Friedrich Nietzsche (1844-1900) è stato un filosofo tedesco spesso ricordato come uno dei precursori, insieme a Søren Kierkegaard (1813-1855), dell'Esistenzialismo.
L'influenza di Nietzsche è
formidabile e si estende a gran parte della filosofia e della letteratura del
XX secolo, tra cui l'Esistenzialismo (Kafka, Sartre, Camus), la fenomenologia
(Husserl, Heidegger, Merleau-Ponty), il post-strutturalismo (Deleuze, Foucault)
e il Decostruzionismo (Derrida).
Laddove Nietzsche non appare in modo trasparente come un'influenza, è comunque percepito come un fattore determinante nello sviluppo e nella storia della filosofia, e la sua presenza e influenza sono considerate pressoché pervasive.
Nietzsche è quindi considerato indiscutibilmente una forza nella storia della filosofia e nella filosofia contemporanea, e che si accetti o meno, ad esempio, la sua critica della religione – in particolare del cristianesimo – filosofi religiosi successivi come Paul Tillich e Martin Buber ne sono stati influenzati. Le intuizioni e i contributi di Nietzsche alla filosofia in generale sono considerati di vasta portata e inattuali, trascendendo tempo e luogo.
Ciò che forse è strano è che il nome di Nietzsche sia spesso associato al partito nazista. Sua sorella, Elisabeth Förster-Nietzsche, è nota per aver modificato i suoi appunti in una delle prime pubblicazioni de "La volontà di potenza", nel tentativo di giustificare l'antisemitismo e il fascismo, sebbene si ipotizzi anche che volesse proteggere l'eredità del fratello.
Gli stessi nazisti avrebbero poi tentato di appropriarsi degli scritti di Nietzsche, sfruttando la sua filosofia dura e apparentemente bellicosa per giustificare la propria agenda politica.
Nietzsche esprime chiaramente la
sua opposizione all'antisemitismo in molti punti, uno dei quali è nella sua
lettera a Franz Overbeck, datata 29 marzo 1883: “Forse sarà mio destino essere
considerato un antisemita; mentre tutti i miei istinti vi si oppongono e non ho
nulla a che fare con questa canaglia antisemita.”
La propensione di Nietzsche a
deridere la pietà e l'egualitarismo, e persino a difendere la crudeltà, lo
espone a essere interpretato, o frainteso, in difesa di atteggiamenti e comportamenti
bellicosi comunemente associati al fascismo.
Per Nietzsche, l'obiettivo del filosofare non dovrebbe essere quello di realizzare un sogno astratto (ad esempio, uno che trova la sua apoteosi nella vittoria di un governo o di un altro). L'attenzione di Nietzsche è principalmente individuale e uno degli obiettivi che prescrive ai suoi lettori è il processo di autosuperamento.
Nietzsche dedica una sezione di "Così parlò Zarathustra" all'autosuperamento. In "Al di là del bene e del male", uno degli obiettivi della sua filosofia si rivela essere la capacità di mettere in discussione le proprie motivazioni e di riconsiderare e creare valori. Questi sono compiti che esprimono la volontà di potenza e catalizzano il processo di autosuperamento.
L'autosuperamento è una virtù per creatori e pensatori; li
sfida ad affrontare sé stessi e a interrogarsi sui propri pregiudizi, difetti,
preconcetti e debolezze personali. È una virtù di artisti, scrittori e
pensatori, ma anche, teoricamente, di chiunque miri a sviluppare il proprio sé
più esemplare.



