venerdì 21 novembre 2014

Al Signor Criminale




   
Questa settimana hanno pubblicato su una rivista la storia di un uomo che ha ucciso suo figlio di appena due mesi, schiacciandogli le costole e sbattendogli la testa contro il lato della culla.  

Non indovinerete mai come il giornalista ha chiamato questo mostruoso personaggio.

Si riferiva a lui come "Frustrato papà"  !!!

Sicuramente un nome più neutro di "papà" sarebbe stato preferibile in questo contesto;  "genitore", per esempio.  
(Del resto, anche "frustrato" sembra delicato per la circostanza.)

I giornalisti dovrebbero porre più attenzione nello scegliere le parole da usare quando devono raccontare certe storie. 

"Mamme, papà e bambini" sono parole che potrebbero essere accettabili nel raccontare storie di marachelle o di pic-nic scolastici, ma non appartengono ai casi di abusi sui minori, povertà, o di delinquenza giovanile.

La stessa indignazione scattò per la descrizione fatta ad un uomo che dopo aver rapinato la filiale di una banca si dileguò a piedi

Il giornalista, nel raccontare la storia, disse:  

"... il signore è fuggito a piedi."

Questo uso bizzarro della parola "signore" per fare riferimento a un rapinatore di banche è simile alla tendenza degli scrittori di applicare il titolo onorifico "Signor" ai criminali.  

A meno che la pubblicazione ha una politica specifica, nessun buon senso suggerirebbe di offrire rispetto al criminale chiamandolo "signore".

mercoledì 19 novembre 2014

Non si può piacere a tutti

 
 
 
I'm not trying to please everyone. 
There's a famous saying in English that you should pay attention to:
"Something for everyone is something for no-one".
And it's true.
If you try to please everyone, you'll actually never please anyone. 

And to make it worse, you'll lose yourself in the process.
Everybode shouldn't pay attention to things that don't matter.

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Ricordo a me stesso di essere una persona che vive nel mondo ma che non gli appartengo.
Siamo astri gloriosamente unici ed isolati, virtualmente interagenti.
Biologicamente condizionati e psicologicamente dipendenti.
Nulla ci appartiene se non per una necessità di valere qualcosa nella proiezione del film della natura.
Recitiamo una parte di una trama ignota, pretenziosa e sempre in modellamento.
Ci Illudiamo di separare e di definire importanti alcuni aspetti rispetto ad altri.... intanto passano i cento anni.  
 

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