I racconti di Giovanna

 

UNO …PER TUTTI!

C’era una volta, nel Gran Regno delle Scienze,  una terra molto popolosa affacciata sul mare  chiamata “NUMERILANDIA”.

Qui ogni giorno sbarcavano e imbarcavano migliaia di individui e per le strade era un continuo viavai di persone che lavoravano, correvano, saltavano, contavano e risolvevano problemi rendendo la città frenetica e vivace per tutto il giorno. Soltanto quando le case si chiudevano e  regnava il silenzio della notte, il grande paese poteva riposare per qualche ora in attesa delle prime luci dell’alba.

Il Sindaco, tale signor “Zero Assoluto”, vestito in modo elegante con un gilet nero che tentava di nascondere il fisico panciuto, era molto rigoroso sull’architettura e sull’organizzazione del paese. Aveva progettato una ben precisa struttura che consentiva di controllare i suoi cittadini in base alle loro caratteristiche, virtù e mansioni possedute e li aveva chiamati “Numeri”.

Per cominciare aveva imposto a tutti i numeri più poveri, cioè quelli semplici ed elementari che conoscono anche i più piccoli, di vestirsi di verde e di abitare nel quartiere più vicino al mare dove tutti erano di passaggio.

Nella zona adiacente il porto, aveva fatto alloggiare i numeri decimali finiti, vestiti di giallo con un cappellino verde, il cui compito era quello di occuparsi delle operazioni meno elementari.

Ai piedi di una bassa collina, si trovava poi il quartiere dei numeri decimali periodici, vestiti di arancio con un cappellino rosso uguale a quello degli gnomi.

Ed infine, ancora più in alto, dominavano il paese i numeri irrazionali, vestiti con uno stesso abito rosso e obbligati a indossare ciascuno un diverso cappellino multicolore da cui pendeva un curioso campanellino.

Tutti i cittadini però non erano sempre rispettosi delle regole come il Sindaco avrebbe voluto. Quando sbarcavano nuovi individui provenienti da altre città del Regno, si lasciavano facilmente abbindolare dai loro racconti delle varie tipologie di scienze e facevano subito comunella andandosene in giro per il paese. Così gli abitanti di Numerilandia fecero velocemente amicizia con la fisica, la chimica, la geologia, la biologia, l’astronomia oltre che con la più vicina Matematica.

Zero Assoluto era molto preoccupato per la sicurezza del suo paese, perché ogni tanto scoppiava un subbuglio tra gli abitanti dei vari quartieri e qualcuno minacciava di andare a vivere nelle terre confinanti.

Perciò un giorno chiamò al suo cospetto il generale “Matematicus” e lo pregò di fare qualcosa per porre fine a quella situazione.

Appena arrivato, il generale convocò i rappresentanti di tutti i numeri e li interrogò con attenzione per capire quale fosse la situazione reale.

“Noi siamo un po’ stanchi di essere utilizzati in ogni momento” – aveva detto affranto il rappresentante vestito di verde – “lavoriamo troppo perché tutti chiedono il nostro aiuto. Perciò pensiamo di avere diritto a maggiore riposo e vorremmo andare a vivere in un luogo più tranquillo”. - “Che esagerazione! Dovreste essere contenti di essere così richiesti” – aveva risposto il rappresentante dei numeri irrazionali facendo una musichetta con il suo simpatico campanellino – “noi non lavoriamo meno di voi. Siamo meno usati ma i nostri compiti sono molto più complessi. Ti assicuro che a fine giornata siamo proprio esausti”.

“E noi cosa dovremmo dire allora? Sempre pronti a trasformarci in frazioni e viceversa, come fossimo dei camaleonti!  Non è certamente una cosa facile, ci vuole coraggio per certe operazioni!” – aveva aggiunto il rappresentante dei numeri decimali periodici scuotendo con la testa il suo cappellino rosso.

