Cari, incredibili, avaaziani,
Mesi fa assieme abbiamo deciso di tentare un obiettivo folle: organizzare la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico più grande della storia. Il 21 settembre abbiamo superato ogni aspettativa, con una Marcia Globale per il Clima *6 volte* più grande di qualsiasi iniziativa simile vista in passato!!! Questi erano 80 isolati del centro di New York:
E queste erano Londra, Berlino, Bogota, Parigi, Delhi e Melbourne...
Oltre 675mila persone in tutto il mondo sono scese in piazza. È stata una magnifica espressione del nostro amore per tutto ciò che è in pericolo a causa del cambiamento climatico, e della nostra speranza di salvare il pianeta e costruire una società alimentata da energie pulite e rinnovabili al 100%. Cliccate qui per vedere tante altre foto della giornata:
https://secure.avaaz.org/it/climate_march_reportback/?bglFhdb&v=47129
Assieme abbiamo fatto la storia, ma questo è solo l'inizio. Il fondamentale vertice di Parigi per il Clima si terrà tra 15 mesi: per allora avremo bisogno di un accordo globale. Entro marzo, i singoli stati dovranno presentare i propri impegni nazionali: per questo il nostro movimento si concentrerà su questi obiettivi nazionali. Ma fino ad allora, continueremo a ritrovarci insieme, a intervalli regolari, sempre più numerosi, per far sentire il nostro appello per un cambiamento pulito e rinnovabile al 100%, che i potenti del mondo potranno solo seguire e assecondare. Il movimento che abbiamo a lungo aspettato ha preso vita.
Con enorme gratitudine,
Ricken, Emma, Alice, Iain, Nataliya, Patri, Oliver, Diego, Rewan e tutto il team di Avaaz
P.S. Abbiamo collaborato con migliaia di organizzazioni per rendere possibile questo giorno, e in particolare grazie ai nostri amici di 350. Ma la nostra comunità merita di celebrare questo passo in avanti che abbiamo fatto. Il team e la comunità di Avaaz hanno avuto un ruolo centrale nella stragrande maggioranza delle marce e degli eventi che si sono tenuti. Il Guardian l'ha definito "trionfo organizzativo" e la BBC ha detto che "le marce hanno portato più gente che mai per le strade, grazie alla forza organizzativa della comunità online di Avaaz." Abbiamo messo sul campo centinaia di organizzatori e migliaia di volontari, e le donazioni della nostra comunità hanno fornito milioni a questa impresa. Le sfide del nostro tempo ci richiedono di essere sempre migliori, ed è quello che abbiamo fatto tutti assieme, crescendo e diventando un movimento nuovo e ancora più efficace, un movimento che è ora dentro e fuori da internet. Grazie di cuore a chiunque ha partecipato e ha reso possibile tutto questo.
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre. (Gandhi)
Pagine
- Home page
- Notizie sull'autore
- La storia di Luca (autobiografia)
- Cosa dice il medico
- Molfetta storica
- Le poesie di D. Ruggiero
- Pinacoteca
- Nascita di Internet
- Tecnologia e società
- La storia raccontata
- I luoghi più pericolosi della Terra
- Capire l'Islam
- I racconti di G. Sgherza
- Attendendo la tua nascita
- Barzelletta del 12/11/2024
lunedì 29 settembre 2014
La più grande marcia per il clima della storia
domenica 28 settembre 2014
Quanto oro vale l'amore?
Si racconta di un uomo che aveva
trascorso la sua vita raccogliendo oggetti di poco valore e di cui tutti si
liberavano facilmente.
Un mattino svegliatosi all’alba,
come al solito, decise di mettere in ordine il vecchio deposito dove
immagazzinava la sua inutile collezione.
Una sorpresa era lì ad attenderlo!
Aprendo con difficoltà la decadente
porta del deposito, e scardinata la finestrella incastrata nell’unico punto
luce, vide con indicibile meraviglia, una montagna di oggetti in oro.
