martedì 31 dicembre 2013

Buon anno 2014, cuore.


 
Abbandono il mio cuore al tuo sorriso.

Dolce è il dondolio nella culla di emozioni che continuamente agiti.

Stringo forte al petto questa gioia che vuol sfuggire.

Devo conservarla per i momenti tristi,
quei momenti in cui ti vedrò preoccupato,
quei momenti in cui tutti gli orizzonti sembreranno chiusi.

Ho te e soltanto te!

Una fiammella che alimenta la voglia di esistere.
La prova di una speranza certa.

Il motivo dello splendore del sole,
del brillare delle stelle,
del volo di un uccello,
dell'attesa del domani.

Un anno sta terminando,
e le mie lacrime, ribelle,
continuano a scorazzare ancora per le guance.

Non temono di essere trattenute dal dorso di una timida mano.

Vogliono testardamente continuare a mostrarsi,
quale specchio di un'anima appesa a un filo d'amore invisibile. 

 

sabato 28 dicembre 2013

Amica in cielo


 
Crudele è quello sguardo distratto che porta la tua immagine.
Sfioravi silenziosa il mio confine.
Soltanto poche parole accompagnavano il saluto.

Riservata per antica stirpe,
i tuoi pensieri erano ponti nell'anima.

Arduo è sollevar baldanza al cuor serio.
Rinnego la timida aria che m'impedì di toccarti.

Or vago tra esitanti ricordi.
Afferro tracce del tuo passaggio.
M'illudo di sentire il profumo della tua vita.

Ormai, il dì è finito.
Il sole ha lasciato il buio.
Potrò ritrovarti Lassù.

Sollevo lo sguardo al cielo per non far scendere una lacrima. 
 

mercoledì 25 dicembre 2013

Natale con ETT (prima parte)




LUIGI: Buon Natale ETT!

ETT: Non so come risponderti, non conosco ciò che festeggiate!

LUIGI: Il Natale è una data in corrispondenza della quale celebriamo la nascita di un grande uomo.

ETT: Allora, festeggerete tutti giorni! Credo che siano esistiti molti grandi uomini, o sbaglio?

LUIGI: Cristo è stato un uomo un po’ speciale! Egli è considerato il figlio di Dio, il rappresentante umano del padrone dei mondi.

ETT: Strano che io non lo conosca!

LUIGI: Probabilmente, avete un sistema di raffigurazione diverso dal nostro. Non dirmi che non avete un padrone o qualcuno che si elevi al di sopra di voi!

ETT: Sì, è vero, ma non lo chiamiamo Dio, né lo festeggiamo.

LUIGI: Beh, noi abbiamo bisogno di festeggiarlo, dimentichiamo facilmente i modi più convenienti per convivere su questa terra.
Credere nel Dio, ci aiuta a sopportare la solitudine e ci animiamo di una speranza inesauribile. Siamo troppo deboli e limitati per camminare da soli sul pianeta.

ETT: Insomma, mi fai capire che il vostro Dio è in surrogato di potenza a vostro uso e consumo?

LUIGI: Come al solito, Ett, ti riveli per niente umano! Non hai ancora imparato che le espressioni di noi umani sono un misto di sentimento e ragione.
La tua affermazione fa intendere il nostro Dio soltanto come un  manufatto, invece, Egli è per noi qualcosa di più profondo.

ETT: Sono pronto ad ascoltarti.

LUIGI: Abbiamo la fede, per esempio.

ETT: Aggiungi mistero a mistero!

LUIGI: la fede è uno speciale assenso della nostra ragione a qualcosa che ci viene rivelato in modo extra-sensoriale e che facciamo discendere da qualcuno molto più potente e illimitato di noi umani. L’extra ammissione fa decadere la necessità di trovare un ragione poiché la verità rimane chiusa in una convinzione personale non comunicabile.

ETT: Ottimo stratagemma per non parlarne!

LUIGI: Alcuni umani risponderebbero come te.

ETT: Terrestri molto extra?

LUIGI: No, li chiamiamo atei, coloro che non hanno un Dio a cui credere.

ETT: Mentre, tutti coloro che credono in un Dio chi sono?

