Sono triste.
Sono triste
per come sta andando il mondo.
Sono triste
per la scuola.
Sono triste per
i giovani, ora nella scuola, domani nella società.
Sono triste perché
il viaggio di istruzione delle 5^ classi quest’anno non si farà.
Perché?
Lo sanno
tutti!
Lo sa il
ministro degli affari esteri e della Cooperazione Internazionale.
Lo sa la
nostra istituzione scolastica.
Lo sanno i
genitori degli studenti.
Soprattutto,
lo sanno le televisioni che diffondono telegiornali e talk-show continuamente.
Da insegnante
mi adeguo ma non mi convinco sulla opportunità di queste motivazioni.
Credo che
con un paio di grosse cesoie si tagli un pezzo di cuore a ragazzi che per
cinque anni hanno atteso la “gita”.
Forse per
qualcuno poteva essere la prima volta per “uscire” da casa e capire che
significa “Europa”.
Forse, non
tutti credono che nella scuola dovrebbero maturare quei valori forti di onestà,
senso civico, legalità e permettetemelo, di spirito combattivo per cambiare la
società in meglio, rimanendo inflessibili a minacce di immobilismo e rinuncia.
Dico, forse …….
Perché temo
che i tempi stiano cambiando ed io non mi sono adeguato.
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