Forse, la sua quasi centenaria
modestia, gli aveva giocato un brutto scherzo!
Fatto sta, che appena egli si
strofinò gli occhi, prese in mano uno degli oggetti e lo osservò attentamente.
Era veramente oro!
L’iniziale commistione tra gioia e
stupore, cominciò a sostituirsi a una leggera amarezza, poiché si chiedeva che
cosa avrebbe potuto fare con quell’oro e quali altri piaceri avrebbe voluto
dalla sua vita, ora che era ad un passo dalla morte.
L’uomo era rimasto solo, non poteva
donare né a figli né a moglie.
Pensò allora di caricarne una parte
in un sacco e visitare alcune famiglie per poterlo donare e aiutarle, qualora
fossero in condizioni di necessità.
Il mattino seguente, s’incamminò con
il suo prezioso carico verso la città e giunto nelle prime zone abitate, bussò
alla prima porta che capitò.
Un occhio diffidente, attraverso lo
spioncino notò il povero uomo con il sacco sulle spalle e senza dargli la
possibilità di parlare, lo scacciò via a parole, gridando:
“Vai via, straccione, non abbiamo
nulla da darti!”.
Queste urla avevano allarmato tutto
il vicinato, così l’uomo decise che sarebbe stato meglio allontanarsi da quella
zona e provare in un posto più modesto.
Vide una casa di campagna, si fermò
e provò a bussare.
Nonostante continui tentativi,
nessuno rispondeva.
“Le prime ore del mattino sono
difficili per chi va a letto tardi!”, pensò il buon uomo e continuò il suo
giro.
Passando davanti ad un’altra casa,
sentì voci concitate:
“Forse, il mio oro potrebbe aiutarli
a calmare gli animi e favorire un clima di serenità nella famiglia!”.
Bussò con mano incerta, indossando
l’agitazione che presumeva esistere in quella famiglia.
La porta si aprì e prima che Egli
potesse dire qualcosa, una faccia minacciosa domandò:
“Chi sei? Chi ti manda? Che cosa vuoi?”.
L’uomo, davanti a tanta irruenza, si
fece così piccolo e a tono basso disse: ”Scusatemi se sono inopportuno, vorrei
donarvi … …”.
Non finì la frase, che la porta si
chiuse davanti a sé, intenzionalmente sbattuta.
Tristemente e un po’ impaurito, si
diresse verso qualche altra casa.
Giunse nei pressi di un’abitazione
poco curata e, fiducioso di poter compiere un gesto nobile, fece squillare il
campanello.
Si sentì il cigolio di ruote che si
muovano con irregolarità, infatti, all’apertura della porta, si trovò di fronte
ad una donna seduta su una sedia a rotelle che, aspettando una visita, aveva
dimenticato di anticipare l’apertura della porta con il classico “chi è?”.
L’uomo, si affrettò a
tranquillizzarla e successivamente, ebbe modo di spiegare le sue intenzioni.
La donna, dopo averlo attentamente
ascoltato, disse: “Buon uomo, il tuo cuore è così grande che non potrebbe
entrare in questa casa.
Come vedi, stando seduta su questa sedia, non mi
servirebbe tutto l’oro del mondo per riempirmi di gioia. Ti prego, non
prenderla a male se t’invito a non lasciami il tuo oro, perché potrebbe
procurarmi più guai che benefici.
Chi mi accudisce, non verrebbe più con il
sorriso e il piacere di farmi compagnia, ma con l’idea rubarmi più oro
possibile”.
Il vecchio capì e dopo averla
cordialmente salutata, si avviò in cerca di altri beneficiari del suo oro.
Poco più avanti si vedeva un
casolare che forse, in tempi non molto lontani, doveva aver conosciuto un
periodo di splendore. L’occhio esperto del vecchio, gli faceva notare la cura
dei servizi connessi al casolare.