LUIGI: In questo caso abbiamo molte sigle: Cristiani, Mussulmani, Ortodossi, Protestanti, Calvinisti, Buddisti e molte altra ancora.
Usando una sola parola, si tratta di religioni.

ETT: Ogni religione ha un suo Dio?

LUIGI: Polemicamente potrei risponderti di sì, visto che ognuno di noi è abituato coltivare il proprio orticello. In realtà, questo ente supremo è unico ed è consapevole dei nostri problemi.

ETT: In che modo il Dio vi aiuta materialmente?

LUIGI: Egli interviene sul nostro spirito e alimenta la volontà di operare nel segno della tolleranza reciproca e dell’immediato e futuro bene per l’umanità.

ETT: Mi fai un esempio?

LUIGI: Certo! Ci rende gioiosi quando operiamo nel bene e tristi quando commettiamo ingiustizie. Per chi si comporta bene, quasi tutte le religioni promettono un premio finale.

ETT: cioè?

LUIGI: Per il cristiani, il Paradiso, il luogo fisico-mentale dove contemplare Dio e ritrovarci dopo la vita terrena.

ETT: Comincio a capire qualcosa.
Il clima natalizio vorrebbe, quindi, ricostruire sulla terra quell’habitat che ritroverete in Paradiso?

LUIGI: Ett, non farmi esporre troppo con queste mie considerazioni. Molti amici potrebbero non condividere le mie idee. Invece, perché non mi parli del tuo mondo?
Avete anche voi un Dio?
Avete anche voi il problema della morte?

ETT: Premesso che noi extraterrestri non ci riveliamo apertamente a voi umani per il motivo della razionalità insufficiente, avrei anch’io un grosso problema nel fornirti le risposte che invochi.
Comunque, grazie al fatto che ti parlo attraverso il tuo spirito, sono protetto dalla responsabilità indiretta della tua psicologia, per cui tutto ciò che dirò potrebbe essere acquisito con leggerezza a causa del tua intercessione.

LUIGI: In altre parole ti stai scaricando dalla responsabilità di quello che dirai?

ETT: Ebbene, sì!

LUIGI: Bell’amico sei!

ETT: Ricorda sempre che non sono umano!!


LUIGI: Affrettati a dirmi tutto, perché ho un’amica perseguitata da un grande dolore e che le impedisce di gioire in occasione del nostro Santo Natale. In sua vece ti porrò qualche domanda.

ETT: Conosco benissimo la tua amica e so anche che cosa vuoi chiedermi. Ti racconto tutto e ti prego di non interrompermi perché quello che seguirà non potrà essere un dialogo. Lascio a chi legge o ascolta queste mie parole, darle il giusto e personale credito. 



 (continua nel prossimo articolo)
 

Natale di gioia


Ardir d'amor son prono.

Gioir di pace per il cor festante,
è l'inebriar dell'aire al Natal spirito.

Son buono dentro 
e gli amici tutti baciar vorrei.

L'umanità intera con l'abbraccio unirei,
sì che d'esser fratelli l'animo apprende.

Dono sorrisi,
stringo manine,
accarezzo nonnine
del mio mondo ne faccio gioielli.

M'improfumo di fede e speranza 
per contagiar d'amor l'incauto compagno.

Dimenticar odio e dolori per il dì che corre,
e invitar l'animo tuo m'è d'obbligo.

Il tempo spegne l'ardor 
ingabbia la mortal materia.

Suvvia, è Natale!

L'Amor brilla.   


 



martedì 24 dicembre 2013

Riflessione nella notte di Natale


Ci sono azioni che si compiono per amore.

Non ci si sforza nel portarle avanti, quasi fossero loro stesse a condurci.

La ragione trova sempre un motivo convincente per assecondarle e anche quando questo è difficile da trovarsi, si flette e ammette l'esistenza del suo opposto.

Lo strumento dell'amore è il donare, chi è capace di farlo è un eletto.

Non credete che sia facile donare!

Siamo nati con il germe dell'egoismo ed esistiamo per combatterlo, esattamente come fa la luce con il buio. 

La ricompensa è magica, ma non riguarda  soltanto noi stessi bensì l'intero flusso dell'umanità.

Sfidare l'egoismo significa abbattere le nostre limitazioni, significa anche sollevarci dal mondo materiale e vedere l'anima distaccata dal corpo ancor prima di morire.

