mercoledì 11 ottobre 2023

In nome della libertà



C'è qualcosa nello spirito umano che è fuori dalla razionalizzazione. Ciò che facciamo e ciò che pensiamo, sono solo l'ombra della stessa verità. Qualunque sia il motivo di ciò che facciamo e pensiamo, le due dimensioni della vita sono separate. Corrono fianco a fianco e non si incontrano mai.

Questi due aspetti del comportamento umano sono sempre esistiti e la filosofia ha dato loro involucri diversi. Dibattere su cosa sia meglio, cosa sia più importante per la nostra discussione, è solo una richiesta formale alla nostra logica.

Per esempio, è indiscutibile il valore della libertà, ma in nome di essa si commettono orribili delitti.

Credo che nessuna arma sia utile per la libertà. Non mi sentirei più libero con una pistola in mano.

Se libertà significa vita senza regole oppure diventa possibilità di ottenere qualunque cosa a discapito degli altri, è vero che qualcuno si sente limitato.

Sento il treno fischiare, posso tradurlo nella mia mente con mancanza di libertà. Il povero treno è costretto a correre sulla rotaia!

Non mancano mai le giustificazioni a chi confonde la libertà come mezzo per prevalere sulle coscienze o per calpestare le sensibilità di chiunque.

Se non si usa il cuore nelle relazioni, serviranno troppe cose per ritrovarsi libero.

 

martedì 10 ottobre 2023

Un approccio galante

Incontrai in un bar una meravigliosa donna. Non ebbi il tempo necessario per una qualunque mia reazione che subito dopo uscì dal bar e scomparve.

Due intere settimane dopo, entrai in quel bar ed eccola lì, tutta radiosa e luminosa, seduta da sola in un angolo del bar.

Accidenti, non la conoscevo ma avevo senso che mi era mancata! Mi sono seduto a un tavolo a poca distanza da lei. Volevo parlarle, ma mi mancava il coraggio. Grazie a Dio il caffè era quasi vuoto. Era un po' troppo presto perché l'orda di caffè-dipendenti facesse il suo ingresso.

Ho aspettato finché non è arrivato al tavolo il suo caffè. E poi ho atteso che il barista le portasse lo scontrino. Quando giunse quel momento, mi avvicinai a lei. Avevo la gola nodosa e serrata. Ogni passo che facevo, percepivo il mio cammino verso di lei sempre più lontano. Ma ho continuato a camminare. Il bar era vuoto; non c’era nessun pericolo di far scena imbarazzante.

-“Mi permetti di offrirti il caffè?”, chiesi quasi in punta di piedi.

-"Per qual motivo?" rispose la donna.

"Nessun motivo … se non quello avere il piacere e l’opportunità di conoscerti!" risposi, cercando di predisporla al meglio ad accettare il mio invito.

La donna si mostrò titubante e approfittai per espormi ancora di più:

-"Posso sedermi con te?"

"No, non puoi." Rispose decisa, ma io insistetti.

-"Oww... andiamo, solo per un minuto, okay?"

-"NO!"

Non potevo fare a meno di rimanere ipnotizzato dalla sua voce, ma in contrasto col mio solito modo di fare, non desistetti: dovevo parlarle. Sorrisi e dissi:

-“Guarda che non ti mangio mica! Volevo soltanto scambiare due parole approfittando della tua solitudine al tavolo.”

Riuscii a convincerla e accettare la mia conversazione. Ed allora che è iniziato tutto! Abbiamo cominciato a parlare e i minuti si allungavano a un ritmo davvero veloce. Ho avuto modo di conoscere moltissimo di lei e ho anche scoperto che aveva un grande senso dell'umorismo. Ci siamo divertiti molto a parlare fino a quando lei ha detto che doveva andare perché si stava facendo tardi.

Ci scambiammo i numeri di telefono e le chiesi se potevamo “incontrarci” di nuovo. Lei semplicemente sorrise e andò via.

Sospirai per la felicità. Mentre la guardavo allontanarsi, i miei occhi non volevano staccarsi dalla sua immagine.

 

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