Come vorrei che fosse il mio prof?
Vorrei che il mio Prof fosse una persona felice, che
avesse una bella famiglia, che entrasse in aula con il magico sorriso di chi ha
la voglia e il piacere di passare almeno un’ora con ragazzi come me che vogliono
tanto e immediatamente, dalla vita.
Vorrei che il mio Prof mi guardasse da vicino, che
conosca le mie paure, che mi aiuti a liberare da quegli intrighi mentali che mi
paralizzano.
Vorrei che il mio Prof quando parla mi catturasse, mi
trascinasse con la sua foga e la sua generosità, prima nella sua mente e poi
nel suo cuore.
Sarei sicuro di non dimenticare i suoi aiuti, sarei
sicuro di poter imparare senza sforzo, sarei sicuro di scrivere i suoi appunti
sul marmo e con lo scalpello delle emozioni.
Vorrei sentirmi risucchiato dal vuoto d’aria del treno
in corsa, quando sento affievolito il suono della campanella.
Vorrei sentirmi telecomandato dal magnetismo sprigionato
dal suo fascino. Perché il mio Prof crede nei valori umani, nel rispetto della
persona, crede in me, sempre e comunque.
Il mio Prof sa quando non studio e fa finta di non
saperlo perché è sicuro che io recuperi.
Al mio Prof non gli interessa apparire, si comporta
nel modo più naturale possibile.
Si! Il mio Prof ha anche i difetti che mi fanno
ridere, perché non riesce a nasconderli. Per certi versi il mio Prof mi
assomiglia.
Quando torno a casa, arrivo affamato e contento.
Ho tantissimo da raccontare.
Abbraccio mio padre e nascostamente penso:
“Il mio grande meraviglioso papà è come il mio Prof!”.
Alla mia mamma non sfugge la mia felicità.
Tratto dal libro "Il mondo meraviglioso dell'anima" - 2011 - by Luigi Squeo
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