giovedì 8 ottobre 2015

La cometa


Da una lontana costellazione proveniva una vecchia cometa. 
Aveva percorso milioni di anni luce e per un capriccio del caso, si trovò a passare davanti alla Terra. 
Era abituata al silenzio cosmico, per cui quel sottile strato di atmosfera che circondava la terra, le aveva insegnato il significato del rumore.
Mossa da tanta curiosità, tentò di ritardare il suo viaggio senza tempo attraverso l’infinito spazio dell’universo, mediante giri ellittici che le consentiva di osservare quello strano scenario presente sulla Terra.
Osservò tantissimi esseri viventi che sembravano disturbarsi tra loro tramite vibrazioni. Alcuni non apparivano infastiditi, altri invece, erano dimenati da incomprensibili agitazioni.
Dovette impiegare moltissimi giri ellittici per cominciare a capire come funzionava questo pianeta atipico.
Le prime cose che comprese, riguardavano le brevissime apparizioni dei minuscoli abitanti. Notò che si riproducevano a una velocità impressionante e poi si estinguevano con altrettanta velocità. 
Era incredibile come, in brevi intervalli di tempo, si potessero moltiplicare.
Tra questi minuscoli esseri, emergeva una specie che curiosamente lasciava trasparire una rudimentale logica. Si vedeva chiaramente che era la specie dominante.
La cometa non mancò di notare un particolare, riconducibile alla caratteristica dell’universo: anche questi insignificanti esseri, mostravano di avere l’anima. 
Assistette a commoventi scene d’amore, a emozionati slanci di altruismo, a generose battaglie, a meravigliose intese, silenziose dedizioni. 
Tali eventi erano visibili esternamente, come piccole lampadine intermittenti sotto la coltre dell’atmosfera. 
L’alternarsi tra la nascita e la morte di questi piccoli esseri, conferiva alla Terra un gioco di luci, simile ai riflessi emessi dai brillanti. Si vedevano chiaramente molte zone buie, ma si vedevano anche i tentativi di alcune luci ad accendersi o i tentativi di invasione delle luci già accese.
La sensazione era quella di una superficie terrestre in corso di illuminazione che emetteva bagliori intermittenti ad alta frequenza.
La cometa rimase attonita per quello che aveva visto. La sua sensibilità volle rivelarsi con un segno di gratitudine verso i terrestri, per cui decise di fare un regalo al più debole, piccolo e sfortunato degli esseri viventi.
Vide una mamma con molti piccoli attaccati al suo seno. Sebbene i magrissimi lattanti sembrassero senza forze, muovevano la testa in cerca del seno scarnito della mamma, distratta dalle mosche e zanzare. 
In particolare, uno di loro, aveva deciso di non competere più con i suoi fratellini, poiché la debolezza stava spegnendo i suoi ultimi tentativi. 
Nella notte che sopraggiunse, la cometa sfiorò la terra e accolse con sé quel povero bambino. 
Appeso alla sua coda e nel mondo dell’indefinito, il bambino aprì gli occhi. Fame, sete, dolori, erano ormai ricordi di un mondo a cui era stato un ospite temporaneo.
Ora può solo esplodere di gioia, viaggia con la cometa alla velocità della luce, il tempo si è fermato e lo spazio si modifica al suo passaggio.
La cometa gli ha promesso che passerà spesso vicino alla Terra e lascerà che la sua scia tocchi i cuori dei duri e incoraggi quelli dei più sfortunati. 
Se qualche notte serena vi capita di star soli, alzate lo sguardo al cielo e cercate con gli occhi quella cometa, vedrete il sorriso di quel bambino.
Non temete se l’emozione vi coglie, perché la cometa tenterà di accarezzarvi con un alito di vento.

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