lunedì 9 luglio 2012

Esame di stato 2012 (prima parte)



La grande nuvola che ha oscurato il cielo dei maturandi 2012 si è dissolta! 
Essa ha lasciato un vuoto nel cielo, subito occupato dal caldo di Minosse.

Le preoccupazioni che hanno dominato la scena prima e durante l’esame sono state le stesse di ogni anno, mascherate alla vista dei protagonisti soltanto dal birbante del tempo.

Solitamente, al termine di ogni evento straordinario, il mio ETT (extraterrestre) mi onora della sua visita, in accordo con la sua missione di studiare gli umani e in particolare il nostro sistema educativo. 

Mi trovavo sdraiato su una traballante sedia da spiaggia e semiaddormentato dal torpore del sole quando ETT, con suo speciale modo di presentarsi, mi dice:

ETT: Luigi! Non oziare più di quanto non serva! Sono tornato per essere aggiornato sulle vicende di quest’anno scolastico. Come è andato l’esame di Stato?

LUIGI: Bentornato ETT, torni nel momento meno opportuno! Le mie idee, ballerine per questo sole di luglio, potrebbero essere corrotte dall’inerzia di un corpo ben disposto alla stasi completa.

ETT: Non nasconderti Luigi! Ti conosco troppo bene. Quando sei invitato in una discussione dove si parla di anima e filosofia, i quaranta gradi sulla spiaggia diventano venticinque nella tua mente.

LUIGI: Non voglio contrariarti ETT, anche perché i miei ragazzi vogliono conoscere le mie impressioni e parlando con te, non avrei nessuna remora né di farmi bello ai loro occhi, né di vendicarmi, parlandone male, del sistema scolastico.  

ETT: Avanti, sono tutto orecchi (senza nessuna metafora!).

LUIGI: Quest’anno avevo diciassette angeli, qualcuno con ali di cartone, ma sempre angeli. 

Tutti figli di una società che cambia e, volendo essere ottimisti a tutti i costi, che si trascina problemi collaterali da sopportare a compensazione di un’evoluzione positiva nella speranza.

Mi riferisco al fatto che i ragazzi appaiano un po’ più superficiali, allentati dalla morsa della responsabilità e, infine, un po’ meno lungimiranti sui loro destini.

D’altronde, I miei ometti appaiono più teneri e meglio predisposti per segnare la loro vita su valori più umani.

E’ vero che con i telefonini, computer, internet sembrano distrarli ma, osservandoli bene, utilizzano i mezzi a loro disposizione per sentirsi più originali, direi che utilizzano la tecnologia per esaltare il loro DNA.

ETT: Non stai cercando di glorificarli troppo?   

LUIGI: Anche se lo facessi, spezzerei una lancia a loro favore, dopo averli bastonati con le continue esortazioni a studiare e minacce per interrogarli.

Ritornando a parlare degli esami di Stato, devo ammettere che erano molto preoccupati. 

I nomi dei commissari esterni evocavano paure per i possibili cattivi risultati preventivabili.

Terrorizzava il nome del presidente, commissario di ELETTRONICA e TELECOMUNICAZIONI: un mostro del sapere!

La lista dei commissari esterni includeva:

CAMPANIELLO ERMINA: richiamava vecchie paure della mitologia greca, dove gli Dei del sapere scaricavano saette verso i fedeli inadempienti.

LEOCE VITO PAOLO: la fossa del leone pronta a intrappolare le vittime scampate dalla morsa del presidente.

DI SCHIENA MARIA ANTONIA: la paura atavica della matematica si combinava mortalmente con le sirene dell’informatica.

Uno scenario di questo tipo non può non trasformare ex-arroganti, ex-disinteressati, ex-spavaldi, in devoti, responsabili e timidi studenti.

Come succede in natura che le prede osservano i predatori per capire l’entità della fame e valutare il grado del rischio, così gli esaminandi con sguardi occasionali miravano sui componenti cattivi della commissione, pronti a rilevare il più piccolo segnale di pericolo e allertare i compagni.

