martedì 15 settembre 2015

Il cibo Irlandese



Trascorrere tre settimane all’estero implica adeguarsi a un ciclo alimentare diverso e ancora più importante, significa misurarsi con un tipo di alimentazione inconsueta.

Nel caso di percorsi di studi finanziati, alle caratteristiche del cibo locale si unisce il misuratore economico dei servizi di mensa. 

Il risultato, quindi, è un compromesso, frutto di un bilancio economico tra quanto si intende spendere e quello che si può comprare.

Le vitamine, proteine, calorie di approvvigionamento al fabbisogno corporeo dei giovani corsisti faticano a rientrare nei limiti delle diete raccomandate, sia in termini di quantità sia in qualità.

Capirete benissimo come gli stimoli della fame, se non completamente appagati, possano portare i ragazzi ad assumere cibi spazzatura. 

Per fortuna il loro giovane sistema digerente è abbastanza forte da macinare patatine e coca cola senza problemi.

Gli orari dei pasti: 8.00, 13.20, 18.00 corrispondono ai tempi di lavoro degli operatori in mensa e non a quelli del metabolismo giovanile.

Alla prima colazione, latte freddo, tè e caffè americano interessano poco i ragazzi, trovano invece più appetibile spalmare mini vaschette di nutella in dosi giganti all’interno di cornetti super morbidi che inizialmente possono essere confusi con ologrammi. 
 
Aprire con un coltello (che non taglia) questi cornetti, è un’operazione molto delicata e difficile poiché si rischia di strapparlo o schiacciarlo.

Per conto mio, la colazione si esauriva riempiendo minivaschette di latte (spesso freddo) con cereali e conservare un po’ di frutta per i momenti lontani dai pasti. 

Ho sempre tentato di regalare il mio cornetto a qualcuno dei più affamati ma senza successo. Ho dovuto anche rimproverare (mio malgrado) i più voraci per un approvvigionamento di nutella oltre il limite consentito. 

Il pranzo e la cena si consumavano tra ingredienti fissi: riso, penne scotte, pollo, patate e insalate con comparse saltuarie di salsiccia e carne di maiale. 

La leggerezza del pranzo era quasi accettata, sia per l’imminente cena, sia per sostenere lunghe passeggiate pomeridiane in programma. 

La cena invece lasciava molti di loro inappagati per cui era facile incontrarli nei fastfood tradizionali quando si trascorreva tempo libero nel centro di Dublino.

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