giovedì 22 maggio 2025

Papà, perché di notte c'è buio?


Non esiste al mondo e in tutto l’universo, qualcosa di più bello e sorprendente della luce.

Sappiamo che nulla è più veloce, essa procede a velocità costante in tutte le direzioni, ignora le distanze e si lascia influenzare dalle masse.

Immaginate se potessimo cavalcarla.

Come sarebbe tutto incredibile!

Quali pesi avrebbero i nostri problemi!

In un’occasione un bambino rivolgendosi al padre, disse:

“Dimmi papà, perché di giorno si vede bene, mentre di notte è buio?”

Il papà non sorpreso dal tipo di domanda rispose:

“Birbante, non sai che di notte il sole non c’è, e non ci può dare la sua luce?”.

Il bimbo, infastidito dalla risposta banale del padre, precisò:

“Papà, mi ha detto la maestra che la luce del sole corre più di qualunque cosa al mondo e arriva in zone lontanissime da noi, allora, perché deve fermarsi di notte?”.

Il padre capì che il suo bimbo voleva una risposta che facesse viaggiare la fantasia, quindi, lo invitò a sedere e cominciò a raccontare:

“Quando nacque il mondo, esisteva solo una grande stella che illuminava tutto l’universo. La luce cominciò a occupare tutto lo spazio circostante, il quale, attratto dall’energia diffusa, si curvò fino ad abbracciare la grande stella.

La luce rimase imprigionata nel mantello dello spazio illuminato, per cui si addensò così fortemente che provocò lo scoppio della stella. Gli studiosi che hanno indagato sull’origine dell’universo, hanno chiamato questa enorme esplosione: “Big Bang”.

In seguito all’esplosione si formarono tantissimi pezzettini cosmici. Alcuni rimasero infuocati e produssero nuove stelle più piccole, altri si spensero e formarono i pianeti con tutti i corpi celesti.

I tantissimi pezzettini, caratterizzati da una certa quantità di energia, appartenuta alla grande stella, si condensarono schiacciati in spazi piccolissimi. Anche a questi, gli scienziati gli hanno assegnato il nome di “massa”.

Ogni corpo esistente nel mondo ha quindi una sua massa proveniente dalla vecchia stella regina”.

Il bambino incantato dal racconto, bisbigliò:

“Anch’io papà, ho la massa proveniente dalla stella regina?”

Il padre continuò:

“Certo! Capirai ora, perché la luce, quando incontra la massa, ha paura di attraversarla. Non vuole ricreare la stessa situazione capitata alla stella regina, per cui di notte, poiché la terra si interpone tra noi e il sole, essa devia e crea il buio”.

Il bambino, dopo aver ripreso fiato, manifestò la sua meraviglia:

“Fantastico papà! Ma come è fatta la luce?”

I momenti di colloquio con un bambino sono come chiodi nel muro, appendono per sempre ricordi.

Il Padre riprese: “Tesoro, immagina se a malincuore ti facessi salire su un raggio di luce e al mio via, ti facessi partire con essa, penso che non ti vedrei più, perché la velocità con cui ti allontaneresti da me, sarebbe tale che non basterebbe la tua eternità per rivederti”.

La paura si sostituì allo stupore:

“No, papà non farmi salire sulla luce! Voglio stare con te!”.

Rassicurando il proprio figlio, il papà continuò:

“No, non ti preoccupare, perché mi sarebbe comunque impossibile farlo, a causa delle nostre masse. Che cosa è, poi, la luce, non so risponderti perché gli studiosi stanno tuttora chiedendoselo.

Ragionando sulla luce, si inducono riflessioni impressionanti.

Per esempio, si potrebbe pensare di girare per l’universo senza invecchiare”.

La discussione rischiava di allungarsi a causa della curiosità e del mistero che stava scendendo sulle parole a tonalità di fiaba. Infatti, il bambino, incoraggiando il padre a continuare, disse: “Papà, mi stai raccontando che potremmo rimanere insieme per sempre, senza invecchiare?”.

La risposta giunse subito: “In un certo senso, si! Ti spiego come.

Supponiamo di salire su un’astronave che possa viaggiare a una velocità altissima e che sulla coda porti un faro lampeggiante, in modo che si possa vedere la sua corsa. Supponiamo anche, che il lampeggio sia calibrato per dare un flash ogni secondo.