Le prime impressioni ricavate durante le prove scritte, invece, furono tranquillizzanti.

I predatori non avevano fame!

Le prede saltellavano davanti ai predatori; mini fotocopie salvagente si diffondevano, colloqui a testa rigida direzionata in senso opposto alla provenienza dell’aiuto verbale si instauravano.

I commissari interni mostravano in pieno i loro problemi di vista: le diottrie non si contavano più!   

Qualche commissario, persino interno, richiamato dall’istinto non gli riusciva di non vedere.

Ragazzi, provate a immaginare che cosa frulla nella mente di un leone quando si vede saltellare provocatoriamente una tenera gazzella davanti ai suoi occhi! 

Il leone, pur se non ha fame, è sempre un leone e i suoi cromosomi gli dicono: “Dai! Fatti un boccone!”.

Quindi, sappiate che il rischio di sentire l’alito del leone vicino è sempre stato altissimo.

ETT: Luigi, non divagare! Ti ricordo che stai parlando con me. I tuoi ragazzi ormai sono diplomati e ciò di cui parli ora è nel loro passato.

LUIGI: Scusami ETT, parlando con te, sento intorno a me i diciassette angioletti e permettimi un minimo di megalomania per la quale penso di aver lasciato qualche segno in loro.

Qualcuno mi ha fatto penare ma, a posteriori, posso dire che non è stato doloroso. 
Mi spiego con una metafora.

Mi sento come colui che ha faticato tanto a spingere una barca arenata sulla spiaggia e appena la vede libera di galleggiare sull’acqua, assapora il senso di potenza e il piacere di aver contribuito a rendere possibile che la barchetta possa esplorare la sconfinata bellezza del mare. 

Nell’attimo di incantata ammirazione, si dimentica la fatica patita e ci si carica di un nuovo spirito pronto a ripetere l’esperienza. 


domenica 8 luglio 2012

Identità


 
 
 
Un soffio dell’anima nella materia è la vita.

Sono un viaggiatore che trascina un otre di materia.

Lento, affaticato e dubbioso visito apparenti porti di consapevolezza.
  
Cerco il senso all’esistere.



Cross-talk



Il significato di questo termine è possibile traslatarlo nelle comunicazioni tra individui. 

Si può attribuire al crosstalk la causa che determina errori di interpretazione delle idee. 

Infatti, per ogni dialogo che si crea, si stabilisce una comunicazione su un canale che ammette la bidirezionalità ma non è consigliata per la struttura delle apparecchiature collegate. 

La qualità della trasmissione decade quando gli organi sensoriali soffrono il crosstalk

Il problema consiste nell’interferenza disturbatrice che si crea per comunicazioni stabilite su canali diversi. 

Si verifica tra gli umani nei casi in cui si parla e si è condizionati da ciò che si dice anziché da ciò che si ascolta. 

Il pensiero di colui che ci parla si contamina dell’idea che presumiamo di avere già a riguardo dell’oggetto della comunicazione. 

In altre parole, il colloquio diventa un monologo e le informazioni che giungono dall’esterno vengono accolte solo per formalità mentre realmente risultato ignorate. 

Nel corso di queste comunicazioni è facile assistere a ripetizioni dello stesso concetto o risposte date a domande non pervenute o dimenticare il motivo per cui si sta parlando. 

Se ci fate caso, le persone che soffrono di diafonia appaiono anche comiche perché finiscono per parlare da sole ed emettono suoni curiosi.

Ecco come gli inglesi spiegano il termine crosstalk.
 
Crosstalk is the leakage of signals between pairs. If this is measured near the transmitting end it is termed near-end crosstalk (NEXT). If measured at the receiving end of the cable it is termed far-end crosstalk (FEXT). Both forms of crosstalk degrade network performance and are often caused by untwisting too much cable when terminating. If high crosstalk values are detected, the best thing to do is check the cable terminations and re-terminate as necessary.

giovedì 5 luglio 2012

La particella di Dio



Al Cern di Ginevra, il 4 giugno 2012, è stata annunciata una radicale scoperta. 