Anche i numeri vestiti di giallo avevano protestato più o meno come gli altri e, per qualche minuto, Matematicus aveva ascoltato tutte le lamentele e la confusione da esse generata.

“Basta signori!” – aveva quindi urlato a gran voce – “qui siete tutti utili e nessuno indispensabile. Numerilandia è un paese fiorente e tale deve rimanere per il bene della comunità e di tutto il Gran Regno delle Scienze. Perciò vi invito a collaborare tutti per uno e uno per tutti”.

Dalla piazza si levò un gran vociare che forse esprimeva ancora un po’ di malcontento.

Allora il generale decise di usare la sua arma segreta: l’esercito speciale dei numeri “UNO”.

Da quel giorno ogni cittadino di Numerilandia avrebbe avuto un numero “UNO” come aiutante nel lavoro quotidiano che lo avrebbe affiancato nelle interazioni con le altre scienze.

Ma cosa aveva fuori dal comune questo numero così straordinario? Zero Assoluto notò che la presenza del numero UNO era riuscita in poco tempo ad acquietare anche i numeri più scalmanati.

Perciò voleva a tutti i costi scoprire il segreto e richiamò il generale al suo cospetto.

Matematicus, che di notte riposava molto profondamente, fu svegliato di soprassalto dalle sue guardie: “Signore, il Sindaco di Numerilandia ha richiesto di vederla con la massima urgenza”.

“Uffà” – borbottò annoiato e ancora un po’ assonnato – “questo Sindaco è un po’ troppo esigente e assillante. Cosa vorrà ancora dai suoi numeri?”

Appena arrivato a Numerilandia, Matematicus fece un rispettoso inchino e chiese a Zero Assoluto in cosa potesse essergli utile.

Zero Assoluto così esordì: “Le sono grato, egregio generale, per aver ristabilito la calma nel mio paese. Mi piacerebbe sapere cosa abbia di speciale il numero Uno, in modo da poter mantenere l’ordine in autonomia qualora dovesse servire”.

Matematicus lo guardò con un’aria quasi canzonatoria e, sorridendo di buon cuore, gli rispose: “In realtà il numero Uno è come una polverina magica perché avvicinandosi e moltiplicandosi ai numeri di Numerilandia, permette a ciascuno di loro di rigenerarsi  in sé stesso e riacquistare tutte le proprie energie.”

“Ma davvero?” – esclamò con sguardo meravigliato il Sindaco panciuto – “quindi grazie a questo intervento i Numeri non saranno più stanchi e il mio paese non andrà più in confusione?”

“Probabilmente sarà così” – rispose il generale – “tenga però conto che tutti i suoi cittadini devono essere sempre molto disponibili l’uno nei confronti degli altri. Interagendo con tante scienze diverse devono collaborare affinché non sorgano conflitti di nessun tipo. E questo soltanto lei lo può fare essendo, come Sindaco, un numero straordinariamente diverso e importante” – e dopo quel prezioso suggerimento si accomiatò con un ultimo inchino.

Zero Assoluto aggrottò le sopracciglia. Già stava pensando di istituire dei centri di divertimento e di socializzazione per i suoi cittadini in modo da rendere la loro vita meno stressante.

Pensò anche di organizzare degli eventi e delle festività a cui tutti avrebbero potuto partecipare divertendosi insieme. Fece anche costruire un grande parco giochi per i più piccoli, una biblioteca per i più studiosi e un cinema all’aperto per chi aveva voglia di svagarsi.

Ovviamente tutto ciò sempre nel rispetto delle regole e della struttura del paese.

Fu così che finalmente, dopo qualche mese, Zero Assoluto si sentì completamente soddisfatto del suo operato: tutti i Numeri erano molto sereni, lavoravano con piacere, non litigavano  e non si lamentavano più.

Anzi il loro motto era diventato “Uno per tutti e…..tutti per Uno!”. 

E così avvenne che  gli abitanti del Gran Regno delle Scienze vissero in armonia per il bene dell’Umanità.

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