L'arte del donare va appresa, stimolata, curata fino a diventarne maestri.

Il dono è il segno della pratica d'amore. 

Molte volte il dono è avvolto nell'ipocrisia, nel proprio comodo, nella convenienza o addirittura nell'opportunità.
 
Il dono si veste di spontaneità, gratifica il donatore e lo arricchisce di una merce molto trasparente. 

Soltanto un attento osservatore riesce appena a distinguerla guardando attraverso gli occhi della sensibilità.

Domani mattina sarà il giorno di Natale, immagino la gioia dello scambio dei doni, ma subito dopo un lume di tristezza mi si accende: fra qualche giorno il clima continuerà ad essere così dolce e amichevole? 

Temo che ritorneremo nella fredda routine delle relazioni d'occasione e far crescere la pianta dell'egoismo.

Mi consolo pensando ai molti sfortunati che non potranno scambiarsi doni, essi continueranno a sopportare le proprie pene e aspetteranno il loro vero Natale ..... che non è di questa terra.

Buon Natale


Quando sono solo........mi abbandono al pensare.

Guardo il mio corpo come se fossi in groppa al pensiero.

Romanticamente mi osservo indifeso, in balia dell'emozione.

Quel fanciullino che dorme in ognuno di noi, teme l'abbandono.

Il respiro si fa tardo e l'estasi della consapevolezza di esistere lascia un brio inspiegabile.

Quasi automaticamente il cuore si rifugia tra i visi conosciuti che amiamo.

Disinvolto, parte la voglia di spostarsi nel futuro e raccogliere la certezza di vedere tanto ottimismo.

Non resisto nel confondere la fatasia con la realtà.

Chiudo gli occhi e comincio a parlar da solo.

Buon Natale Fiore, Sonia, Fabio, mamma, papà.

Buon Natale 
 Silla,
 Gianni,
 Marta,
 Tiziana, 
Antonia, 
Massimo, 
Mario, 
Antonio, 
Regina, 
Luigia, 
Carmen,
Clau, 
Milica, 
Stella, 
Enza, 
Rosalba, 
Maria Teresa, 
Liliana, 
Rebecca, 
Pino, 
Cleide, 
Elena, 
Miriam, 
Ritanna, 
Carmela, 
Laura, 
Roberto, 
Candido, 
Rosanna, 
Rosa, 
Marco, 
Lidia, 
Paolo, 
Angela, 
Angelo, 
Caludia, 
Francesco, 
Simone, 
Sabino, 
Margherita, 
Linda, 
Giusi, 
Tania, 
Isa, 
Ignazio, 
Roberta, 
Lucia, 
Mirko, 
Daniele, 
Vera, 
Sergio, 
Corrado, 
Simona, 
Carla, 
Donato,
Onofrio, 
Umberto, 
Mauro, 
Alfredo, 
Elvezia, 
Maurizio, 
Vincenzo, 
Cesare, 
Davide, 
Pasquale, 
Francesca, 
Alberto, 
Anna, 
Alessandro, 
Felice, 
Vito, 
Lino, 
Nino, 
Nicoletta, 
Pasqua, 
Giovanni, 
Stefano, 
Michele, 
Enrico, 
Cristina, 
Leonardo, 
Nunzia, 
Silvia, 
Annamaria, 
Aldo, 
Piero, 
Luca, 
Italo, 
Mimmo, 
Elisa, 
Nani, 
Nicola, 
Teresa, 
Concetta,.........................

Immenso bene per tutti voi, Amici miei,



domenica 22 dicembre 2013

Buon Natale 2013

 


Tra pochissimo è Natale.

E' Natale per chi sta bene; troverà occasione per ringraziare il suo Dio per quanto ha avuto e quanto potrà ottenere dal suo futuro.

E' Natale per chi ha soltanto la buona salute e questa, non sarà sufficiente per esprimere al massimo la gioia della ricorrenza.

E' Natale per chi non ha una casa e non sà dove andare a dormire.

E' Natale per chi non ha nulla da mangiare.

E' Natale per chi soffre la solitudine e l'abbandono.

E' Natale per chi è in ospedale o in carcere.

