martedì 11 giugno 2024

Cosa c'è dopo la morte? Risponde ETT!


 

Luigi: Caro Amico extraterrestre, ti ho spesso rivolto una domanda a cui hai dato una risposta evasiva. Ho capito che con la nostra morte fisica non finisce tutto, ma che cosa c’è di concreto dopo?

Ett: Ti ho ripetuto più volte che il paradigma mentale di voi umani è inadatto a comprendere l’oltre la vita. Questa mia affermazione è avvalorata anche dalla vostra ragione che vi ha lasciati liberi di non pensare delegando qualsiasi risposta alla fede.

Luigi: Dimmi Ett, tu hai un corpo come me?

Ett: Se ti rispondessi no … nella tua mente si aprirebbe uno scenario da fantascienza. Per voi umani tutto ciò che non si tocca non esiste … oppure richiamate una parola dal significato molto ambiguo: spirito. La vostra scienza vi ha spiegato che la materia non è altro che energia in diversa forma, di conseguenza anche il vostro corpo è una forma di energia, seppure ad un livello diverso.

Luigi: Infatti, la fisica, come branca del sapere, ci ha insegnato ciò che dici. Comunque, Ett, non preoccuparti se non capisco a fondo il tuo pensiero … avere dei dubbi su questo argomento è senz’altro meglio di non averne.

Ett: Bene! Allora sappi che quando i vostri corpi fisici muoiono, i vostri corpi energetici o il vostro spirito, o anima, sono energia quantistica e non possono finire. Tu continuerai semplicemente a esistere come una "figura quantistica" (non trovo una parola migliore da usare). Continuerai a “vivere” come un essere energetico nel mondo spirituale. Attenzione alla parola “vivere” perché la sto usando al posto di “esistere” in quanto voglio portare dentro il significato di emozione.

Luigi: È straordinario quello che mi dici!

Ett: C’è di più! L'amore che hai dentro, lo porti con te! Insieme alla paura, alla vergogna, al senso di colpa e ad ogni altro blocco vibrazionale che senti, che non hai lasciato andare da vivo. Sarai la stessa persona, con gli stessi schemi di abitudini nel mondo spirituale. Porterai con te tutto ciò che sei! Potresti ritrovarti bloccato nei regni vibrazionali inferiori del mondo spirituale, se non impari a lasciare andare quelle energie vibrazionali inferiori! Se senti di vivere all'inferno su questa terra, continuerai a vivere all'inferno anche nel mondo spirituale, a meno che tu non impari a vivere costantemente nella vibrazione dell'amore, della pace e dell'illuminazione.

Luigi: Se tutti avessero coscienza di quanto mi hai rivelato, la nostra terra sarebbe il pianeta dell’amore.

Ett: Tempo verrà per il cambiamento che tu auspichi.

Voglia di star soli

 

 

Per alcuni l'autoisolamento è un meccanismo di difesa, è una voglia di sparire da tutti senza lasciare traccia. Non è un desiderio determinato dall’ostilità della compagnia, ma è un’esigenza che emerge quando il peso del mondo diventa troppo pesante e quando all’esterno quasi nulla interessa. È proprio un’incontrollabile necessità di voler stare soli.

C'è qualcosa di stranamente confortante nell'idea di sparire. Non si tratta di scappare dai problemi; piuttosto, si tratta di trovare un posto tranquillo dove poter semplicemente essere. In quei momenti, si desidera ignorare tutti e chiudersi in sé, come se si facesse ritorno in un rifugio privato, completamente nascosto a tutti.

È un modo per proteggere la sanità mentale e mantenere il benessere emotivo. È anche il modo di ritrovare pace ed equilibrio mentale in un mondo dove si richiede costantemente attenzione, concentrazione e ci sommerge di rumore.