I nostri amici, che verranno a salutarci, noteranno il passar del tempo e il nostro allontanarci dalla frequenza dei flash in arrivo dall’astronave.

Mentre l’astronave si allontana, i flash giungeranno ai nostri amici al tempo di un secondo sommato quello impiegato dalla luce per giungere a loro. Capirai che ad altissima velocità, l’astronave percorrerà molta strada e ciò allungherà il tempo per far giungere i flash ai nostri amici.

Ci sarà un momento in cui il tempo impiegato dalla luce per far giungere l’informazione ai nostri amici, diventerà uguale a un secondo, allora, per una gita nell’universo di una settimana, al nostro ritorno saranno passate due settimane. Se ci spingiamo nel ragionamento, ipotizzando la velocità dell’astronave uguale a quella della luce, allora per i nostri amici, il nostro tempo si ferma. Essi non riusciranno più a vedere la luce del flash, in quanto la loro vita sarebbe troppo breve rispetto al tempo impiegato dalla luce per farsi rivedere. Nell’immobilità di un tempo senza significato, saremmo accolti nell’eternità”.

Un’esclamazione interrompe il racconto:

“Wuauuu, ma è tutto vero?”.

Il papà riprende:

“Beh! Così spiega la teoria della relatività di un certo Einstein. Però, non possiamo rallegrarcene troppo, perché a quella velocità saremo anche noi luce o energia. Io non potrò essere il tuo papà e tu non potresti più stare a sentirmi. Saremo, forse, due quanti di luce!”.

Viaggiando alla velocità della luce, si può idealizzare la magia dell’universo: le masse ritornano ed essere energia, lo spazio si contrae alla sua intimità, il tempo perde il suo significato.

Lo spazio-tempo dice alla materia come muoversi.

La materia dice allo spazio-tempo come modificarsi.

Non riesco a immaginare nulla di più bello!

 

mercoledì 21 maggio 2025

Luminonda, il mondo di un alieno


 

Ho parlato con un alieno e mi ha descritto così il suo mondo.

“Il mio mondo lo chiamiamo Luminonda. Qui tutto funziona secondo principi completamente diversi rispetto alla vostra realtà.  È un mondo che si fa beffa della Geografia e Fisica.

Le isole sono sospese nel vuoto. Non esistono continenti, ma migliaia di isole fluttuanti di dimensioni variabili, da pochi metri a intere nazioni, tenute in sospensione da fasci luminosi sorgenti da un centro di energia che tutto sostiene.

Da questo punto d’origine, l’universo nasce e si espande all’infinito. E in processo senza fine si formano civiltà a diverso grado di evoluzione. La vostra civiltà, per esempio, è una delle primordiali.

A Luminonda La gravità è direzionale: cammini normalmente sulla superficie della tua isola, ma se salti oltre il bordo, cadi verso isole più basse, attraversandole come un fantasma.

La vegetazione è composta da strutture trasparenti che assorbono la luce proveniente dall’isola “Sole” più vicina. Questo tipo di luce serve per creare ossigeno liquido, bevuto dagli abitanti. 

Di notte, gli alberi emettono melodie visibili come onde di colore che fanno brillare i cuori umani e li riscaldano d’amore l’intera isola.

L’acqua non esiste. Al suo posto ci sono fiumi di energia liquida ("Lux") scorrono tra le isole, alimentando ogni forma di vita.

Bere Lux trasforma temporaneamente il corpo in luce pura, permettendo di viaggiare a velocità incredibili.

In questo mondo fantastico non ci sono gerarchie di persone o di potere, vige solo armonia individuale.

Non esistono governi o leggi scritte.

Le comunità si autoregolano attraverso una connessione empatica che potremo chiamare “Sincronia Mentale”.

Chi rompe l’equilibrio viene "dissolto" temporaneamente in Lux e riportato in vita con proprietà mentali modificate.

L’unica valuta esistente e scambiata, è la creatività. 

Ogni azione (coltivare, costruire, persino litigare) viene valutata per la sua bellezza e originalità.

I più poveri sono gli abitudinari; quelli che ripetono azioni banali senza innovazione.

I bambini imparano dormendo, assorbendo conoscenza da "sogni condivisi" generati dagli anziani. 

