mercoledì 19 febbraio 2025

Siamo meravigliosamente complicati

 

La capacità di sintesi della mente umana è incredibilmente ineguagliabile.

Fateci caso, se tentate di esprimere un concetto, una moltitudine di segnali provenienti da ogni parte del nostro corpo si convoglia in poche parole. La graduazione, l’originalità e la tipologia, attraverso gli innumerevoli livelli, qualificano quel messaggio, che attraverso i sensi, filtrati dalla conoscenza e dalla psicologia individuale, giunge a destinazione.

Ancora più miracoloso appare il fenomeno, se pensassimo a quella lente d’ingrandimento (sensibilità) che focalizza e punta direttamente nell’anima, concretizzando un pensiero germogliato con l’emozione.

In altre parole, usiamo meccanismi complicatissimi con la facilità che rasenta la banalità. Forse questo si intende, quando si afferma che la natura lavora senza sforzo?

La mamma aquila che insegna a volare al suo piccolo, lo fa senza essersi scontrata con le regole e le tecniche di volo.

La furbizia della volpe viene esercitata con innocente naturalezza.

L’elegante ed efficace corsa delle antilopi viene acquisita senza lo studio delle complesse arti motorie.

Le strategie di attacco dei branchi di lupi vengono attuate senza che i partecipanti si scambiano parole.

Tenendo bene in mente questi scenari, ci si dovrebbe arrabbiare entrando in un’aula scolastica.

I poveri alunni pagando con il migliore del loro tempo vita, sono costretti a stare ore, seduti su una sedia e ascoltare la guida didattica.

Tutti gli animali imparano giocando mentre gli uomini, seriosi, devono seguire il percorso formativo.

Gli insegnanti si pregiano del titolo di “chiarissimi”, quando riescono a trasmettere idee articolate su una logica riconosciuta. Il più chiaro dei professori che potrete incontrare, è solo un’imbarazzante controfigura del più ingenuo animale che gioca con il suo cucciolo.

Tornando alla corsa dell’antilope, potrei offrirvi un esempio che mostra come la complessità di un pensiero consapevole maturato attraverso definizioni, regole, postulati, teoremi, leggi, possa fornire una motivazione in base alla quale il fenomeno esiste, funziona e si può ripetere.

“L’antilope, grazie alla sua conformazione fisica, è in grado di muoversi cambiando repentinamente velocità e direzione, sfruttando a suo favore la legge d’inerzia e richiedendo al predatore grosse riserve di energia”.

L’idea che un’antilope corre, nella vostra mente è facile da costruire, ma diventa meno semplice se cercate la motivazione consapevole.

Allora, tenete i nervi saldi, concentratevi e leggete:

“Il principio di inerzia (o prima legge di Newton) è il primo principio della dinamica e stabilisce che un corpo permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a meno che non intervenga una forza esterna a modificare tale stato. Si parla di principio e non di legge, perché si tratta di un assioma, un fondamento del moto dei corpi, ricavato per induzione da moltissime esperienze e osservazioni. Ciò significa che qualunque teoria o legge riguardante il movimento dei corpi non può entrare in contrasto con questo fondamentale principio, per il semplice motivo che essa sarebbe erronea”.

Siamo meravigliosamente complessi?

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