Esiste
uno spettacolare meccanismo biologico umano dal quale ricavare deduzioni argute
e ottenere quelle prove inconfutabili sulla stupidità della natura.
Alcuni
ricercatori italiani (guarda il caso!), studiando l’attività cerebrale di un
macaco, hanno scoperto i neuroni specchio.
Questi hanno la responsabilità di far assumere comportamenti imitanti e in
particolar modo, quelli che con la sopravvivenza hanno una connessione più
stretta.
Vi
è capitato di vedere qualcuno mangiare un gustoso gelato?
Bene!
Se vi concentrate sul movimento che permette al fortunato, di portare il gelato
alla bocca e poi vedere la sua lingua indugiare sulla dolce superficie del
gelato, certamente e istintivamente, il vostro braccio accuserà qualche
contrazione e il vostro palato preparerà l’ambiente operativo per accogliere la
gustosa poltiglia che non arriverà mai.
Vi
giustificherete con la solita acquolina in bocca e, con mano al portafoglio,
correreste subito dal gelataio.
In
questo caso siete stati abbindolati dai neuroni specchio.
Questi
neuroni conservano un imperativo genetico:
Alimentati,
se non vuoi morire!
È
ancora più incredibile pensare che essi estendano la loro politica anche
nell’ambito sociale.
Forse
sanno anche loro che non si vive di solo pane!
Puoi
sperimentare su tè stesso il lavoro dei neuroni specchio.
Se
la tua anima non si è troppo indurita, al punto di ignorare i neuroni, vedendo
accarezzare o baciare un bambino proverai lo stimolo a imitare il protagonista
dell’azione.
I
furbetti dei ragazzi già conoscono l’esperienza dello stimolo all’imitazione
quando vanno in giro per discoteche o per cinema che creano certe atmosfere …
(cinema-terapia).
Avrete
capito subito che la sopravvivenza e la riproduzione sono le bandiere
sventolate dai neuroni specchio.
Bastano
solo queste considerazioni per comprendere la dimensione e l’importanza della
problematica.
La
storia dell’uomo “libero” potrebbe apparire risibile.
La
storia dell’umanità diventerebbe quella delle relazioni.
La
storia dell’universo sarebbe il solco di un divenire frutto della volontà di
potenza, magicamente e crudelmente, espressa dal sovrumano Nietzsche.
Volendo
essere fieri e ottimisti a tutti i costi, vorrei soffermarmi su un particolare
aspetto di questa questione.
L'osservazione
diretta dei neuroni specchio è più difficile nell'uomo che non nelle scimmie.
Mentre in quest’ultime si possono osservare i singoli neuroni, nell'uomo si
possono osservare le attivazioni solo attraverso variazioni nel flusso
sanguigno dovute ad esse.
Ho
l’impressione che la natura voglia nascondersi agli occhi dell’uomo, quasi come
nel codice genetico di questi neuroni, ci fosse un nascosto dettame:
“Attenzione,
non sminuire il senso di grandezza dell’uomo, poiché anche questo è vitale alla
salute fisico-mentale e quindi, alla sua sopravvivenza e riproduzione!”.
Chi
non crede ancora a una sublime regia dovrà aspettare molto per avere un’altra
prova.
Da
domani vi consiglierò di portare con voi la neuro
immagine preferita, pronta per far scattare questi neuroni a nostro
comando.
Vi
assicuro che questa può essere considerata come una vendetta trasversale sulla
natura, come forma di rivalsa a una libertà dell’uomo trasfigurata.
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