giovedì 28 giugno 2018

Essere umani

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Se incanti nel fissare la luna piena …

Se ti perdi nella meraviglia del cielo stellato ...

Se ti parte un respiro profondo davanti alla maestosità del mare …

Sicuramente ….  tremi al rombo di un tuono.

Non riesci a trattenere lacrime mentre vedi un film d’amore.

Ti commuove la grazia di un bambino.

Ti nasce spontaneo lo slancio per aiutare chi è in difficoltà.


Sii felice per questo.

Perché hai il dono di emozionarti…  
e ….. stai dando senso al tuo vivere.

Il tempo non ti potrà mai invecchiare dentro.
 
Sai che cos’è l’amore senza averlo appreso dai libri.

lunedì 11 giugno 2018

le favole


Leggere le favole ha molteplici implicazioni, tutte importanti per la crescita intellettuale. 
Accompagna dolcemente al sonno quando la vita diventa turbinosa. 
Sollecita la fantasia. 
Stimola il positivismo. 
I momenti di lettura appaiono sublimi. 
Si confonde l'immaginario con il reale. 
Si avvicina quello che è considerato impossibile al possibile. 
Si dà sapore allo spazio di vita. 
Inoltre, favorisce la  passione per la lettura e stimola l'intelligenza e la curiosità.
Tutti sanno poi che le favole hanno sempre una morale e insegnano qualcosa, comunicando con la sfera emotiva più che con la sua parte razionale. 
Ecco perché le favole sono  consigliate dagli psicologi nell'età dello sviluppo del bambino. 
Aiutano a superare eventuali disturbi della personalità.
Identificandosi nei personaggi delle fiabe, il lettore trova una similitudine con il suo stato d'animo e la risoluzione di eventuali conflitti. 
Ti sei mai chiesto perché certe favole classiche sono così paurose
Non vogliono certo spaventare, anzi aiutano ad esorcizzare la paura.
Ti sei mai chiesto perché certe favole classiche sono così irreali
Non vogliono certo illudere, anzi aiutano ad essere decisi e ottimisti.
Ti sei mai chiesto perché chi non ha letto favole tende a isolarsi e appare poco emotivo
Non vogliono certo la durezza dei cuori, anzi aiutano a far crescere in sensibilità, comprensione e disponibilità per il prossimo.
Leggendo si vive la vita di chi scrive .... nelle sue vicende ma soprattutto nel suo sentir dentro.


giovedì 7 giugno 2018

Vecchi dentro

È facile ritrovarsi soli con i propri pensieri ancora legati a un mondo antico.

Ti soffermi su idee a cui sei ancora fedele ma che richiamano un passato lontano.

Poi esamini quel passato e non ti convinci che sia veramente lontano.

Ti sovviene in mente la frase  fatta “i tempi cambiano” ed è allora che pensi di essere tu a essere rimasto immutato.

Tenti di scoprire quale sia la tua inadeguatezza, ma ciò ti sembra innaturale.

Sorridi quando focalizzi l’immagine di chi porta pantaloni strappati per moda!

Invece, ti assale un senso sconforto quando sei costretto ad accettare come “vecchie” le buone maniere. 

Sei antico ed è imbarazzante mostrarlo, se accusi fastidio quando ascolti parolacce usate come rafforzativi in un discorso che non ha nulla di serio.

Sì, è proprio così! Perché sei vecchio!

Le canzoni con parolacce sono simpatiche e accattivanti. I dialoghi con insulti sono interessanti! Chiamarsi "amò" è una abitudine o riempitivo verbale, ma non una dichiarazione di affetto.

Considerare il far sesso come premessa per iniziare una qualunque relazione tra uomo e donna, è un fatto scontato. Le riprese fatte con il telefonino di suicidi, di incidenti, di stranezze varie…. sono virali!!

Essere in linea con il tempo, quindi, significa rinnegare il mondo in cui sei cresciuto. Quel mondo in cui si dava del “voi” ai genitori e agli anziani.

Quel mondo in cui gli amici si dividevano ciò che avevano; si aiutavano senza pensarci due volte. Quel mondo in cui stare senza soldi in tasca non era una tragedia. Quel mondo in cui i ragazzi conquistavano le ragazze con la gentilezza e la simpatia.

Non esistevano i telefonini, ma i genitori sapevano dove e come trovarci.

Non esisteva Internet, ma sapevamo a chi chiedere quando avevamo dubbi.

Eravamo consapevoli che occorreva studiare se volevamo raggiungere qualche traguardo importante nella vita.

Per questo motivo avevamo rispetto e considerazione dei professori.

Nessuno si sognava di parlar male dei professori a casa, perché eravamo certi di non essere creduti.

Nessun genitore reclamava diritti legali per il proprio figlio, perché sapevano di affidarli a persone serie e responsabili.

Nella scuola esistevano poche ed efficaci regole suggerite dal buon senso e sana educazione.

Se il cambiamento mi vuole diverso da quello che sono….. mi arrendo, resto vecchio!!
 

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