Caro San
Nicola,
Davanti a
miei cospicui anni, sono qui a scrivere questa lettera.
E’ inutile
ricordarti della grande fiducia che nutrivo sulla tua generosità di portar doni
ad un timido ed insignificante bimbo di altri tempi.
I miei
genitori erano troppo presi dai loro problemi per destinare soldi al più
piccolo della famiglia.
Per questo motivo,
contavo su di te per avere qualche giocattolo.
Allora, non
capivo perché i tuoi giocattoli erano quasi sempre raschiati, come se fossero
stati già usati. Non capivo,
anche, perché abbondavi in calzini, maglie, penne e quaderni, mentre trascuravi
trenini, biciclette e palloni.
Sembrava che tu fossi quasi prevenuto nei miei confronti, perchè portavi grandi e nuovissmi giocattoli ai miei amici, mentre riservavi a me soltanto mandarini, antipatiche caramelle e facsimli di giocatoli
Beh, ora so
tutto, caro Santo. E aggiungo
che mi è dispiaciuto conoscerne i motivi.
So anche chi eri veramente!
Capisco che
non potevi essere Tu in persona. Sono diventato
grandicello e miei desideri ora sono diversi.
Non voglio
più doni per me, perchè mi piacerebbe farli piuttosto che riceverli. Voglio
soltanto continuare a credere che il mondo è bello, esattamente come lo immaginavo
a 6/7 anni.
Ti prego di
rendermi sordo ai cattivi.
Ti prego di
non farmi dimenticare l’aria natalizia, di continuare a sentire lo spirito di fratellanza.
Aiutami a
mantenere accesa la voglia di sapere e di conoscere.
Mantienimi
aperto ai sorrisi sinceri, appassionato agli abbracci.
Soprattutto,
aiutami a non farmi perdere l’abitudine di emozionarmi.
Rafforza il mio credo nell'Amore
come la vera luce dell’umanità.
Per il
resto, con un po’ di sforzo, sopporterò tutto.
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