domenica 19 maggio 2013

Una voce che passa attraverso il silenzio - di Fabio Squeo



Molto spesso Gesù, durante le sue lunghe passeggiate, a molte gente che incontrava diceva:
Non abbiate paura fratelli (Luca 1,30), nello stesso modo in cui questo dire fu comunicato dall’angelo a Maria e a Giuseppe.

Ma di che cosa “non dovremmo aver paura”?
Non dobbiamo temere le nostre imperfezioni, non dobbiamo temere il nostro corpo ma accettarlo con sana consapevolezza. 
Dobbiamo, tuttavia, ritrovare il successo morale che ci rende coscienziosamente grati dinnanzi all’onnipotenza di Dio, in stretto rapporto con il  “valore umano” conferitoci da Dio Stesso.  
Non dobbiamo nemmeno avere paura di Dio e della sua potenza, perché in realtà, egli ci ama con tutto il suo cuore e ci invita a non demoralizzare in qualsiasi momento. Egli è la risposta alle nostre infinite domande.
In poche parole: non dobbiamo temere la verità su noi stessi “Giovanni Paolo II”.
Pietro ne prese coscienza ma fu sempre turbato e disse a Gesù: Signore, allontanati da me che sono un peccatore” (Luca 5,8) Ma Gesù rispose: “Non temere, da ora sarai pescatore di uomini, io so già quello che c’è in ogni uomo”.
“ ricordati, di non chiamare nessuno Padre, perché uno solo è il Padre Vostro, quello del Cielo… e non fatevi chiamare Maestro, perché uno solo è il Vostro Maestro”.

Non abbiate paura nemmeno di invocarlo perché egli è sempre a disposizione per ascoltarvi:  “Padre nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome…” “non abbiate paura di Chiamarlo Padre” (Matteo 6,9) . 

Egliuna volta invocato, vi terrà per mano lungo il cammino insidioso dell’esistenza. La preghiera è la ricerca di Dio. Occorre però pregare con “Gemiti inesprimibili”  per entrare nel ritmo delle suppliche dello Spirito Santo.

Però Dio dice:  Se volete il mio soccorso: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”(Matteo 5,45)

Nell’insidioso sentiero dell’Esistenza, Dio c’invita a fare attenzione: perché sul quel sentiero “c’è Satana che ti sta cercando e ti ha cercato per vagliarti come il grano; ma io ho pregato per te… tu, una volta ravveduto, conferma nella fede i tuoi fratelli” (Luca 22,31-32)

Anche dopo la sua resurrezione, Cristo disse a Pietro in modo molto eloquente: “Pasci i miei agnelli… Pasci le miei pecorelle” (Giovanni 21,15)

Cristo dice : dato che mi hai sempre voluto bene e hai creduto in me, io ti affido il gregge perché vada avanti e fai in modo che il gregge ti segua (come hai fatto tu con me).  Esso ti seguirà, come si segue il pastore di cui le pecore conoscono la voce. 
Questo significa, preoccuparsi perché al gregge non manchi il necessario, incominciando dagli agnelli, cioè dai malaticci, dai più deboli; il che significa, pertanto, difenderli dai pericoli, ed è necessario essere preparati a dare la propria vita, perché abbiano la vita.
Dopo le torture sulla croce, Cristo dirà a Tommaso: “beati quelli che pur non avendo visto crederanno! La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono.

Cioè: beati coloro che hanno creduto in Cristo, beati coloro che all’ascolto delle sue parole hanno ascoltato e riconosciuto la sua forza e la sua speranza.  Una forza incrollabile che rende l’uomo libero dalle catene della materia.

E prima di salire al cielo, Cristo disse: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28,20)
Nel senso: mi raccomando alimentate costantemente la fiamma che arde nei vostri cuori, allenate lo spirito alla comprensione dei valori del mondo. Il mondo vi sarà grato per le rinunce effettuate.
L’uomo è sacerdote dell’intera creazione (Giovanni Paolo II)