E' Natale per chi non ha nulla se non l'aria per respirare.

E' Natale per chi convive in silenzio con il dolore.

E' Natale per chi ha perso la speranza e odia le parole.

E' Natale per i bambini innocenti calpestati nell'infazia; i loro pianti nessuno li sente.

E' Natale per le donne violentate, nell'anima e nel corpo, e che hanno perso la fiducia negli uomini.

E' Natale per ogni sfortunato della terra per il quale,  a sua insaputa, un Dio gli ha voluto assegnare un ruolo molto scomodo.


Abbracciando idealmente ognuna di queste persone, dono il mio pensiero di umana e sincera partecipazione alla loro condizione di vita.

Dono, in un attimo eterno, una scintilla d'amore.

So bene che è poca cosa ornare a parole vite disperate, comunque, mi affido alla legge universale del pensiero buono che lo vuole multiplicato per mille per ogni non-buono presente tra i sette miliardi di fratelli terrestri.  

BUON NATALE, amici.


venerdì 20 dicembre 2013

Il traguardo


Il tempo scorre tra pensieri raffermi,
incanta la speranza nella promessa del divenire.

Un cuore solo sussurra i suoi battiti,
vuol dar senso ad una vita in attesa.

Compro gioia dalle mie emozioni
e mi stordisco con la ragione 
per il mondo che non conosco.

Di domani non v'è memoria,
e oggi abito il futuro.

Appeso al filo dell'illusorio piacere,
dimentico il traguardo.

mercoledì 18 dicembre 2013

Fuoco

Foto: Anarchia
« E coloro, continuai, che obbediscono ai governanti, li copre d’improperi trattandoli da gente contenta di essere schiava e buona a nulla, mentre loda e onora privatamente e pubblicamente i governanti che sono simili ai governati e i governati che sono simili ai governanti. Non è inevitabile che in uno stato siffatto il principio di libertà si allarghi a tutto? – Come no? – E così, mio caro, dissi, vi nasce l'anarchia e si insinua nelle dimore private e si estende fino alle bestie. »
(Platone, La Repubblica)
« La nostra democrazia si autodistruggerà perché ha abusato nel il diritto alla libertà e uguaglianza, perché ha insegnato alla gente a considerare l'insolenza come diritto, l'illegalità come la libertà, l'impudenza di parola come uguaglianza e l'anarchia come beatitudine. »
(Isocrate)
Lo storico greco Polibio la include in un disegno ricorsivo (anaciclosi)[3] della storia dei popoli come derivazione dello stadio peggiore dell'evolvere umano causato dalla degenerazione della democrazia in oclocrazia o governo della massa. Dalla condizione di anarchia, descritta come "disordine e trionfo degli istinti brutali" la stessa natura umana avrebbe permesso che la storia continuasse il suo percorso ciclico con la rinascita di una monarchia./Wikipedia
opera di Silla Campanini

Arde il fuoco.
Poca luce albeggia nei lontani lidi.
Nessun ramo imbrunito denuda il suo cuore.
Solo fredda cenere colora d’argento l’inutile ragione.

Forse verrà il tempo,
non il nostro tempo,
il tempo delle onde magiche
il tempo di altri sentieri,
altre mappe,
altre movenze.

Nel mentre,
mesto,
continuo a fissare quella lingua di fuoco.

Bagliori e intrecci di nuvole d'aria ravvivano il suo fervore.

Sbuffi di fumo allontanano l’imprudente spettatore.

Traballa l’illusione dello spegnimento.

Continua ad ardere mio fuoco.

Il tuo calore alimenta la vita,
addormenta l’ansia,
accende solitarie emozioni.

venerdì 13 dicembre 2013

Dono silenzioso

Foto
opera di Silla Campanini

Ammutolir d’incanto l’amor comanda.

Servo, il silenzio racconta del dolore.
Accarezzo il tuo viso.

Vorrebbe fermare quella lacrima.

Vorrebbe soffiare felicità sui tuoi pensieri.

Vorrebbe cancellare il tempo 
per consegnarti la gioia eterna.

Custodisco un bacio per guarire le tue ferite.

Confuso tra le paure 
cavalcherei le onde delle emozioni 
per donarti serenità.

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