Gli scienziati hanno dimostrato che il bosone di Higgs esiste ed è bello «cicciottello», ha dimensioni comprese fra 125 e 126 miliardi di elettronvolt, ossia pesa fra 125 e 126 volte più di un protone. 

I romantici non hanno perso l’occasione per chiamarlo “Particella di Dio”.

Il bosone ha la facoltà di dare proprietà di massa a qualunque presenza fisica, cioè, dipende dal bosone se alcune particelle si comportano con tanta vanità e passano o trapassano gli altri corpi senza nessuna difficoltà. 

Un bel sasso testimonia la generosità del bosone contrariamente ai fotoni di Einstein.

Il bosone, quindi, può essere ricondotto a una traccia della presenza e del potere di Dio.

La forma e la stabilità dell’universo dipendono dall’equilibrio dinamico che il bosone mantiene per concretizzare un universo macroscopicamente sempre uguale a se stesso, ma che in realtà, è in una decantazione precaria senza direzione e destino.

L’anima, il pensiero, i sentimenti hanno scacciato ogni bosone dal loro essere per cui essi non hanno nessun rapporto con la materialità. 

Per questi elementi Dio non ha voluto nessun intermediario.

Essi si muovono senza massa tra le presenze dell’universo e sconvolgono il suo assetto, richiamandolo così all’ordine dell’amore.    
Il bosone è una scoperta per gli scienziati ma è una ovvietà per chi, per innata inclinazione, gli riesce difficile scindere logica, fede e fantasia. 

martedì 3 luglio 2012

Non guardarmi così


Non hai parole e io non so nulla di te.

Non conosci le tue pene perché convivi con esse.

Non osi chiedere perché non serve nulla oltre la dignità di esistere.

Il tuo sguardo racconta,

 penetra nella mente e senza ardire giunge al cuore.

Chissà perché le sensazioni dilagano,
 percorrendo autostrade sotto la pelle. 

I battiti spostano il cuore verso la gola
e i polmoni sembrano non avere aria.

Forse, se ti abbracciassi eviterei quello sguardo insolente 
e ti scoprirei bambino come me!


domenica 1 luglio 2012

Burrasca


Onde spumeggianti si ripiegano sugli spenti flutti.

Il mormorio del vento canta nel mare in burrasca.

Danzano le onde in attesa del convito.

Anima mia, abbandona questo corpo e fuggi col pensiero,
là, 
dove l’acqua ti culla.

È  dolce restar lontano dall’esser pesante.

Accoglimi emozione,
sono spettatore di una vita che non mi  appartiene.






sabato 30 giugno 2012

La delusione


La Delusione è una strada comodamente intrapesa per giungere prima a destinazione, ma che dopo averla percorsa tutta, la scopri interotta per lavori............... e sei costretto a tornare indietro. 

Ti rendi conto che hai perso tempo e prendi consapevolezza che nella vita non tutto dipende da noi mentre tutto il resto, però, è lì ad attenderci....primo fra tutti, accelerare il passo e recuperare il tempo perduto.



"I sogni esistono per essere realizzati, le promesse per essere mantenute, le delusioni... per farci ricominciare a sognare. Bisogna fare tesoro delle delusioni e delle sofferenze, dei momenti di rabbia e odio, perché è passando attraverso questi momenti che si può scegliere di diventare migliori. Una delusione è originata sempre da una sopravalutazione delle capacità o dai sentimenti altrui.
La delusione in fondo è un bel regalo...
  by Camilla Zambetti.

giovedì 28 giugno 2012

La teoria degli scacchi



Lo sapevate che Dio ha la fissa degli scacchi ?

Eccovi la prova!