Grandi scale di accesso ornate con figure
scolpite su pietra; finestre con balconcini che un tempo, forse ospitavano
piante ornamentali; lunghi corridoi invasi da erba incolta, che giravano
intorno a ciò che era rimasto di panchine e cenacoli; una piccola casetta,
cuccia di qualche cane non più ospite, erano testimoni di un periodo felice e
concluso.
L’ometto pensò: “Chissà se il mio
oro potrà far tornare l’armonia perduta!”.
Si avvicinò all’ingresso principale
e non vedendo nulla che potesse far pensare a un campanello, batté con il pugno
sulla porta.
Non passò molto tempo, che si udì
una vocina: “Chi è?”.
Vecchio: “Sono un amico, vorrei
parlare con il tuo papà”.
Bambino: “Papà è andato in cielo!
Io sono con la mia sorellina e attendiamo la mamma. Non posso aprire agli
sconosciuti”.
Vecchio: “Dov’è la mamma, ora?
Vorrei attenderla qui fuori!”.
Bambino: “È dal signor Dantona, a
servizio e torna per l’ora di pranzo. Dimmi, che vuoi dalla mamma?”.
Vecchio: “Spero di offrirle un
dono, se vorrà!”.
Bambino: “Hai doni anche per noi?”.
Vecchio: “Il dono che farò a vostra
madre, potrà esserlo anche per voi”.
Bambino:
“Spero che il dono che le farai, non la faccia piangere più. Da quando papà è
andato via, è sempre triste e si nasconde quando vuole piangere”.
Vecchio: “Come ti chiami piccolo, e
la tua sorellina è molto più piccola di te?”.
Bambino: “Il mio nome è Marco,
mamma mi ha chiesto di badare a Serena, che ha solo 6 anni, quattro meno di me.
Conosci anche tu la mamma, per questo porti doni?”.
Vecchio: “Ho conosciuto molte brave
persone, e a queste, avrei voluto regalare anche il mondo. Purtroppo, allora,
non vedevo e non avevo nulla da donare.
Ora, grazie al cielo, posso donare
tantissimo, fino a compiere il miracolo di far tornare il sorriso in qualche
famiglia”.
Bambino: “Tu puoi far tornare
nostro padre dal paradiso? Che bello!”.
Vecchio: “Sacrificherei tutto me
stesso, per poterti rispondere Sì, ma sono costretto a dirti che per me questo
è impossibile.
Potrei donare la possibilità alla vostra mamma di stare sempre
con voi e di poter presto ritornare insieme a giocare nel cortile di questa
bella casa. Un giorno la vostra allegria farà tornare il sorriso alla mamma, e
da cielo, vostro padre non smetterà di ascoltare il vostro cuore ed esserne
orgoglioso.
Bambino: “Ti prego signore, siedi
sulle scale e attendi con noi il ritorno della mamma; non manca molto all’ora
di pranzo”.
Vecchio: “Farò così!”.
L’anziano uomo era visibilmente
emozionato per la grande aspettativa che aveva creato nei bambini.
Temendo che
non avrebbe retto a tanta emozione e di non poter essere sufficientemente
convincente nel dare un’adeguata spiegazione del suo gesto, alla mamma dei
piccoli, abbandonò il suo carico prezioso sulla rampa d’accesso alla casa e con
il cuore in gola, silenziosamente scomparve dall’orizzonte.
