sabato 21 settembre 2013

Facebook, come funziona?



Facebook è un'applicazione straordinariamente popolare e allo stesso tempo, il suo funzionamento si basa su poche idee semplici ma così ben miscelate da apparire agli occhi degli inesperti come una straordinaria macchina da guerra.Commenti e immagini sono lame che possono accarezzare il cuore come anche trafiggerlo.
Facebook è un’applicazione social network, cioè capace di offrire all’utente un mondo virtuale costruito con le proprie aspettative e usato con le proprie convinzioni.
Dal punto di vista informatico, Facebook è implementato con pagine dinamiche. 
Una pagina è ciò che vedete sul vostro schermo quando, con occhi stravolti e fissati sulla bacheca, siete pronti a catturare risposte, commenti o notifiche provenienti da quei particolari amici.
Un click su un link che vi appare all’improvviso, vi apre l’interesse  e fiumi di notizie, pensieri, fotografie, inondano la mente. 
Il tempo trascorre, ma a causa della asincronicità delle notizie, l’attesa sembra scomparire mentre un sorriso è sempre pronto a scoccare all’insaputa di tutto il mondo.
Le pagine sono dinamiche e questo significa che per tenervi incollati al monitor, Facebook non ha bisogno di cambiare tutta la pagina ma solo piccolissime porzioni di essa, legando così la vostra concentrazione a cose futili.
Questa magia, Facebook la realizza sfruttando piccolissimi programmi sparsi per la pagina e chiamati JavaScript.
Non credete che sarebbe straordinario se la stessa tecnica venisse sfruttata per osservare i segnali del corpo delle persone con cui ci relazioniamo tutti i giorni?
Siamo abitati a vedere, ma non osservare, e selezioniamo ciò che vogliamo vedere in base alle nostre aspettative, saldate sulle debolezze e sulle paure.
Il mondo di Facebook non esiste, come non esiste quello che è presente nella nostra mente.
Questo gemellaggio ci permette di cancellare dalla nostra psicologia le contraddizioni della vita reale.

lunedì 16 settembre 2013

Vivere




Una foglia cade dall'albero.

Una farfalla non vola più.

Un delfino soffoca per una busta di plastica.

Un cuore si ferma.


La consapevolezza è la gioia e il dramma della vita.

domenica 15 settembre 2013

Perdere l'amico


Opera di Silla Campanini


Ho perso l'amico!

Forse non è mai stato amico.

Credevo alle sue parole,
intrecciavano sentimenti.

Allineavo il sentire allo sguardo attento.

Sì! Ora ricordo bene, era la mia ansia.

Contornavo con i miei desideri una figura trasparente.

Respiravo la sua aria per entrare fin dentro l'anima.

Quell'aria era calda
 ma non per il fuoco dell'essere.

Promesse e speranze,
 come arcobaleni, 
giravano intorno a tanti discorsi.

La notte spegne i bagliori dell'illusione.

Non ho amici,
ho solo compagni di viaggio.  

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