, magari da un capo o da un familiare, quale è stata la tua reazione?

È naturale sentirsi sulla difensiva, ma con l'intelligenza emotiva puoi fermarti, pensare a ciò che è stato detto e rispondere con calma. Questo può trasformare una critica in un'opportunità per imparare.

Occorre praticare l'intelligenza emotiva ogni giorno e usarla non deve essere difficile. Inizia ascoltando davvero ciò che le persone dicono e presta attenzione alle loro emozioni. Alla fine di ogni giornata, prenditi qualche minuto per pensare a quei momenti difficili e riflettere su come hai reagito.

Hai risposto con empatia o hai giudicato troppo in fretta?

Queste piccole riflessioni possono aiutarti a crescere e rendere la tua vita serena.

In un mondo che spesso valorizza l'intelligenza e le competenze, l'intelligenza emotiva è una forza gentile che ci aiuta a creare connessioni genuine con gli altri.

Osservando le nostre emozioni e quelle degli altri, costruiamo relazioni forti e appaganti.

Tutto ciò che serve durante una conversazione è semplicemente ascoltare e rispondere con empatia. Vedrai che quei piccoli atteggiamenti suggeriti dall’intelligenza emotiva possono portare a grandi cambiamenti.

Ecco un esempio che illumina.

Madre Teresa di Calcutta stava aiutando una bambina malata a mangiare. Il cibo sparso un po’ ovunque sul viso attirava mosche e moscerini intorno a lei. La bimba non riusciva a deglutire normalmente per cui molto dell’imboccata cadeva tra il mento e la gola. Così, la suora, dopo ogni cucchiaiata di cibo ripuliva il riversato.

Un giornalista, che assisteva alla scena, disse: “Madre, io non sarei capace di fare ciò sta facendo lei per quella bambina.”

Senza una intelligenza emotiva che creasse l’empatia in quella scena, era impossibile per il giornalista comprendere lo stato d’animo della suora che portava avanti il suo compito con la gentilezza e l’amore per il prossimo. La suora guardò in viso il giornalista e senza nessun risentimento gli rispose:

“Ha ragione! Anch’io non sarei stata capace se fossi stato in lei.”   

 

giovedì 31 ottobre 2024

Mamma, sto arrivando


Mamma, mamma … sono io, la tua bambina.

Sto arrivando!

Sono felice di venir da te.

Beh, da dove vengo si sta bene, ma con te è entrare in un altro mondo!

Un meraviglioso mondo.

Lo so, ti sto dando noie con quel pancione … ti prometto che ti ricompenserò con mille bacetti. Non vedo l’ora di essere tra le tue braccia … e di far emozionare quel gigante di papà. 

Dimenticavo … avvisa il mio fratellino che urlerò se non mi starà vicino anche lui. Mi dovrà insegnare i giochetti che ha imparato. E poi anche i capricci… scusami mamma, noi bimbi amiamo molto i capricci … è il nostro modo di capire quanto bene ci vuoi. Non perché non ne siamo sicuri, ma verificarlo ci fa sentire importanti.
Ho visto che mi hai preparato tante belle cose … molte di colore rosa, esattamente lo stesso colore del luogo da dove vengo. Lì da te, significa che sarò una bimba e il rosa è il colore più vicino al cuore. Certo, anche il celeste del mio fratellino è bello, tanto bello come il colore del cielo.

Non preoccuparti se quando arrivo mi sentirai piangere … è soltanto una commedia inscenata per rubarti coccole e tantissimi sorrisi. Ricorda che mentre il tuo viso si affaccerà sul mio, mi appariranno luminose stelline che fuggiranno dai  tuoi occhi per illuminarmi di gioia.

E poi come sono contenta per tutto quel fiume d’ansia che sgorga dal cuore di papà. Mi fa ridere … perché tutti si accorgono di quell’apprensione … anche se lui fa finta di nulla. Gli voglio già tantissimo bene, perché è così tenero … è capace di inventarsi timori che non esistono.

Mi hanno detto che avrò un super-papà… tanto super da far invidia a Superman!

Infine, devo dirti che farò impazzire i nonni … con l’aiuto del fratellino, dovrò rompere la loro monotonia per far venir fuori tutto il loro amore. Hanno trattenuto per molto tempo la voglia di tornar piccoli per giocare con noi. 

I bimbi sanno tutto su come prenderli …sanno anche che da loro proviene ogni bene con cui tu e papà siete diventati grandi e meravigliosi miei genitori.

 

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