Si racconta che Dio tolse allo struzzo la sapienza e
non gli diede nessuna intelligenza, in compenso gli riconobbe un elevato grado
di prudenza e di circospezione.
Forse sbagliò la dose; resta di fatto che
qualsiasi evento nuovo, qualsiasi presenza estranea, produce l’effetto di
atterrirlo nella stessa misura, indipendentemente dal reale grado di
pericolosità che essi comportano.
Lo struzzo non sa valutare, né distinguere le
minacce serie dagli avvenimenti strani, ma del tutto inoffensivi, e si lascia
atterrire dagli animali più innocui.
La cultura popolare lo vede, in queste occasioni,
infilare la testa sotto il terreno per nascondersi dal pericolo.
La verità, invece, dice che si china con il collo
disteso e con il corpo appoggiato a terra cercando di imitare un cespuglio o
una grossa roccia, e se il predatore si avvicina troppo, scappa a grandi
falcate che possono raggiungere i 70 km/h.
Dio con l’uomo è stato un alchimista. Lo ha fatto
nascere e vivere in due realtà contemporaneamente.
Il mondo dei cinque sensi:
illusorio, limitato, transitorio; il mondo dell’anima: misterioso e
affascinante.
Il mondo dei sensi è così approssimato che per
sperimentare l’esistenza, il nostro creatore ha ridotto al massimo la
dimensione delle finestre sensoriali.
In altre parole, vediamo, sentiamo, tocchiamo,
odoriamo e gustiamo, solo entro limitate bande di variazione.
Certi animali mostrano alcune finestre più ampie, ma
la differenza con quelle dell’uomo è, comunque, trascurabile.
Il mondo dell’anima è, invece, infinito, nonostante
abbia a disposizione quel pochissimo materiale offerto dal mondo dei sensi per
manifestare il suo potere.
Immaginate che qualcuno di noi, per caso o fortuna,
abbia una finestra visiva un poco più ampia rispetto alla dimensione comune.
Che cosa succederebbe?
Vedrebbe cose escluse a tutti gli altri!
La psicologia della persona straordinaria costruirebbe
una sua realtà completamente diversa e inimmaginabile da quella degli altri.
Se siamo allineati al pensar comune e facili giudici, automaticamente
tacciamo di stranezza o pazzia, la persona con l’anomalia visiva.
Nel caso dello struzzo che mette la testa sotto terra
per nascondersi al pericolo, siamo più comprensivi poiché si tratta di un
animale.
Estendendo il discorso fatto sulla vista a tutti i
cinque sensi, capirete benissimo come la realtà che viviamo è convenzionale,
limitata alla banda sensoriale assegnatoci.
Basta una frazione di banda in più,
anche instabile o momentanea, per far diventare uno di noi, una persona con
poteri paranormali.
Forzando l’idea delle finestre sensoriali espandibili,
saremmo giustificati nel pensare che possa esistere un modo che ci faccia
percepire il tempo in anticipo (vivremmo nel futuro) o in ritardo (ritorno al
passato).
Sarebbe anche bellissimo poter andare oltre le
frequenze udibili!
Con evoluti decoder saremmo in grado di sentire e
vedere tutto ciò che entra nel nostro raggio d’azione (spettro di frequenze),
compreso le vibrazioni emesse attraverso le emozioni.
Parleremmo senza muovere la bocca, ci sposteremmo nel
vuoto come onde elettromagnetiche, beffeggiandoci degli ostacoli e giungendo
alla velocità della luce in ogni luogo dell’universo.
Saremmo l’energia dell’universo!
Non siate dispiaciuti per non poter sperimentare tutto
questo, poiché dopo la morte, ci sarà tutto il tempo che ci serve.
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