Dipinto di Silla Campanini
Nella
vita nulla è chiaro, definito, stabile fino in fondo.
Qualsiasi cosa, materiale
o fantastica, è mutevole, esattamente come la nostra biologia.
Sembrerebbe che
tutto lo scibile umano sia contaminato dal concetto di invecchiamento.
Invecchiare
non significa diventare imbecilli e decrepiti, significa anche cambiamento
continuo.
Idee
ferme, bloccate dalle convinzioni o, ancor peggio, fissate da tabù ideologici,
diventano inevitabilmente idee “malate”.
Non
intendo affermare che dovremmo rinunciare alle certezze.
Dovremmo solo
considerarle dotate di un tempo vita!!
Esattamente quel tempo necessario che l’invecchiamento richiede.
Una
forma elegante di questo mio concetto si potrebbe esprimere con la parola “Rinnovamento”.
Rinnovarsi,
in pratica, significa sostituire vecchie idee a quelle nuove, semplicemente perché
il processo di invecchiamento ha avuto corso.
Non
so se invidiare o compatire coloro che non cambiano idea nel tempo.
Potrei invidiarli perché hanno trovato un modo
per non invecchiare e rimanere bloccati ad una certa età di pensiero.
D’altro verso, mi dispiacerebbe etichettarli come
stupidi o rinunciatari del bene più grande offerto all’essere umano: l’intelligenza.
Qualcuno
potrebbe capire che bisognerebbe rinunciare alla coerenza.
Vi
assicuro che non è così!
La
coerenza è ben altra cosa rispetto alla rigida volontà di affermare le proprie
idee ad ogni costo.
La
coerenza non è comandabile, è una semplice ed istintiva modalità di rispetto
delle proprie idee; cioè, di far seguire le azioni che le sostengono.
La coerenza
vive nell’idea e cambia padrone se questa fosse sostituita, ma i suoi servizi rimangono
gli stessi.
Concludendo,
le nostre idee passeggiano nel tempo, cambiano vestiti per adeguarsi al “look”
del momento ed infine, per esercitare i poveri, mortali, esseri umani, a pratiche divinatorie e quindi, a
comportarci come Dei.
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