Prima che le api scompaiano
Senza che ce ne accorgiamo, miliardi di api stanno morendo e la nostra catena alimentare è a rischio. Le api non si limitano a fare il miele: sono una forza lavoro immensa e umile, che impollina il 75% delle piante che coltiviamo. Tra cinque giorni gli USA potrebbero decidere di vietare i pesticidi tossici che le stanno sterminando.Arrivare a quel divieto è possibile e noi lo sappiamo bene: dopo una mega campagna Avaaz dell'anno scorso, l'Unione Europea ha proibito quel gruppo di veleni che numerosi scienziati accusano per la morte delle api. Proprio ora le società dell'industria chimica stanno facendo pressione senza tregua sulle autorità statunitensi per impedirlo. I nostri alleati interni, però, ci fanno sapere che l'opinione pubblica potrebbe rovesciare la situazione in favore del divieto. Facciamoci sentire, allora! Se gli USA si muovono, daranno il via ad una reazione a catena nel resto del mondo.
Non abbiamo tempo da perdere: la task force della Casa Bianca per le api presenterà le sue proposte martedì. Non si tratta solo di salvare le api, si tratta della nostra stessa sopravvivenza. Firmate ora questa petizione urgente, facciamo arrivare il nostro appello agli USA affinché mettano al bando quei pesticidi assassini, prima che le api si estinguano:Le api sono cruciali per la vita sulla Terra: ogni anno impollinano piante e raccolti per un valore stimato di 40 miliardi di dollari. Se non verrà fatto nulla per salvaguardarle, molta della frutta e verdura che amiamo rischia di scomparire e un terzo delle scorte di cibo andrà perduto.
Negli ultimi anni stiamo assistendo al rapido declino nella popolazione delle api: alcune specie si sono già estintee proprio in California -- dove si produce la maggior parte del cibo negli USA -- ogni anno gli apicoltori perdono un terzo delle api. Gli scienziati sono alla disperata ricerca di risposte. Mentre alcuni studi, spesso finanziati dalle industrie chimiche, affermano che la causa potrebbe essere una combinazione di fattori, tra cui malattie, perdita dell'habitat e sostanze chimiche tossiche, altri studi, indipendenti e autorevoli, sono giunti alla conclusione che i colpevoli siano i pesticidi neonicotinoidi.
Grazie a queste prove schiaccianti e ad una campagna super efficace di Avaaz e dei suoi partner, l'UE li ha messi al bando. L'Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente (EPA) è incaricata dal Congresso di regolamentare le tossine, ma per anni ha aggirato la legge, sottostando alle pressioni dell'industria chimica. Ora, la task force della Casa Bianca per la salute delle api potrebbe convincere l'EPA a cancellare la registrazione dei pesticidi, così non potranno più essere venduti negli USA. Ecco la nostra opportunità!
La task force pubblicherà il suo rapporto tra pochi giorni. Già milioni di noi, in tutto il mondo, sostengono questa campagna. Diamole una forza senza precedenti: 3 milioni di firme per salvare le api e consegnare la petizione in modo strategico e con l'attenzione dei media. Fermiamo un accordo buono solo per le grandi industrie. Firma ora questa petizione urgente:
https://secure.avaaz.org/it/save_the_bees_us_pet_loc/?bglFhdb&v=47048
Non possiamo più lasciare la nostra delicata catena alimentare nelle mani delle aziende chimiche e dei legislatori sul loro libro paga. Il bando di questi pesticidi ci avvicinerà ad un mondo più sicuro per noi e per le altre specie che ci stanno a cuore e dalle quali dipendiamo.
Con speranza,
Terra, Alex, Alice, Ari, Nick, Laila, Marigona, Ricken e il resto del team Avaaz.
venerdì 26 settembre 2014
Goccia di sangue
Silenziosa tra elastiche parentesi,
la goccia di sangue umana corre furiosa per alimentare cellule viventi di un
corpo che imprigiona l’anima.
Egregio meccanismo inventato da
Colui che è costruttore di tutte le macchine e che ha voluto regalarsi un
giocattolo per il quale la perfezione non si addiceva.
L’uomo perfetto sarebbe stato monotono, un prodotto inutile della grandezza dell’Ente supremo.
L’uomo perfetto sarebbe stato monotono, un prodotto inutile della grandezza dell’Ente supremo.
