mercoledì 18 dicembre 2013

Fuoco

Foto: Anarchia
« E coloro, continuai, che obbediscono ai governanti, li copre d’improperi trattandoli da gente contenta di essere schiava e buona a nulla, mentre loda e onora privatamente e pubblicamente i governanti che sono simili ai governati e i governati che sono simili ai governanti. Non è inevitabile che in uno stato siffatto il principio di libertà si allarghi a tutto? – Come no? – E così, mio caro, dissi, vi nasce l'anarchia e si insinua nelle dimore private e si estende fino alle bestie. »
(Platone, La Repubblica)
« La nostra democrazia si autodistruggerà perché ha abusato nel il diritto alla libertà e uguaglianza, perché ha insegnato alla gente a considerare l'insolenza come diritto, l'illegalità come la libertà, l'impudenza di parola come uguaglianza e l'anarchia come beatitudine. »
(Isocrate)
Lo storico greco Polibio la include in un disegno ricorsivo (anaciclosi)[3] della storia dei popoli come derivazione dello stadio peggiore dell'evolvere umano causato dalla degenerazione della democrazia in oclocrazia o governo della massa. Dalla condizione di anarchia, descritta come "disordine e trionfo degli istinti brutali" la stessa natura umana avrebbe permesso che la storia continuasse il suo percorso ciclico con la rinascita di una monarchia./Wikipedia
opera di Silla Campanini

Arde il fuoco.
Poca luce albeggia nei lontani lidi.
Nessun ramo imbrunito denuda il suo cuore.
Solo fredda cenere colora d’argento l’inutile ragione.

Forse verrà il tempo,
non il nostro tempo,
il tempo delle onde magiche
il tempo di altri sentieri,
altre mappe,
altre movenze.

Nel mentre,
mesto,
continuo a fissare quella lingua di fuoco.

Bagliori e intrecci di nuvole d'aria ravvivano il suo fervore.

Sbuffi di fumo allontanano l’imprudente spettatore.

Traballa l’illusione dello spegnimento.

Continua ad ardere mio fuoco.

Il tuo calore alimenta la vita,
addormenta l’ansia,
accende solitarie emozioni.

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