Ma Dio, cosa ci vuole trasmettere attraverso le sue parole:
“ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, affinchè l’uomo non muoia, ma abbia la vita eterna”  (Giovanni 3,16)
Dio creando la vita nella sua universalità, si rende conto di quello che crea ed è felice vedendo gli uomini felici. La vita è fonte di Gioia per gli uomini, dona loro la possibilità di godere dei frutti della terra, di meravigliarsi continuamente delle bellezze della natura, scrivere inni e contemplare la grandezza dei mari e delle montagne. Ma questa gioia essenziale della creazione racchiude, nell’abbraccio dell’immenso, il valore della salvezza e della redenzione.
“Io ho vinto il Mondo” dice Gesù, vale a dire che il bene trionfa sempre sul male. Il bene è la cosa più grande e più bella che esista nel mondo. Sottolineato a parole mie: “Quella volta, Cristo è venuto per ufficializzare la verità del suo prossimo ritorno nel mondo”.
“ Il Figlio unigenito viene nel mondo non per giudicare il mondo, ma perché si salvi dal male” (Giovanni 3,17)
La venuta di Gesù è un fatto rilevante: Egli è venuto, quella volta, non per giudicare i vivi e i morti, ma ad annunziare la salvezza di quel popolo che non si lascerà corrompere dalla potenza del male, dal divenire dell’imperfezione. San Paolo è fiducioso; scriverà: “laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia”.

La grandezza della grazia (in quanto dono di Dio, – ripreso da Sant’Agostino – ) e del suo valore più intrinseco si comprendono senza alcuna fatica intellettuale. L’uomo attraverso l’impegno, con la pienezza dello spirito di carità, di solidarietà e di umiliazione, ha udito la voce della verità di Dio. 

L’uomo, per ascoltare la sua voce, deve essere un uomo umile, giusto e mai schiavo dei tumulti nel territorio del divenire delle cose.  “L’uomo giusto ha cura della vita del proprio animale; soltanto gli empi gli usano crudeltà”.    

L’uomo giusto è colui che vive il proprio rapporto con Dio, chiude i propri occhi e avverte l’impalpabile sintomo di gioia e di tenerezza per le biodiversità viventi. Egli riscopre la vita oltre la vita, vive il proprio prolungamento d’essere nella direzione dell’unità inscindibile con il creatore.

Ma l’uomo, una volta arrivato al culmine del suo percorso, non deve mollare la presa di sé; deve riconoscere il proprio vicino, il proprio simile, il proprio amico o nemico, che con lentezza arranca a gamba tesa per oltrepassare l’ennesimo gradino nel percorso della direzione di Dio. 
E’ fondamentale, ammonisce Gesù: prestare ascolto non solo al nostro Padre Creatore, ma altresì, alla voce della grandezza infinita della nostra anima al fine di creare le condizioni di vita per un’esperienza morale cristiana fondata sull’amore, sulla considerazione e sulla cura per il prossimo, senza eccessi e difetti, alcuni con se stessi. 
“L’amico è come una piantina… va costantemente annaffiata” [Luciano De Crescenzo].
“Non essere invadente per non essere respinto. Non essere distante per non essere dimenticato.”
    

sabato 18 maggio 2013

Presentazione del mondo illusorio a San Ferdinando



Il dott. Pasquale Verzicco mi presenta

Una ripresa in corso d'opera


Ognuno di noi anche se si professa ateo o agnostico nel suo intimo, trovo difficile pensare che rinnegherebbe l’idea di una “Persona” attenta ai suoi bisogni, consolatrice nei momenti oscuri della vita e infine discreta accompagnatrice, sostenitrice delle nostre ragioni spirituali.

Personalmente credo che il fascino dell’universo perderebbe qualcosa, se non chiudessimo gli occhi alla fredda ragione e non ci abbandonassimo al desiderio di “vedere” una presenza dalle sembianze umane, a cui ricondurre ogni bene e meraviglia.

In questo modo, la serenità dell’anima che ne deriverebbe, favorirebbe tutte le possibili aperture mentali per le quali scienza, religione e fantasia, tutte coesisterebbero e si integrerebbero, celebrando nel momento  in cui il pensiero si forma, la miglior realtà possibile.

Potrei affermare:

Credo in Dio perché attraverso il battito del mio cuore Lo sento.

Credo nella scienza perché forma il mio pensiero.

Credo nella fantasia perché è prateria della mia anima.

Qualunque sia la realtà o la verità da inseguire, mi rendo conto che la vita rimane un meraviglioso gioco.   



martedì 14 maggio 2013

Nascita dell'universo.

 
Esistevano, in un mondo fantastico, tre essenze: Direzione, Verso e Intensità.


L’universo ne era pieno e per questo motivo mancava il vuoto.

Erano invisibili e instabili nelle loro identità.