Nell’automatismo di questo
giocattolo ha voluto sintetizzare e meravigliosamente approssimare, concetti
come scienza, fede, intuito, amore.
Goccia di sangue continua a girare
negli incavi stretti tra muscoli ed ossa.
Consentimi di credere di essere
speciale.
giovedì 25 settembre 2014
Amore
Romantico dolor codardo.
Dolce fatata nostalgia.
Vibranti incontrollati ricordi.
Nei mari tempestosi dell’anima
l’essenza della vita si manifesta.
Sono testimone attonito di una nuova
primavera.
Ospite nello spazio indifeso,
sono spettatore inerme della vita fugace.
Sono scolaro invecchiato
davanti alle nevi perenni delle emozioni giovanili.
davanti alle nevi perenni delle emozioni giovanili.
Strugge il cuor tenero per il breve
orizzonte.
Tendere le ali vorrebbe.
La fredda nebbia avvinghia al suolo.
Basso è il cielo.
Lento è il procedere.
Mesto è il sentimento.
Nel correre delle intenzioni malferme,
irride la mente per decisioni incaute.
Tempo fu galeotto per amor effimero.
Spazza
i cuor leggeri.
Striglia l’animo impaziente
per l’età che si consuma.
Angusto è rimaner solitari.
Per emozioni soffocate.
Per promesse audaci.
Il sole è alto
L’amor non attende.
lunedì 15 settembre 2014
Aiutaci a consegnare la petizione di Avaaz più importante di sempre
Cari amici,
la mobilitazione per il clima di questo settembre sta diventando enorme. In pochi giorni sono stati organizzati centinaia di nuovi eventi in tutto il mondo! E più saremo, più forte sarà il nostro impatto.
Clicca ora per confermare la partecipazione a un evento nella tua città o per crearne uno tu stesso:
https://secure.avaaz.org/it/event/climate/?source=blast&cl=5832002736&v=45206
Già a 2174 eventi, a quanti arriveremo?
Tra pochi giorni, quando i principali leader mondiali si riuniranno all'ONU per il vertice urgente sul clima, tutti assieme potremo mandare un messaggio chiaro: è il momento di fermare questa corsa verso la catastrofe climatica, e di fare qualcosa di concreto e forte per alimentare le nostre economie con il 100% di energia verde e pulita. Se parteciperemo tutti, il 21 settembre sarà un giorno che il mondo non dimenticherà mai: la giornata della mobilitazione più grande di sempre contro il cambiamento climatico.
https://secure.avaaz.org/it/event/climate/?source=blast&cl=5832002736&v=45206
Con speranza,
Oli, Allison, Luca, Ricken, Nataliya, Uilleam, Alaphia e l'intero team di Avaaz
domenica 14 settembre 2014
Il lungo serpentone
ETT: Caro Luigi, è da molto tempo ormai che
osservo gli umani e credo di non sbagliare definendo primario il vostro bisogno
di vivere continuamente scossi dalle emozioni.
Il vostro “piacere”, motore di
tutte le attività, riesco a leggerlo nei sorrisi, negli abbracci, negli applausi
e in tutte le manifestazioni d’affetto che vi vede protagonisti.
In questa tua
avventura londinese, allegria, segni di amicizia e gesti affettuosi, sono stati
sparsi ovunque e con regolarità.
LUIGI: E’ vero ciò che dici.
I ragazzi alla
loro età non hanno quelle responsabilità che fanno procedere gli adulti a muso
duro.
Ho ancora negli occhi e nelle orecchie le
canzoni ritmate con i battiti di mano nelle lunghe e affollate gallerie della
metropolitana.
Che dire dei balli improvvisati nei giardini
o dei commenti ad alta voce, seguiti da rumorose risate?
Il serpentone di 43 persone che si snodava
per le strade ricche di Londra era l’immagine di una Italia bella, giovane e vivace.
