Ricordo quell’età breve
dove tutto era grande.
Legato al pensiero in alto
attendevo il mio futuro.
Comparse di quell’antico
presente erano gli anziani.
Visi incavati,
passi lenti,
spalle curve,
portavano la
pesante storia tra i nuovi germogli.
Ero convinto che l’esperienza
non poteva sbagliare,
loro vestivano saggezza.
Coloravo di bontà il peso
degli anni vissuti.
La cattiveria non poteva essersi
fermata nei loro cuori.
Raccontavano di lontani
dolori, ignobili privazioni e …. tanto lavoro.
Rispetto era l’unico modo
per omaggiarli.
E al tirare di quel mezzo
sorriso, l’aria brillava di umanità.
Or è tutto diverso.
Non c’è tempo per loro.
Sono ingombranti.
Si sopportano per quel
centesimo della pensione.
Non era il futuro che
immaginavo per loro.
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