Per comunicare utilizzavano particolari intermediari: dubbio, istinto, sensibilità, ragione.

Utilizzando l’istinto attiravano; con il dubbio si espandevano, con la sensibilità si trasformavano e con la ragione si alimentavano.

Le tre essenze non potevano far nulla senza qualcosa che le consentissero di creare una forma solida capace di portare il loro segreto nella sostanza in cui esse si sarebbero potuto rivelare.

Dio, allora, inviò, tardivamente, una parte di sé con la quale permise la loro combinazione come primo passo verso la nascita dell’universo.  

Oggi, le infinite combinazioni che la particella di Dio ammetteva, nosconde il suo segreto e rende superlativo il suo fascino, racchiudendolo nella conchiglia del mistero.

lunedì 13 maggio 2013

L'ultima emozione

 


 
 
 
 
 
 
 
Incessante batteva
il cuore impazzito
per quell’ultimo amore.

Con passo lento
percorrevo la strada
del tramonto:
volevo fuggire
dalla morsa del dolore
ma uno struggente languore
tratteneva i miei passi.


Il tempo separava l’incanto
ed io non potevo raggiungerti.

Tu sorridevi,
ed io…
non lasciavo trapelare nulla.

Un amore imprigionato…
sopito, sospirato…
vissuto nel profondo del cuore…
che si contentava soltanto
di rubare uno sguardo innocente.

Vivevo di un tuo sorriso,
di un tuo sguardo,
di una tua parola
e immaginavo
questo folle amore.

Un sogno ormai lontano
mi terrà ancora vivo
nella strada del calar del sole.


lirica di Carmen Percontra.

 

I sogni non vanno via,
sono aria che respiriamo.

Salirò sul tuo sogno per portarti fin lassù,  nel sole.

Capiresti che l'amore è ancor più caldo.

Chiederò di nascondersi,
così che il candore della luna accarezzi dolcemente il tuo viso.

Mille occhi lucenti in cielo, 
ti sorridano.

Sei la stella che illumina il mio cuore.

Sei quella tenerezza che spinge le mie braccia ad allargarsi.

Vorrei abbracciarti per portare dentro di me 
il tuo meraviglioso universo.


 

domenica 12 maggio 2013

Grazie, Amici



In una società dove i veri valori sembrano confondersi con gli egoismi, uno spiraglio di luce punta sempre al cuore.

Rappresenta il faro, il punto felice a cui rivolgersi quando tutto intorno è buio.

Non voglio usare parole sdolcinate e nemmeno tentare un attacco alla commozione con un formale perbenismo; ognuno di noi, con le mille qualità positive, porta con sé anche difetti. 

Chi mi conosce per quello che sono e non per quello che crede di vedere, ha già compreso la mia naturale predisposizione al “sentire” un rapporto basato sulla genuinità dei sentimenti e sulla conciliazione.

Non sono solito sedermi in prima fila e considero il mio prossimo sempre migliore di me e ciò, in alcuni casi, può apparire come un handicap.

Sono contento di quello che sono e di ciò che porto con me.

Mi rende felicissimo ricevere un pensiero buono da chiunque …. anche un sorriso.  