Nel tempo di percorrenza, molte amicizie si
sono rinsaldate, molti compagni si sono conosciuti a fondo, molte parole si
sono dette.
Tutto questo fa parte della vita umana,
Ett.
ETT: Stai tentando di innescare la mia
invidia?
LUIGI: No, sto tentando di non parlare
sempre in negativo.
Sono convinto che, pensando e agendo con
spirito buono, qualsiasi contrarietà si scioglie nel sorriso.
Con questo non
intendo dire che noi umani non abbiamo problemi; con l’animo sereno le
avversità perdono sostanza e si favorisce la mente a cercare nuove soluzioni.
A
tal proposito ricordo una famosa perla di saggezza che mi piace scriverla:
“Il
pessimista trova difficoltà in ogni nuova esperienza o cambiamento mentre l’ottimista vede soltanto opportunità e sfida”.
Conosco persone che perdono molto tempo nel
lamentarsi e qualsiasi contrarietà sostiene e giustifica il loro pianto.
Quando
il sole dirada la nebbia del mattino umido, si scopre di aver trascorso inutilmente
l’alba.
ETT: Luigi, come al solito ti allontani dal
racconto per finire nel tuo inseparabile romanticismo.
LUIGI: Se non fossi romantico, credo che
potrei partire con te e lasciare per sempre questa Terra.
ETT: Non pensare che un giorno tu non possa
farlo!
LUIGI: Per ora, afferro strettamente il mio
pianeta blu.
Ho ancora molto da chiedergli e i miei
affetti anelano emozioni.
.
.
(continua)
venerdì 12 settembre 2014
Pon a Londra
(continuazione art. precedente)
In the other plate he put some radishes.
To half, he said "Please eat the cookies. Don't touch the radishes."
To the other half, he said "Eat the radishes. Don't touch the cookies."
Later the researcher came back and asked the students to do a paper-puzzle.
They got irritated and angry. The called the researcher "an idiot for making us do this stupid test". Most quit before they finished.
Some just left the room, annoyed.
Will power is a muscle that gets tired through overuse.
The people who ate the cookies didn't need to resist the radiche so they didn't use their willpower.
Inizia così una permanenza in terra
straniera che durerà 20 giorni.
Concluse le prime fasi logistiche legate
alla sistemazione negli appartamenti, la compagnia era pronta per l’assalto
alle bellezze inglesi.
ETT: Scusami Luigi, ma non eravate lì per
motivi di studio?
LUIGI: Non hai ancora imparato, mio caro
extraterrestre, che noi umani siamo in grado di fare più cose contemporaneamente?
ETT: Come al solito!
Siete multi - operanti
nella sequenza che più vi conviene cercando di attenervi a disposizioni
generali partorite da altre menti.
LUIGI: Sì, infatti!
Pensa un po’ che per
riferirci a tali regolamenti usiamo anche acronimi: PON, POF, IFTS.
Comunque, è vero, i 36 ragazzi avevano un
obiettivo ben preciso: IMPARARE a leggere, scrivere e parlare la lingua di Shakespeare
e a tal scopo, i quattro docenti tutor dovevano vigilare affinché l’obiettivo
non si smarrisse.
ETT: Suppongo che vivendo nel luogo dove si
parla la lingua da imparare si studia senza la penitenza dello sforzo.
LUIGI: Esattamente!
In supporto del piacere
come motore dello studio, i miei ragazzi hanno seguito le lezioni classiche
soltanto per mezza giornata, destinando il resto del tempo alle attività
ludiche.
ETT: Si tratta, quindi di una immersione
totale nel respiro inglese?
LUIGI: La speranza è questa!
Purtroppo
Londra pullula di italiani e allora capita di entrare in un bar e chiedere la
consumazione nella lingua più facile, saltando così, il confine nazionale.
Nulla da fare, invece, per le indicazioni
di viaggio, la pubblicità, i giornali gratuiti distribuiti nei punti di accesso
alla metropolitana; per questi era tutto riportato in perfetta lingua inglese.
