domenica 31 marzo 2013

Un cane straordinario


Hanno tentato di ucciderlo. Ma Abayed, un cane pastore di 6 anni, aveva troppa voglia di vivere e ce l'ha fatta. Tutto ebbe inizio due anni fa, quando, scambiato per un randagio, fu colpito alla schiena da un proiettile che gli paralizzò per sempre gli arti posteriori causando gravi lesioni al midollo. La sua è una storia commovente, caratterizzata, per fortuna, da un happy end.


Abayed, infatti, nonostante la paralisi, ha avuto una seconda chance: i suoi proprietari, disperati, lo portarono alla Humane Center for Animal Welfare di Amman, dove fu sottoposto a una delicata operazione. I medici erano decisi a trovare la soluzione migliore per lui, per tornare a vederlo correre e divertirsi sui prati della Giordania, dove fino a quel momento aveva condotto un gregge di oltre 200 pecore.


Allontanato fin da subito lo spettro di una probabile soppressione, soprattutto grazie alla sua grandissima vitalità, per lo straordinario cane pastore fu realizzata appositamente uno speciale deambulatore dotato di due ruote. È così che Abayed, che in giordano significa bianco, è tornato a inseguire le pecore, anche senza l'uso delle zampe. Ora, però, vive nel centro per animali che lo ha salvato, perché i suoi proprietari pastori non avevano i mezzi per prendersi cura di lui dopo l'infortunio. Ad Abayed manca la parola, ma se potesse parlare avrebbero molto da dire...

Roberta Ragni


Legata al cielo

 
 
 Guardar laddove luce fioca governa, vorrei.

Timor non avrò per battiti fuggenti,
per lo scorrere del furor rosso.

Ritrovar verità per amor puro,
gioia infinità sarà.

Ma son poco per cotanto ardir
e allor muovo occhi all'incanto.

Perduto nell'arcano, il mio volto riflette il cielo.

Mirare di stelle e disegni, ridesta lo spirito mio.

Antiche canzoni echeggiano nell'animo.

Ravvivan gravi emozioni del passato,
che ora son ricordi.

Mi stringe il cuore
al riconoser il viso tuo
amore mio.

venerdì 29 marzo 2013

Apparir donna



 
Carichi pensieri sono nuvole che scorrono nel cielo procelloso.
A lor rimirar fanno incanto all'esser vivo.

Fugaci immagini disegnano speranze.

Malcerte paure stringono la mente verso grigie direzioni. 

Posare riguardo a sì tal suggelli, non s'addice
e allor tosto cancello la gretta figura.

Delle palpebre faccio sipario
e chiudo dentro me stesso.

Rinvigorir di sipirito, m'attendo.

Lontando dal mondo che tocco,
sollevo l'anima al viso di donna.

Son uomo e m'allieto.


 

Orrore in Paradiso






E' terribile! Nelle Maldive un tribunale ha appena condannato a 100 frustate una quindicenne vittima di stupro. Possiamo salvarla e fermare queste folli fustigazioni pubbliche se minacciamo i politici locali di far perdere loro i ricchi introiti del turismo. Facciamo montare un appello sostenuto da un milione di persone e lo pubblicheremo subito su riviste turistiche e siti internet:

E' quasi impossibile da credere, ma una quindicenne vittima di stupro è stata condannata a ricevere 100 frustate in pubblico! Dobbiamo mettere fine a questa follia colpendo il governo delle Maldive nel suo punto debole: l'industria del turismo.

Il patrigno della ragazza è accusato di averla stuprata per anni, uccidendo anche il figlio che aveva dato alla luce. Ora il tribunale dice che dovrà essere frustata per "sesso fuori dal matrimonio" con un altro uomo, di cui non si è saputo neppure il nome! Waheed, il presidente delle Maldive, sta già cominciando ad accusare la pressione globale; ora possiamo spingerlo a graziare la ragazza e a cambiare la legge, per impedire che altre vittime vadano incontro allo stesso crudele destino. È questo l'unico modo modo in cui possiamo mettere fine a questa guerra alle donne: facendoci sentire ogni volta che accadono fatti del genere.

Il turismo rappresenta i maggiori introiti per i benestanti delle Maldive, inclusi molti ministri del governo. Facciamo crescere una petizione da un milione di firme rivolta al presidente Waheed questa stessa settimana e creando una seria minaccia alla reputazione delle isole con pubblicità shock su riviste di viaggio e online, finché non agirà per salvare la ragazza e abolirà questa legge vergognosa.

Le Maldive sono un paradiso per i turisti ma non è sempre così per le donne che ci vivono. Ci sono paesi con una interpretazione anche più rigida della legge islamica della sharia ma nelle Maldive donne e bambine vengono abitualmente punite con frustate se ritenute colpevoli di sesso extraconiugale. I rapporti sessuali prima del matrimonio sono illegali, ma nonostante coinvolgano sempre un uomo e una donna, il 90% delle persone punite sono donne! E mentre è sconvolgente che una donna su tre, tra i 15 e i 49 anni, abbia subito violenza fisica o sessuale negli ultimi tre anni non è stato condannato alcuno stupratore.

Vincere questa battaglia può aiutare donne in tutto il mondo: proprio ora infatti il governo delle Maldive si è candidato per un incarico di primo piano sui diritti umani all'ONU, con un programma di tutela dei diritti delle donne! Il presidente Waheed ha chiesto al procuratore generale di fare ricorso sulla sentenza della quindicenne. Ma non è abbastanza. Gli estremisti all'interno del paese lo possono forzare ad accantonare ulteriori riforme se l'attenzione internazionale calerà. Diciamo alle Maldive che perderanno la loro reputazione di romantica attrazione turistica se non agiranno subito per difendere i diritti umani e quelli delle donne.

Quando alcuni casi estremi accendono le coscienza pubblica globale è fondamentale farci sentire, che siano gli USA, l'India o le Maldive. I membri di Avaaz hanno combattuto molte battaglie contro questa guerra globale alle donne. Abbiamo aiutato a proteggere una giovane donna che ha coraggiosamente denunciato il suo stupro in Afghanistan; abbiamo lottato al fianco delle donne in Honduras contro una legge che le avrebbe condannate al carcere se avessero assunto la pillola del giorno dopo. Questo è il momento di stare al fianco delle donne delle Maldive.

Con speranza e determinazione,

Jeremy, Mary, Alex, Nick, Ricken, Laura, Michelle e tutto il team di Avaaz.

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