Le pedine rappresentano gli oggetti, ossia i processi formativi relativi ai:

differenti soggetti della formazione: (di genere- individuali- e sociali)
1.     differenze di culture, lingue, forme di intelligenza

alla molteplicità dei tempi della formazione:
2.     infanzia, giovinezza, età adulta, età anziana
si caratterizzano come un continuo processo di apprendimento e di formazione.

alla pluralità dei luoghi della formazione:
3.     famiglia = luogo della socializzazione primaria, svolge una funzione fondamentale nel nel garantire sicurezza e autonomia.
4.      scuola = è l’ambiente specifico della strutturazione formale dei processi di insegnamento-apprendimento. Essa si propone come il luogo più idoneo a favorire il passaggiodal piano dell’esperienza diretta a quello della riflessione sistematica sulle esperienze stesse.
5.     istituzioni sociali e culturali e del tempo libero = si tratta dei musei, delle biblioteche, delle palestre, dei teatri, ossia istituzioni formative extrascolastiche che possono assumere la funzione di vere e proprie aule didattiche decentrate, opportunamente collegate alla scuola.
6.     il sistema dei media culturali = è l’insieme degli strumenti culturali della comunicazione sociale- mass media e media tradizionali ed elettronici (computer), anche se il sistema multimediale per il fascino e la potenza seduttiva del suo messaggio, comporta una serie di pericoli legati alla pervasività del suo codice linguistico, alla frammentarietà delle sue procedure comunicative e alla omologazione alla quale sospinge.

Gli Alfieri  rappresentano la pluralità dei linguaggi con cui la pedagogia legge e interpreta la complessità dei fatti educativi.

1.     linguaggio analitico-descrittivo ; narrativo ; retorico persuasivo; del senso comune ; della analogia e della metafora.

Le torri rappresentano la logica ermeneutica.

I cavalli rappresentano il modello investigativo, cioè il metodo della ricerca.

La regina è il pezzo che può agire a tutto campo, impersona il principio euristico, cioè la capacità di ipotizzare soluzioni inedite relative all’equazione teoria-prassi

Il re rappresenta il paradigma di legittimazione. Il re è la posta in gioco della partita. Ogni mossa strategica il re si mostra come luogo di sintesi, somma generale dell’intero congegno pedagogico.

lunedì 25 giugno 2012

IBRAIN


       Stephen Hawkings 

Stephen Hawkings è uno scienziato britannico che soffre di atrofia muscolare progressiva e ha perso l'uso della parola 30 anni fa, attualmente utilizza un computer per comunicare, ma con il passare dei mesi sta perdendo la capacità di usare le dita delle mani. 

Si vuole trovare un sistema per bypassare il suo corpo.

Un professore universitario, Philip Low, ha inventato un dispositivo in grado di catturare il quadro informativo dal cervello associato ai pensieri, in modo che, attraverso un sistema di decodifica, si possano ricostruire gli stessi pensieri e scriverli sul monitor di un computer. 

Si tratterebbe di una specie di scanner che fotografa i movimenti frequenziali innescati dai pensieri del soggetto e riproposti dopo un’accurata decodifica come sequenze di parole su uno schermo.   

Ci troveremmo davanti ad una sensazionale scoperta; si compierebbe un primo passo per leggere la mente di un uomo.

La simulazione è stata condotta grazie alla collaborazione di Stephen Hawkings, il quale dopo aver imparato a creare sentieri di impulsi nel cervello, immaginando il movimento delle sue mani e delle labbra, ha fatto rilevare un campo di frequenze immediatamente catturato dall’IBRAIN e reso disponibile per la successiva decodifica e ricostruzione del messaggio generatore del campo.

L’orizzonte che si apre alla scienza è estremamente eccitante.

Si sta costruendo una tecnologia che consentirà all'umanità di avere accesso per la prima volta ai meccanismi del cervello umano. 

Si sta cercando di capire l’intelligenza di basso livello del corpo, quella matematica del cervello a cui si è spesso fatto riferimento.

In prospettiva, si sta delineando ciò che potrebbe aprire la strada per scoprire nuovi strumenti, utili a curare i disturbi del sonno, la depressione e forse anche l'autismo.

Stiamo rompendo i confini del livello “Uomo”.

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