Sono pochi i momenti in cui lasciamo libero il pensiero. Si parte per un viaggio senza meta e i nostri sensi smettono lentamente di
funzionare. La ragione va in pausa.
Sono banditi i “perché”, i “come”, i “quando”, i
“dove”.
Gli occhi si chiudono, le orecchie non odono e il
corpo non esiste.Tutto si predispone per dormire.
La vita segue un’altra trama. Una trama di un film semplice
e senza spettatori giudicanti. Anche le comparse sono modeste.
Troviamo attori
importati vicino ad altri sconosciuti, ma comunque, indispensabili per il film.
Niente è impossibile raggiungere o ottenere, tutto è a immediata portata di
mano.
Se vogliamo volare, umiliando la fisica, allarghiamo
le braccia e siamo subito in volo.
Se vogliamo scambiare qualche parola con chi
è dall’altra parte, eccolo lì davanti a noi pronto ad ascoltarci.
Non ci dobbiamo nemmeno preoccupare delle distanze o dei
protocolli.
Infatti, possiamo senza fare attenzione allo spazio e al tempo, conferire
sia col più umile dei nostri conoscenti, sia col più prestigioso personaggio di
tutti i tempi. Perfino, senza timori di sorta, col nostro Padre eterno.
Siamo, insomma, onnipotenti, e poiché in queste
condizioni siamo anche senza problemi, dovremmo ammettere di essere in
paradiso.
Si capisce, quindi, come nello stato vigile tutto è
maledettamente complicato.
Immaginate per un attimo di trovarvi chiusi in una
stanza e di non avere la consapevolezza di potervi muovere, sentire e vedere.
Improvvisamente, giungono dall’esterno sensazioni di
una vita allegra, dinamica, razionale e densa di emozioni, piaceri,
soddisfazioni e quant’altro desiderabile da un essere umano.
Similmente a un
toro infuriato in un recinto, prendereste a cornate tutto ciò che vi capita.
L’unico sentimento che ci anima è uscire dalla stanza e intraprendere il
miglior percorso possibile per giungere alla meta della piena realizzazione
dell’essere, quale padrone del mondo materiale e depositario delle verità
dell’universo.
Purtroppo, la segnaletica presente sui possibili percorsi
è molto approssimata, anzi, spesso contraddittoria.
È facile decidere su una
verità che in breve sbiadisce e poi scompare, per cui, come la tela di
Penelope, si lavora tutto il giorno per buttar via tutto durante la notte.
Alcuni grandi uomini ci hanno dato valenti
suggerimenti, hanno consumato la loro vita ad arrovellarsi su teorie che
rimangono tali.
Platone ha fantasticato con il “mondo delle idee”.
Cristo
si è immolato per l’idea dell’amore.
Kant ha scolarizzato il pensiero.
Nietzsche
è impazzito incaponendosi sul superuomo e sulla volontà di potenza.
Freud ha
dato le sue motivazioni ai nostri problemi interiori.
Altri si sono occupati di matematica, fisica e
politica, si sono prodigati per trovare motivazioni e spiegare il funzionamento
della natura di questo granellino detto Terra e quale é il miglior modo
possibile per viverci sopra.
Ognuno di loro, però, ci ha regalato un raggio
rifratto nel mezzo opaco dell’umanità, rubato all’onda di luce dell’universo.
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