Opera di Silla Campanini
Muto fiore che mi accompagni al triste giaciglio,
ruba i miei odori.
Tienili con te nel buio della notte che verrà.
Le timide fiammelle saranno i tuoi occhi e
userai la fresca brezza di novembre per parlar di me.
Racconterai delle mie paure,
del amor discreto ancor fisso nel fondo del mio cuore.
Riferisci, fiore delicato,
che il mio pensiero è ancora legato a quello sguardo tenero,
e che una lacrima indugia a solcar il viso che fu di un bambino stretto al petto.
Rassicura che non sono triste.
Dille anche una piccola bugia.
Non mi manchi.
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