GRAZIE

  1.  Roberto Lo Presti
  2. Cosimo Lupo
  3. Flory Squeo
  4. Sonia Squeo
  5. Fabio Squeo
  6. Tiberio Pansini
  7. Domenico Chirico
  8. Luigi Minervini
  9. Cosimo De Candia
  10. Pasqualino Mastropierro
  11. Simona Introna
  12. Antonio Del Negro
  13. Gianluca Porcelli
  14. Marcella Laudicina
  15. Arjumand Awan
  16. Sebastiano Impalà
  17. Simone Angarano
  18. Marino Giovine
  19. Mariagrazia Mary Ce
  20. Pantaleo Ragno
  21. Davide Memola
  22. Domenico La Grasta
  23. Roberto De Gennaro
  24. Liliana Giacomino
  25. Antonella Cavallo
  26. Fabio Preziosa
  27. Vito Valente
  28. Giuseppe Altizio
  29. Roger Leonhart
  30. Luciano Dalmonego
  31. Pasquale Rematore
  32. Massimo V. Massimo
  33. Stella Angie
  34. Francesco La forgia
  35. Don Max Fasciano
  36. Titti Vaglio
  37. Vito Turturro
  38. Claudio Pisa
  39. Silvana Dioni
  40. Nicola Abbinante
  41. Vera Mela Vendola
  42. Angelina Russo
  43. Carmen Cantatore
  44. Tiziana Squeo
  45. Daniele Cavalera
  46. Vito Leonessa
  47. Francesco Rutigliano
  48. Antonio Squeo
  49. Elvezia Squeo
  50. Marco Visaggio
  51. Francesca Giancaspro
  52. Regina Resta
  53. Corrado Magarelli
  54. Carlo Altomonte
  55. Andrea di Molfetta
  56. Felice Tota
  57. Salvatore Brigante
  58. Alessio Galantino
  59. Sergio Roselli
  60. Rosso AlGaia
  61. Pierluigi Cipriani
  62. Maria Pia Cappello
  63. Alejandro Canella
  64. Gianluca Di Giovanni
  65. Lulù Buccheri
  66. Daniele Sartini
  67. Felice Minervini
  68. Carmen Percontra
  69. Vito Tattoli
  70. Giuseppe Percoco
  71. Giovanna Sgerza
  72. Enza Modugno
  73. Corrado Fasciano
  74. Lidia Giacomino
  75. Valeria Giacomino
  76. Antonio Altomare
  77. Mario Amato
  78. Liliana Piras
  79. Mauro Samarelli
  80. Corrado De Ceglie
  81. Marta Crocetta
  82. Angela Masuzzo
  83. Marco Calamita
  84. Sergio Abascià
  85. Annamaria Guido
  86. Juduth Depolio Froio
  87. Giuseppe De Sario
  88. Luca Lucanie
  89. Angelo Volpe
  90. Sergio De Bari
  91. Roberta Piscitelli
  92. Filippo Lo Vetere
  93. Pasquale Adorisio
  94. Nicola Cortese
  95. Massimo Squeo
  96. Luigia Gadaleta
  97. Rosanna de Pinto
  98. Angelo Ricchiuti
  99. Daniele Boragine
  100. Felice De Ruvo
  101. Leni Bessega

Intenti nascosti


 
Un giorno Dio decise di scendere tra gli uomini e verificare di persona la loro bontà e spirito di accoglienza. 

Con questo obiettivo inviò due angeli che vestirono con abiti semplici per visitare alcune famiglie.

Giunti davanti ad un ingresso monumentale, pensarono di chiedere ospitalità al padrone.

Con una casa così grande, il proprietario non avrebbe avuto nessuna difficoltà ad ospitarli per una notte.

Dopo molti squilli di campanello, un vigilante si presentò al cancello e senza nulla chiedere, intimò ai due stranieri di andar via.

I due angeli, allora, bussarono ad una casa con giardino ma, oltre all'abbaiare di un cane, si sentì una voce da lontano dire: “Non c’è nessunoooo!”.

Inoltrandosi nel centro cittadino, la coppia di angeli scelsero la casa di un commerciante annessa al suo negozio.

Il padrone rispose alla timida richiesta dei due viaggiatori offrendo una stanza abbandonata nello scantinato interno al negozio.

I due ospiti furono contenti di accettare. 

Con paglia, cartoni e qualche coperta messa a disposizione dall'ospitante, si riuscì a preparare due posti letto.

Nella notte si scatenò una furiosa tempesta che fece crollare il muro della stanza.

Uno dei due angeli, in modo solerte, si dedicò a ripristinarlo e a pulire tutta la stanza da polvere e oggetti abbandonati. 

l giorno successivo i due ospiti ringraziarono per l’ospitalità e procedettero verso una nuova destinazione.

Per le vie della campagna, bussarono ad un casolare dove un’anziana coppia lavorava in una masseria.

I due anziani furono felici di ospitarli per una notte e per onorarli, offrirono la loro stanza da letto.

Il giorno successivo, i due generosi ospitanti salutarono i due angeli con un velo di tristezza poiché nella notte appena trascorsa era morto il loro cane fedele.

Quando i due angeli furono nuovamente in cammino, uno dei due mostrò perplessità nei confronti del compagno per non aver fatto nulla per salvare il cane di quei due anziani generosi, mentre aveva restaurato e pulita la stanza del commerciante.

L’altro angelo rassicurò il suo compagno perché aveva chiesto al Signore di chiamare il cane al posto di uno dei due anziani che quella notte doveva morire.

Al commerciante si era prodigato per murare il tesoro che il crollo del muro aveva portato alla luce.


