lunedì 29 aprile 2024

Dominatori e dominati


Sono sempre stato un uomo di poche parole. 
Il motivo probabilmente discende dal fatto che sono pessimista sul grado di attenzione che mi potrebbe offrire l’interlocutore.
Per questa mia limitazione, lo strumento facebook si è rivelato come un grande alleato. 
Mi illude di poter parlare con chi è soltanto nella mia mente e stimola in me il desiderio di esternare idee che altrimenti morirebbero nella mia convinzione.
Indipendentemente dalle qualità e caratteristiche del lettore, ho l’impressione che qualcuno provi a comprendere.

Mi rattristo leggere quando leggo: I giovani, sperando di trovare un futuro lavorativo, disertano i banchi del classico e s'indirizzano sempre più verso istituti tecnologici e professionali. Tra i licei, impennano le iscrizioni nello scientifico applicato e nel linguistico”.

In questa tendenza, rilevo una contraddizione di fondo nella nostra società e che ritengo dolorosa. In una società malata nell’anima si tenta di intervenire con le cure palliative della tecnologia. Credo di sapere che quando una persona sia malata non si può chiederle di correre per guarire.
La mancanza di lavoro rende incerto il futuro dei giovani, inteso questo, come contesto nel quale poter raggiungere il benessere del corpo ancor prima di quello dell’anima.
È però evidente che solo l’anima forte può dirigere correttamente la vita dell’uomo e quindi sostenere quello sforzo necessario per risolvere i problemi derivanti dalle difficoltà incontrabili.
Sapersi muovere criticamente tra le diverse prospettive future e non rimanere immobilizzati dalle paure conseguenti, rappresenta un obiettivo che la cultura umanistica assicura.
Una coscienza matura, supportata dalla cultura, esalta la sensibilità e predispone l'anima all'ascolto e alla comprensione più profonda. 
Il tecnicismo finalizzato all'efficienza, alla produttività, al profitto, produce nel tempo concorrenza, rigidità di pensiero. 
In definitiva, spogliare la formazione dei giovani dal calore della cultura umanistica significa preparare un futuro "automatico", cioè senza l'uomo. 
L'automatismo, nato con l'intento nobile di liberare l'uomo dalla schiavitù del lavoro, si sta trasformando nel meccanismo che lo svuota della sua essenza più bella.
Il pensiero critico non si stimola con lo studio dedicato soltanto alla tecnologia ma anche (soprattutto) attraverso il confronto con le idee dei grandi pensatori. 

La fantasia, la creatività, l’arte in generale, sono i prodotti di una cultura che ha lievitato nei cuori e negli spiriti la bellezza della sensibilità, imprescindibile dall’essenza umana.

Inoltre, la povertà di spirito genera quell’attrito psicologico per cui i giovani tendono alla superficialità e all’ozio. 
In queste condizioni, una tecnologia sempre più specializzata non può che dividere il mondo in soltanto due categorie: dominatori e dominati.
 

Libertà deformata


Ciò che facciamo e ciò che pensiamo, sono solo l'ombra della stessa verità. Agire e pensare sono due aspetti del comportamento umano che si muovono su due rette parallele; corrono fianco a fianco e non si incontrano mai. Appartengono a due diverse dimensioni della vita. La filosofia ha dato loro involucri diversi.

Cercare una spiegazione perché l’uomo uccide il suo simile o perché si prevarica il rispetto del prossimo, è solo una richiesta formale alla ragione per giustificare l’evento secondo una delle ombre della verità.

Per esempio, credo che nessuna arma sia utile a garantire la libertà di un individuo. 

Sarei più libero con una pistola in mano?

Se libertà significa condurre una vita senza regole e rispondere egoisticamente alle proprie necessità, allora è vero che qualcuno possa sentirsi limitato senza un cannone tra le mani.

Ribadendo il concetto con una metafora, potrei sentirmi limitato nella mia libertà qualora, odiando il fischio di un treno, mi cautelassi sparandogli una cannonata … in questo caso, il cannone mi garantirebbe la libertà di non udirlo e quindi mi diventerebbe oggetto indispensabile alla soluzione del mio problema.

Purtroppo, se non usa il suo cuore nelle relazioni sociali, si avrà bisogno di troppi elementi per ritrovarsi liberi, indipendentemente se poi il loro uso si rivela disastroso per il prossimo.

Dovremmo abbandonare l’idea dell’amore come un fatto privato, da esercitare soltanto nei rapporti con i propri cari. 

 

sabato 27 aprile 2024

Vivimi amore

 

Amami così come sono,
come vuoi.

Amami in silenzio,
lentamente,
ad occhi chiusi.

Amami per le mie lacrime,
per il mio fragile animo,
per i miei fiumi di parole.

Amami facendomi rabbrividire
Amami per la mia pazzia.

Adesso!

Vivimi amore.

Vivimi fino in fondo,
  ti farò sognare il mio mondo.


venerdì 26 aprile 2024

L'intensità del momento


I sentimenti si alimentano di messaggi che utilizzano un canale molto particolare. Nessun cavo elettrico, nessun onda elettromagnetica e nemmeno i raggi luminosi possono attraversare questi sentieri nascosti. Si tratta di un mezzo trasmissivo ancora da scoprire, ma stupendamente bello!

Se volessi, in ogni modo, riferirmi a qualcosa di già esistente, mi sarebbe facile richiamare il principio dell'induzione elettromagnetica.
A coloro per i quali la fisica non è una materia appassionante, mi permetto di ricordare questo fenomeno.
Immaginate due fili elettrici che si stendono paralleli tra due punti. Supponete l’esistenza di una corrente elettrica variabile che corre nel primo filo. Intorno a questo, riscontreremo un campo magnetico che magicamente fa nascere una corrente anche nell'altro filo.
La corrente appena nata, genera anch'essa un campo magnetico che si pone l'obiettivo di annientare la corrente già presente nel primo filo e responsabile della sua nascita. 
Non è meraviglioso?
Ci troviamo di fronte ad una reazione che nasce per combattere chi ha consentito di generarla!
Sembrerebbe che il mondo ami la quiete assoluta!
Ma non può essere così, altrimenti non avrebbe senso il mondo nel suo complesso.
Io sono convinto che la meraviglia dell'esistere stia proprio nell’interazione.  La vita si compie nel tempo in cui si consuma, attraverso l'azione e la reazione, culminanti nell'intensità dell'istante.
I residui poveri dell’essenza umana si rivelano nei fenomeni inquadrati nelle scienze. 
Il processo di razionalizzazione delle osservazioni sperimentali, impone un’automatica limitazione all’interpretazione, legata questa, a quanto sia possibile ai nostri strumenti di analisi. 
L’affidabilità del sistema di elaborazione dipende fortemente dalle caratteristiche fisiche e psicologhe degli attori. 
Questo conduce inevitabilmente a dichiarare la conoscenza parziale o transitoria e la scienza, di conseguenza, diventa lo “stato” dell’arte in corso. 
Il modello mentale a cui una generazione umana può far riferimento è sicuramente condizionato dal contesto storico e relativamente dal processo di sviluppo delle ideologie.
Tutto ciò rende possibile che continuino a esserci nuove scoperte scientifiche e che le verità procedano per raffinamento, per passi successivi.
La relatività delle verità fa in modo che nessuno abbia certezze e ciò costituisce il richiamo alla vita come l’intensità nel momento, dilatato nei cento anni di presenza biologica su questa terra.  
 

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