Non esistono scuole, ma torri dove si incubano sogni per sfide intellettuali specifiche. Per esempio, c’è la torre del Sogno della Matematica Quantica; Quella dell’automazione a diversi strati di pensiero; quella che insegna la gentilezza cosmica e tanto altro ancora.

Le macchine sono organismi viventi ibridi, cresciuti da semi metallici piantati nel terreno dell’isola.

Un bus volante, per esempio, potrebbe essere un gigantesco pesce con scaglie d’acciaio e motori al posto degli organi.

La magia si basa sul paradosso. Per lanciare un incantesimo, devi dichiarare due verità opposte (esempio: "Mi trovi dove non ci sono"). Se il paradosso è perfetto, la realtà si strappa e obbedisce.

Non ci sono animali, abbiamo soltanto anime a perfezione diversa.

Gli unici esseri capaci di mentire. Vivono nelle ombre delle isole e vendono segreti distorti in cambio di frammenti di sogni.

Gli Esseri che hanno rinunciato alla creatività per sfuggire alla pressione sociale. Hanno volti lisci come porcellana e comunicano tramite simboli proiettati sul petto.

Le Anime di chi è stato "dissolto" troppe volte, sono condannate a vagare come fari viventi, illuminando le isole più oscure.

Ogni secolo, le isole smettono di produrre suoni per 10 anni. In questo periodo, gli abitanti combattono guerre invisibili usando colori e gesti, lasciando cicatrici luminose sul territorio.

Più ci si avvicina al nucleo di energia, più il tempo diventa caotico. Esploratori tornano con memorie di futuri non ancora accaduti o diventano profeti folli.

A Luminonda, il concetto di "verità" è considerato noioso. L’obiettivo della vita è creare storie così affascinanti che il mondo stesso le adotta come realtà temporanee. 

Ogni persona, morendo, diventa un capitolo in un libro cosmico letto da entità sconosciute che poi valutano la qualità del processo globale.

Il nostro mondo riflette una logica dove l’arte e il caos governano, invertendo completamente la vostra ossessione per l’ordine e il pragmatismo. 

Cosa ne pensi? 

Vorresti visitare il mio mondo?”


martedì 20 maggio 2025

Nel giorno del battesimo di una bimba speciale


Se penso a te, piccolo germoglio di vita, il tempo si arrende e congela il mio pensiero in una luminosa bolla d’amore.


Se guardo i tuoi occhietti, devo credere alle favole per portare il mio cuore nel castello della fantasia e immaginare gli uccelli che cantano e gli alberi che camminano.


Sei troppo piccola per parlare, ma il tuo sorriso sorprende, incanta.

E così, io resto immobile come una nuvola davanti al sole che pretende di oscurarlo.


Sei troppo tenera e bella da far pensare speciali mamma e papà … chissà quali combinazione di geni hanno selezionato per te!


Il tuo sguardo riesce a cancellare ogni grigio umore e dai sapore, gioia ad ogni cosa.


Le stelle ti rincorrono anche di giorno … non vogliono attendere la notte per brillare per te.


Oggi festeggiamo il tuo ingresso nel mondo Dio su questa terra,  così iniziarai un cammino di pace, serenità e amore che ti condurrà nei cento anni del futuro.


Sarai saggia, forte e decisa per i sani valori che i tuoi genitori ti doneranno. 


Loro contano su di te e sul tuo fratellino per raccogliere fiori di emozioni e innaffiare di gioia ogni istante della loro vita.

 

Usalo e non lo perderai

 

Nel settore tecnologico, 35 anni sono apparentemente considerati un'età avanzata. Un recente studio dell'Università di Göteborg ha condotto interviste approfondite con addetti ai lavori del settore tecnologico e ha scoperto che ci si aspetta che i lavoratori over 35 abbiano maggiori difficoltà a elaborare informazioni e ad apprendere cose nuove.

In alcuni ambienti, è diffusa la convinzione che l'intelligenza raggiunga il picco tra i 20 e i 30 anni. Dopodiché, si può essere bravi in ​​attività di manutenzione o gestione, ma i giorni di innovazione e intenso sforzo cognitivo sono ormai alle spalle.