Morale: Non sempre il motivo per ciò che si fa si può ricavare da ciò che si vede.

sabato 11 maggio 2013

In fondo al cuore





"e fa la lingua mia tanto possente,
ch'una favilla sol de la tua gloria
possa lasciare a la futura gente;
ché, per tornare alquanto a mia memoria
e per sonare un poco in questi versi,
più si conceperà di tua vittoria." 

(D. Alighieri)


Esistono cose a cui diamo valore e per le quali si può spendere una vita.





venerdì 10 maggio 2013

Sensibilità affine


Opera di Silla Campanini

Al dir m'arretro,
 arduo è cavalcar parola se l'idea mia è fosca.

All'acuir del bussar del cuore, capisco di risuonar emozioni.

Allor taccio, 
e di me, il tremore fa scena.

Son stupido,
perchè di ragionar non conto.

Lesto, il gentil spirito s'apprende.

per altri canti, il verbo or vola.





giovedì 9 maggio 2013

Buon compleanno, amore mio.




Capita di abbassar la mente 
e far girare il cuore.

Guardi dentro per cercar qualcosa ....

Non trovi oro, nè diamanti e forse, neanche rose.

Ammiri, invece, gentili e semplici fiori colorati.

Ornano tutti i giorni il tuo cuore.

Profumano di sguardi fugaci,
di malcelate attenzioni.

Respirar quella aria che spesso piegano quei gracili fiori,
è un Paradiso nascosto.

Volar come un'ape e posarsi sui splendidi petali a capriccio del dolce,
è riservato soltanto ai Re.












Contrasto


opera di Silla Campanini



Attornio la mente per dar importanza.
Poco importa, se scuro cinge.

Fiorir di bellezza è l'intento mio.
Apparir distinto allieta il cor.

Di stella, mostrar mi vanto,
sì che l'occhio attento il punto scruta.

Caino è  il mirar basso!

Nulla sfugge a gentil anima.

Iridati colori  a gaio seguito, adombrano segni.

Altre figure attendono.
 

mercoledì 8 maggio 2013

Evanescenze



Siamo ciò che la biologia ci costringe ad essere e ci rapportiamo secondo un modello logico codificato dalla stessa biologia e condizionato dalla legge di conservazione della vita: "sopravvivi".
Io prometto di vederti come tu credi di vedermi. 
Non chiedermi come mi vedi perché non potrò dirtelo, nè potrai comprenderlo.

Siamo mondi virtuali che interagiscono attraverso l'energia, intesa questa come stato della materia in continua trasformazione e rimodellamento.

Riporto questa storia che racconta in modo diverso il mio pensiero.
"Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. 
Uno di loro chiese all’altro: 
 - Tu credi nella vita dopo il parto?

- Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello che saremo più tardi.
 

- Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?
 

- Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
 

-Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.
- Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.
- Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla. 
- Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.
- Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora? 
- Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe. 
- Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista. 
- Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ..."

Respirare Napoli



’A quanno simmo nate,
comm’ a duie cumpagnielle
sempe ’nzieme simmo state.
 

Piccerille currévamo senza penziere
e giuvincielle pareva
ca ’o munno fosse stato ’o nuosto.
 

Ma po’ chiunu chianu
l’ammore forte ’ncore ce sbatteva.
 

Cu’ ’e capille argentate
simmo addeventate mamma e pate,
e cu’ ’e capille ianche
simmo addeventate zie e nonne.
 

Stive sempe azzeccato a me,
âmmo reduto e pazziato
e quanta guaie avimmo affruntato.
 

Tante n’avimmo passate
e mo ’un te capisco chiù.
Vulesse sape’ ’a te
pecché me staie lassanno…
 

Tu nun me puo’ tradi’ accussì…
t’ aggio sempe vuluto bene
e tu manco l’hê capito.
 

Statte cu’ me…
Si te ne vaie luntano
’stu core rummane scunzulato
e sulo ’a morte
me sento ’e aspetta’.

Lirica di Carmen Percontra

Foto

Al riferir di Napoli, il mio cuore sobbalza.

Colori, calori e passioni
sono lingue di fuoco che pervadono indicibili sensazioni.

Abbagliante splendore,
 immerso nella più trasparente bellezza,
aleggia come incanto nell'anima romantica.

Emozioni scintillano al posar di cuore.
 
Non ho motivo per gioir di una triste storia d'amore.

Capisco, soltanto allora, che respiro poesia.   

Post più letti in assoluto

Per chi ama leggere in spagnolo