opera di Silla Campanini
Arde il fuoco.
Poca luce albeggia nei lontani lidi.
Nessun ramo imbrunito denuda il suo cuore.
Solo fredda cenere colora d’argento l’inutile ragione.
Forse verrà il tempo,
non il nostro tempo,
il tempo delle onde magiche
il tempo di altri sentieri,
altre mappe,
altre movenze.
Nel mentre,
mesto,
continuo a fissare quella lingua di fuoco.
Bagliori e intrecci di nuvole d'aria ravvivano il
suo fervore.
Sbuffi di fumo allontanano l’imprudente spettatore.
Traballa l’illusione dello spegnimento.
Continua ad ardere mio fuoco.
Il tuo calore alimenta la vita,
addormenta l’ansia,
accende solitarie emozioni.
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