Da una lontana costellazione proveniva una vecchia
cometa.
Aveva percorso milioni di anni luce e per un capriccio del caso, si
trovò a passare davanti alla Terra.
Era abituata al silenzio cosmico, per cui
quel sottile strato di atmosfera che circondava la terra, le aveva insegnato il
significato del rumore.
Mossa da tanta curiosità, tentò di ritardare il suo
viaggio senza tempo attraverso l’infinito spazio dell’universo, mediante giri
ellittici che le consentiva di osservare quello strano scenario presente sulla
Terra.
Osservò tantissimi esseri viventi che sembravano
disturbarsi tra loro tramite vibrazioni. Alcuni non apparivano infastiditi,
altri invece, erano dimenati da incomprensibili agitazioni.
Dovette impiegare moltissimi giri ellittici per
cominciare a capire come funzionava questo pianeta atipico.
Le prime cose che comprese, riguardavano le brevissime
apparizioni dei minuscoli abitanti. Notò che si riproducevano a una velocità
impressionante e poi si estinguevano con altrettanta velocità.
Era incredibile
come, in brevi intervalli di tempo, si potessero moltiplicare.
Tra questi minuscoli esseri, emergeva una specie che
curiosamente lasciava trasparire una rudimentale logica. Si vedeva chiaramente
che era la specie dominante.
La cometa non mancò di notare un particolare,
riconducibile alla caratteristica dell’universo: anche questi insignificanti
esseri, mostravano di avere l’anima.
Assistette a commoventi scene d’amore, a
emozionati slanci di altruismo, a generose battaglie, a meravigliose intese,
silenziose dedizioni.
Tali eventi erano visibili esternamente, come piccole
lampadine intermittenti sotto la coltre dell’atmosfera.
L’alternarsi tra la
nascita e la morte di questi piccoli esseri, conferiva alla Terra un gioco di
luci, simile ai riflessi emessi dai brillanti. Si vedevano chiaramente molte
zone buie, ma si vedevano anche i tentativi di alcune luci ad accendersi o i
tentativi di invasione delle luci già accese.
La sensazione era quella di una superficie terrestre
in corso di illuminazione che emetteva bagliori intermittenti ad alta
frequenza.
La cometa rimase attonita per quello che aveva visto.
La sua sensibilità volle rivelarsi con un segno di gratitudine verso i
terrestri, per cui decise di fare un regalo al più debole, piccolo e sfortunato
degli esseri viventi.
Vide una mamma con molti piccoli attaccati al suo
seno. Sebbene i magrissimi lattanti sembrassero senza forze, muovevano la testa
in cerca del seno scarnito della mamma, distratta dalle mosche e zanzare.
In
particolare, uno di loro, aveva deciso di non competere più con i suoi
fratellini, poiché la debolezza stava spegnendo i suoi ultimi tentativi.
Nella notte che sopraggiunse, la cometa sfiorò la
terra e accolse con sé quel povero bambino.
Appeso alla sua coda e nel mondo
dell’indefinito, il bambino aprì gli occhi. Fame, sete, dolori, erano ormai
ricordi di un mondo a cui era stato un ospite temporaneo.
Ora può solo esplodere di gioia, viaggia con la cometa
alla velocità della luce, il tempo si è fermato e lo spazio si modifica al suo
passaggio.
La cometa gli ha promesso che passerà spesso vicino
alla Terra e lascerà che la sua scia tocchi i cuori dei duri e incoraggi quelli
dei più sfortunati.
Se qualche notte serena vi capita di star soli, alzate
lo sguardo al cielo e cercate con gli occhi quella cometa, vedrete il sorriso
di quel bambino.
Non temete se l’emozione vi coglie, perché la cometa
tenterà di accarezzarvi con un alito di vento.
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