È bello sparire sapendo che per un po’ di tempo si è padroni di sé stessi, si gode della libertà di fare ciò che si vuole: leggere un libro, scrivere una poesia, fare una lunga passeggiata, dormire o dedicarsi agli hobby preferiti o alle attività ritenute dai più “inutili”, senza la pressione dell'interazione sociale. Si assapora una certa gioia nel poter esistere senza il bisogno della convalida degli altri.

Nell'abbracciare l'arte di sparire, si impara a comprendere l'importanza della cura di sé e dell'autoconsapevolezza. Si tratta di ascoltare i propri bisogni e stabilire i propri limiti, anche se ciò significa allontanarsi dalle faccende della vita quotidiana. Scomparire consente di ricaricare le pile della propria anima, di riflettere e dopo, di presentarsi nel mondo più forte di prima.

Ma sotto questo desiderio di sparire si nasconde un desiderio più profondo, non di sparire, ma di essere trovati. Non è un desiderio di essere dimenticati, ma piuttosto un desiderio di essere ricercati, di essere compresi e accettati per quello che siamo.

Quindi, anche se può sembrare che si voglia scappare, motivati da una sottospecie di egoismo interiore, ciò che si vuole davvero è essere riscoperti, salvati dall'oscurità di non essere, ma soprattutto aver prova di non essere soli al mondo.

 

lunedì 10 giugno 2024

Motivare qualcuno

 

A volte c’è da stupirsi di come si riesce a dare consigli a qualcuno anche senza aver vissuto la sua situazione. Ci si ritrova a dire parole di conforto e a offrire soluzioni e supporto. È strano per come facilmente queste parole sorgono nella mente, come se fossimo abituati a ripeterle.

Quando si parla con qualcuno che attraversa un periodo difficile, lo consoliamo scegliendo quelle parole che vorremmo noi stessi sentire quando attraversiamo momenti difficili.

Diciamo di essere forte, che bisogna andare avanti nonostante tutto, il peggio passerà. Infondiamo coraggio, diamo motivazioni, cancelliamo il pessimismo.

Usiamo parole che tutti hanno bisogno di sentire quando si affrontano sfide che appaiono invincibili, quando ci sentiamo vinti senza aver iniziato la battaglia. I consigli che diamo in queste occasioni sono esattamente gli stessi di cui abbiamo bisogno a parti invertite. Pronunciando ad alta voce quelle parole stimolatrici, le sentiamo nel nostro animo, fanno eco nella nostra coscienza, fino a crederci. Incoraggiando gli altri ci sentiamo in grado di gestire i loro e i nostri problemi.

I nostri consigli giungono chiari, quasi ovvi. Le preoccupazioni che offuscano la nostra stessa mente sembrano svanire quando ci concentriamo sui bisogni di qualcun altro.

La verità è che abbiamo tutti bisogno di sentire parole positive e che a volte dobbiamo pronunciarle anche per il beneficio di noi stessi.

Ascoltare gli altri e offrire consigli aiuta a vedere la vita da una prospettiva diversa. Si percepisce che la forza e la speranza che si infonde negli altri sono nell’anima di chi sostiene, incoraggia. È come se aiutando gli altri, si aiuti sé stessi a crescere e a migliorarsi.

Perché è così facile dare consigli agli altri mentre è così difficile applicarli a noi stessi? 

Perché spesso siamo i nostri peggiori critici. Siamo veloci a dubitare di noi stessi mentre crediamo nelle parole pronunciate da altri.

Quando sosteniamo qualcuno, in quei momenti prendiamo coscienza che tutti stanno lottando a modo loro e che tutti abbiamo il ​​potere di sollevarci a vicenda.

Le parole che si condividono non sono dirette soltanto agli altri; sono anche per noi stessi; ci ricordano che non siamo soli, che siamo forti e che possiamo superare le difficoltà esattamente come cerchiamo di convincere gli altri.

I consigli che diamo sono un riflesso delle nostre speranze e dei nostri desideri più profondi. È un modo di entrare in contatto con gli altri e con noi stessi, un modo di trovare forza e conforto nelle esperienze condivise.

 

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