In fondo, credo che il divertimento sia un
ottimo pennello che bagnato con i colori delle bellezze naturali di Londra,
dipinge di gioia anche il tempo dello studio.
Poiché, sono sicuro che qualcuno dei miei
ragazzi leggerà questo nostro dialogo, continuo per un tratto il racconto in
inglese.
Tu, da extraterrestre, non avrai problemi
per capirmi, vero?
ETT: Certo, continua!
( per chi ha problemi con l'inglese, salti all'ultima frase di questo articolo)
LUIGI: A researcher called Roy Baumeister conducted an evil experiment.
He
made a room smell like freshly baked cookies.
Then he put on the table two
plates. One contained the cookies themselves.
Freshly baked. Dripping with
chocolate chips.
In the other plate he put some radishes.
Students were called to the room one by one.
To half, he said "Please eat the cookies. Don't touch the radishes."
To the other half, he said "Eat the radishes. Don't touch the cookies."
Then Baumeister left the room.
The radish group weren't happy. They really wanted to eat the cookies.
Later the researcher came back and asked the students to do a paper-puzzle.
He said: "This is unrelated.
But
please do this while you wait. You can just quit any time you like".
What do you think happened?
The puzzle looked easy but was actually quite difficult, and needed a
lot of willpower to finish.
The people who had eaten the cookies did it OK but the people who had
eaten the radishes? Completely
different.
They got irritated and angry. The called the researcher "an idiot for making us do this stupid test". Most quit before they finished.
Some just left the room, annoyed.
You see, willpower is NOT something we "have" or "don't
have".
Will power is a muscle that gets tired through overuse.
The people who ate the cookies didn't need to resist the radiche so they didn't use their willpower.
But the people who were forced to resist the delicious smelling cookies
used all of their willpower.
So they were unable to complete the puzzle. What this means for you, is
this.
If you try to FORCE yourself to study English your willpower will fail and
you won't be able to do it. You'll feel bad about yourself.
Get frustrated and
maybe even quit.
The solution?
Making English a fanny habit. Habits don't need willpower. Because they
happen automatically.
La gioia e l'amore per ciò che si fa sono come l'olio e la benzina per un motore di un'automobile.
(continua nel prossimo articolo)
Iscriviti a:
Post (Atom)
Post più letti nell'ultimo anno
-
Illustre Presidente, sono un cittadino della Repubblica Italiana di cui Lei si onora di rappresentare e con questa lettera desidero mani...
-
Sono rimasto scosso dal fatto di cronaca dei tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone. L’ineluttabilità del destino ci disarm...
-
Mio marito, mio figlio di 3 anni e io salimmo le scale di metallo grigio acciaio fino alla sala parto dell'ospedale del centro cit...
-
Mamma, mamma … sono io, la tua bambina. Sto arrivando! Sono felice di venir da te. Beh, da dove vengo si sta bene, ma con te è entrare ...
-
Come fai a sapere se ami veramente qualcuno? - Lo sai perché DECIDI Non provi amore. Lo FAI. È un atto, non un sentimento. È una dec...
-
Se c’è un inganno in questa vita, lo scopriamo sempre dopo. Quanti di noi (quelli con i capelli grigi) hanno pensato alla vecchiaia in modo...
-
Ho raccolto i pensieri di una donna che non fa mistero nell’esternare idee considerate nell’attuale società spregiudicate. L’uguaglianza...
-
"E se l'universo fosse solo uno scherzo cosmico e noi fossimo tutti battute in attesa di accadere?" Le parole del vecchio ...
-
Gli inglesi usano due verbi per il passato "was" e "used to be", significando la stessa cosa: che qualcosa è passato....
-
La disinformazione si diffonde come un incendio, ma non deve ingannarti. Impara a riconoscere le fake news prima di cliccare su "cond...