martedì 18 novembre 2014

Uno strano mondo

Visualizza l'immagine su Twitter


[Dopo le polemiche feroci, le scuse con le lacrime agli occhi. Il fisico britannico Matt Taylor, dell'Agenzia spaziale europea, che si era attirato le ire di mezzo mondo per una camicia "sessista", chiede perdono e si commuove in diretta tv.

Scuse commosse da parte del fisico britannico Matt Taylor dell'Agenzia spaziale europea (Esa). Lo scienziato aveva attirato su di sé molte critiche per la camicia sgargiante, con immagini di pin-up senza veli, che indossava mercoledì mentre descriveva le fasi dell'atterraggio sulla cometa del lander Philae staccatosi dalla sonda Rosetta. 

"Ho fatto un grande errore e ho offeso molte persone", ha detto scoppiando in lacrime. "Sono molto dispiaciuto di questo", ha aggiunto. Il fisico, che aveva anche mostrato un tatuaggio colorato con il disegno di Philae e Rosetta, per la camicia sessista era stato attaccato anche dal Guardian, che in un post pubblicato su un suo blog affermava: "L'Esa può far atterrare un robot su una cometa. Ma non riescono ancora a vedere la misoginia che hanno sotto il naso".]

Non bastono 10 anni di viaggio nell'universo di un piccolo robot per rimanere attoniti, compiaciuti e festeggiare un evento epocale.

Bisogna scendere in basso nella pochezza dei sentimenti finti ed erigere a lestofante uno scienziato che veste una camicia particolare su un corpo tatuato. 

Il crimine sta nel messaggio nel quale occhi "attenti" leggono una grave offesa alle donne.

Le donne vanno rispettate e amate nei fatti, non con onorevoli proclami e non può essere un disegno su una camicia (seppure offensivo per una morale da spettacolo) a pregiudicare un forte, genuino e radicato sentimento presente in ogni animo veramente buono.

Quel povero scienziato, costretto a rinnegare se stesso con uno scusante pianto finto, ha dovuto adeguarsi alle regole di un sistema ipocrita. 

In alternativa, sarebbe stato cacciato dalla sua squadra di lavoro.
Sarebbe bastato un po' di buon senso del responsabile della comunicazione per consigliare all'irruente scienziato una camicia consona all'evento a cui partecipava.

Preferirei che le donne fossero rispettate realmente nella vita di tutti i giorni e non attraverso una pantomima per idioti.



giovedì 13 novembre 2014

Aiuto, ho preso un due a scuola.




 

Carlo:  Ciao Paolo, come va?

Paolo:  Potrebbe andare meglio!

Carlo:  Qualche problema?

Paolo: Sì, oggi ho preso una impreparazione a scuola.

Carlo: Ma che t’importa!

Paolo: Prova a sentirla tu, mia madre! 
Rompe sempre con “ studia, studia, studia”. 
Figurati che cosa mi dirà quando saprà del due in Sistemi.

Carlo:  Caspita, sei riuscito a tirargli un due! 
Non é cosa semplice con quel prof!

Paolo: Che fai, mi prendi in giro?

Carlo: Intendevo dire che ti sarebbe bastato poco per evitare la figuraccia.

Paolo: Hai forse dimenticato come funziona la scuola? 
Ci sono giorni in cui non fai assolutamente niente ed altri che ti impongono di restare chiuso in casa per 24 ore.
Allora, gli amici, la ragazza, la palestra, vanno cancellati?

Carlo: Beh, non sono io che dovrei difendere i prof, però qualche colpa dovresti pure averla.

Paolo: Da quando ti sei diplomato sei passato dalla loro parte?

Dimmi tu, come facevo a rispondere a quelle domande stravaganti.

Mi ha chiesto che cos’è lo switch, pensa un po’,  studiato l’anno scorso!!!

Posso ricordarmi tutto?

Non parliamo del fatto che mi ha chiesto anche di concetti di cui non avevo neanche gli appunti!

Ormai, devo ricordarmelo sempre: i prof hanno sempre il coltello dalla parte del manico e godono a farci del male!

Carlo: Calmati, Paolo, la rabbia non ti fa vedere le cose come realmente sono.

Io ora frequento l’università, un altro mondo, e posso dirti che i prof fanno quello che possono per il bene degli alunni. 

Non puoi arrabbiarti perché ti chiedono troppo, se così fosse, dovresti arrabbiarti anche con il tuo allenatore che ti fa correre e sudare senza farti giocare la partita di pallone.

Paolo: Che vuoi dire?  Devo subire e accettare in silenzio?

Carlo: Credo che dovresti accettare le tue esperienze negative come sfida a migliorarti. 

Parla con il tuo prof, chiedi spiegazioni, manifesta la voglia di impegnarti, sii sincero e responsabile delle tue azioni e vedrai in lui un tuo alleato. 

Ricorda che per un prof è più facile regalarti un otto che castigarti con un due. 

L’otto, non conquistato, regala sorrisi e simpatie mentre il due meritato produce rancore e diffidenza.

Inoltre, il prof è con te quasi tutte le mattine ad attendere i tuoi progressi e a favorire la tua libertà mentale.

Post più letti nell'ultimo anno