Nelle ultime due settimane, migliaia di persone della nostra comunità si sono offerte volontarie per andare in Africa Occidentale e aiutare a contrastare il diffondersi dell'Ebola. È una scelta di incredibile eroismo che testimonia quanto ci sentiamo interdipendenti e membri di un'unica comunità globale.Ma non tutti abbiamo la possibilità di partire o le qualifiche richieste, perciò abbiamo chiesto a una delle principali organizzazioni umanitarie in azione sul campo cosa possiamo fare di più, tutti e 39 milioni, per aiutare i medici e gli infermieri sul campo a salvare vite e limitare il contagio. La risposta è stata così semplice, concreta e tragica che non sono riuscita a trattenere le lacrime: serve niente di più che materiale sanitario di base, guanti, sapone o cloro; servono kit per la protezione personale (PPE) e ambulanze; e servono letti e attrezzature per i centri di cura dell'Ebola.
Queste sono cose basilari, ed è quasi criminale che la comunità internazionale non sia riuscita a procurarne a sufficienza.
Noi però possiamo fare la nostra parte!
Alice, Mia, Ricken, Emma, Patricia, Ari, Emily e tutto il team di Avaaz
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