Questo è ovviamente estremamente scoraggiante per i fondatori o i lavoratori del settore tecnologico che sperano di rimanere intellettualmente brillanti e di avere un impiego redditizio dopo aver fatto spuntare qualche capello bianco. Ma questo non è nemmeno il problema più grande di questo pregiudizio contro chi non è più giovane.

Secondo un nuovo studio della Stanford University pubblicato su Science Advances, è anche di fatto totalmente falso.

A volte non è l'età a far sì che le persone ottengano risultati peggiori in un dato ambito, ma l'ambiente o l'istruzione. In alcuni luoghi, i livelli di istruzione sono aumentati notevolmente. Le persone più anziane potrebbero ottenere risultati peggiori nei test, ma hanno anche molti anni di istruzione in meno. Oppure, prendiamo un altro esempio. Molti baby boomer americani farebbero schifo se venissero testati sulle loro competenze tecnologiche. Non è perché i loro cervelli anziani non funzionano più bene. Il problema è che non hanno avuto accesso a molte tecnologie per gran parte della loro vita.

Idealmente, si dovrebbe aggirare il problema testando le stesse persone più volte a età diverse e verificando se e quando le loro prestazioni cognitive iniziano a peggiorare. I ricercatori hanno scoperto che proprio questo tipo di dati è stato raccolto per un ampio studio su adulti tedeschi. Confrontando i punteggi dei test individuali a diverse età, cosa hanno scoperto?

"Le competenze aumentano notevolmente verso i quarant'anni, sia in lettura che in matematica. Successivamente, le competenze medie diminuiscono leggermente in lettura e in modo significativo in matematica", scrivono i ricercatori. In parole povere, l'intelligenza quotidiana complessiva non raggiunge il picco prima dei quarant'anni.

Questo apre un buco piuttosto profondo nella preferenza della Silicon Valley per i ventenni. Ma non è nemmeno la conclusione più incoraggiante dello studio per chi di noi ha qualche candelina in più sulla torta di compleanno.

I dati tedeschi includevano anche informazioni dettagliate sulle competenze cognitive che i partecipanti utilizzavano attivamente. Stavano seguendo corsi, leggendo libri, facendo calcoli complessi? 

Questo ha permesso ai ricercatori di approfondire l'argomento, esaminando come il comportamento influenzi il declino cognitivo.

Gli scienziati hanno scoperto che coloro che avevano una laurea in carriere impiegatizie e che utilizzavano le proprie competenze più della media non hanno registrato alcun declino. Le loro competenze sono in realtà aumentate modestamente nella seconda metà della loro carriera. I partecipanti di ogni estrazione sociale hanno visto le loro competenze cognitive rimanere stabili almeno fino ai 65 anni se le mantenevano allenate. D'altra parte, coloro che non mantenevano la mente attiva hanno visto le loro capacità cognitive calare intorno ai 40 anni.

"Il comportamento individuale influenza drasticamente il modello di età delle competenze cognitive", ha dichiarato a PsyPost l'autore dello studio Eric Hanushek. "Chi usa competenze di lettura, scrittura o calcolo a casa o al lavoro può ridurre, se non eliminare, i modelli neurologici di declino delle competenze".

In pratica, la scienza ha appena confermato il vecchio adagio: "usalo o lo perdi".

Ulteriori prove dimostrano che l'intelligenza non raggiunge il picco in giovane età.

Credere che il proprio cervello rallenterà inevitabilmente nella mezza età non può essere positivo per la motivazione o per un invecchiamento sano. 

Suggerisce anche che il momento in cui si raggiunge il picco di intelligenza è sotto il proprio controllo. 

Se si mantiene la mente attiva e non si presentano particolari problemi di salute, ci sono tutte le ragioni per aspettarsi di poter rimanere lucidi per tutta la vita lavorativa.

Le recenti scoperte concordano sul fatto che l'uso che facciamo del nostro cervello influenzi radicalmente il modo in cui invecchiamo. 

Uno studio sorprendente, ad esempio, ha scoperto che il semplice fatto di convincere gli anziani a iscriversi a un corso migliorava le loro prestazioni nei test di memoria e attenzione come se avessero 30 anni di meno.

È abbastanza logico dedurre che tenendo attivo il cervello si continui ad essere orgogliosamente brillanti esseri pensanti.

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