Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre. (Gandhi)
lunedì 11 giugno 2018
le favole
giovedì 7 giugno 2018
Vecchi dentro
Ti soffermi su idee a cui sei ancora fedele ma che richiamano un passato lontano.
Ti sovviene in mente la frase fatta “i tempi cambiano” ed è allora che pensi di essere tu a essere rimasto immutato.
Tenti di scoprire quale sia la tua inadeguatezza, ma ciò ti sembra innaturale.
Sorridi quando focalizzi l’immagine di chi porta pantaloni strappati per moda!
Invece, ti assale un senso sconforto quando sei costretto ad accettare come “vecchie” le buone maniere.
Sei antico ed è imbarazzante mostrarlo, se accusi fastidio quando ascolti parolacce usate come rafforzativi in un discorso che non ha nulla di serio.
Sì, è proprio così! Perché sei vecchio!
Le canzoni con parolacce sono simpatiche e accattivanti. I dialoghi con insulti sono interessanti! Chiamarsi "amò" è una abitudine o riempitivo verbale, ma non una dichiarazione di affetto.
Considerare il far sesso come premessa per iniziare una qualunque relazione tra uomo e donna, è un fatto scontato. Le riprese fatte con il telefonino di suicidi, di incidenti, di stranezze varie…. sono virali!!
Essere in linea con il tempo, quindi, significa rinnegare il mondo in cui sei cresciuto. Quel mondo in cui si dava del “voi” ai genitori e agli anziani.
Quel mondo in cui gli amici si dividevano ciò che avevano; si aiutavano senza pensarci due volte. Quel mondo in cui stare senza soldi in tasca non era una tragedia. Quel mondo in cui i ragazzi conquistavano le ragazze con la gentilezza e la simpatia.
Non esistevano i telefonini, ma i genitori sapevano dove e come trovarci.
Non esisteva Internet, ma sapevamo a chi chiedere quando avevamo dubbi.
Eravamo consapevoli che occorreva studiare se volevamo raggiungere qualche traguardo importante nella vita.
Per questo motivo avevamo rispetto e considerazione dei professori.
Nessuno si sognava di parlar male dei professori a casa, perché eravamo certi di non essere creduti.
Nessun genitore reclamava diritti legali per il proprio figlio, perché sapevano di affidarli a persone serie e responsabili.
Nella scuola esistevano poche ed efficaci regole suggerite dal buon senso e sana educazione.
Se il cambiamento mi vuole diverso da quello che sono….. mi arrendo, resto vecchio!!
giovedì 29 marzo 2018
La parola "Amore"
mercoledì 21 marzo 2018
Gli anziani
lunedì 19 febbraio 2018
Litigando con punti e virgole
Nello scrivere, ci sono delle regole che devono essere rispettate, altrimenti si possono commettere (cioè fare) degli errori. Oggi parlerò di un aspetto della scrittura: la punteggiatura, cioè dei segni che si usano per creare pause, separare, evidenziare le frasi.
Inizia ora a conoscere i segni ortografici e d’interruzione della lingua italiana:
- per esprimere una pausa breve e per dividere le frasi di un periodo, per esempio: Luca corre sempre da solo, si allena per un’ora.
- per separare parole o gruppi di parole all’interno di una frase, per esempio: Mangio mele, pere, banane, prugne.
- dopo un vocativo, per esempio: San Francesco, ascolta la mia preghiera.
- dopo un inciso (cioè, una frase che si inserisce e resta indipendente), per esempio: Oggi, essendo il tempo brutto, rimango a casa.
- dopo una apposizione (cioè un sostantivo che si aggiunge ad un altro per spiegarlo meglio), per esempio: Giulio Cesare, re di Roma, è stato assassinato.
La virgola non si mette mai:
- tra soggetto e verbo, per esempio: Massimo legge un libro.
- tra verbo e complemento oggetto, per esempio: Io bevo il vino.
- tra un nome e il suo aggettivo, per esempio: Ho mangiato una buona pizza.
- per riferire un discorso diretto, per esempio: Franco ha risposto: “Ora, preferisco leggere un libro”.
- per introdurre un elenco, per esempio: Sono arrivati: Marco, Caterina, Riccardo.
- per introdurre una spiegazione, per esempio: Il risultato di tutto ciò è: E=mc2
- per una pausa maggiore della virgola e una minore del punto, per esempio: Bevo sempre molta acqua; sento che mi fa bene.
Il punto (.) Indica una pausa, si mette alla fine di un periodo. Dopo il punto ci vuole la lettera maiuscola. Se dopo il punto si cambia argomento, si va a capo (cioè si inizia la frase in un’altra riga). Il punto si può usare anche nelle sigle (N.A.T.O.) e nelle abbreviazioni (Prof.)
Il punto esclamativo (!) si usa per evidenziare meraviglia, o una certa emozione, per esempio: Che bella sorpresa!
Il punto interrogativo (?) si utilizza alla fine di una domanda diretta, per esempio: Che ore sono?
- aprono e concludono un discorso quando è in forma diretta, per esempio: Antonio dice: “quando sto male, preferisco digiunare”.
- si usano anche per riportare citazioni: < Nella rinuncia di ciò che abbiamo, otteniamo l’unica cosa che ci appartiene: noi stessi>, Franz Grillparzer
- per indicare titoli, per esempio: Manzoni ha scritto “I promessi sposi”.
Il trattino (-) si usa per indicare la divisione sillabica quando si va a capo (cioè si cambia riga senza aver finito di scrivere la parola) o si usa per unire due elementi di una parola composta, per esempio: L’alleanza italo – tedesca.
Le parentesi tonde ( ) si utilizzano per racchiudere un inciso, una spiegazione, un osservazione o frase che interrompono in una certa maniera il discorso ma aggiungono informazioni alla frase, per esempio: Mi piace mangiare (mai da solo) nei ristoranti economici.
lunedì 12 febbraio 2018
Cercare il vento
Oggi è come ieri,
stesse nuvole, stesso sole.
Ma io ... non sono lo stesso.
Sono diverso perchè il tempo mi ha cambiato.
Nuove idee, nuovi piani corrono dietro miraggi instabili.
Ho sete di bianca gloria.
Ho bisogno di nuovi vestiti per la mia anima.
Mi occorre una nuova slitta per trasportare amor leggero.
Non chiedetemi perchè.
Non giudicate con occhi bendati.
La vita è nell'attimo del sorriso...
nel battito di ciglia di un umore arlecchino.
Giungerà il giorno in cui le parole saranno dimenticate
e il ricordo dipingerà d'oro cattedrali oscure.
Allora, ci sarai anche tu
nei vani pensieri solitari...
sulla scia evanescente di una esistenza occupata a cercar risposte.
Intanto, mi assento dal frenetico mondo
per cercare il vento...
e uscire da questo cuore solitario.
lunedì 15 gennaio 2018
Sei un poeta
Se ti emozioni … sei un poeta.
venerdì 5 gennaio 2018
Evocando il passato
quando ancora la speranza gioiva.
Larghi orizzonti occupavano la mente ingenua.
Era silente il corpo e roboante lo spirito.
Sconfinate praterie si stendevano su ambiziosi progetti.
Gretta e sconosciuta, l'illusione covava tra gli anfratti della inconsapevolezza.
Per deboli idee o per fragili convinzioni,
il passo si allentò.
Il tempo, crudele, incalzò.
Confuse certezze e rivelò bugie.
Cadde neve sul panorama disincantato.
Or son cauto per animo buono
e chino la testa al fato sordo.
Stringo al petto la saggezza
qual unico dono di vita immemore.
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