giovedì 18 aprile 2024

Immaginando un futuro


 

Il futuro è il tempo in cui le azioni si compiono nell’immaginazione. In realtà, quando si pensa a una scena che si svilupperà nel futuro, nella testa quel futuro è rappresentato come presente. Il problema sta nel fatto che non si riesce a razionalizzare il risultato o meglio, non ci si fida della propria elaborazione.

Questa difficoltà, dipendendo da fattori esterni all’immaginazione e dallo stato psicologico del momento, impedisce di costruire un quadro verosimile del cotesto che appunto si creerà nel futuro. Per questo motivo si ricorre alla probabilità e alla statistica per dare credito ai possibili risultati. Il frutto del cervello non è accettato ma è affidato alla possibilità sostenuta da un sentimento di emozione, chiamato speranza. 

Il segreto sta proprio nel porre attenzione nel momento dell’immaginazione, ma tutto dipende molto dalla rigidità del modello mentale con cui il pensiero viene accolto e analizzato. L’umanità, sebbene giovane (anzi, appena infantile) nella scala del tempo universale, è già costituita da sistemi di protezione che impediscono una facile rottura del paradigma mentale. Il fatto stesso di usare parole e concetti standardizzati costituisce già un limite alla libera analisi.

Affinché l’evoluzione della specie umana porti un’importante novità, sarà necessario che qualcosa (o causa), esterna al mondo dell’essere, dia quello spunto necessario per salire su un nuovo livello di astrazione, superiore a quello attuale. Magari determinata da qualche intelligenza extraterrestre!

Quando si sarà scoperto qualcosa di veramente nuovo, tutte le certezze conquistate fino a qual momento vacilleranno e si aprirà una nuova era, consegnando quella attuale all'età post-dinosauria.

Per esempio, ad oggi non esiste nulla di più veloce della luce.  Allora, proviamo per gioco a mettere in dubbio questa verità scientifica! A quali conseguenze andremo incontro? Tutto quello che si sa andrebbe rivisto; nuovi stimolanti scenari si aprirebbero.

In poche parole, il nostro paradigma mentale subirebbe uno scossone e ciò che prima poteva sembrare assurdo diventerebbe possibile.

 

mercoledì 17 aprile 2024

Il problema di scegliere

 

Scegliere è un verbo e come tale indica un’azione. Dal vocabolario si legge il suo significato: 

Esercitare un libero atto di volontà mirato a effettuare una scelta tra due o più offerte, proposte, possibilità, in base ad una preferenza indotta dal gusto, dalla necessità o dalla mancanza.

Una splendida definizione, ricca di illusionismo e di bugie bianche!

Siamo sicuri che si tratti di un libero atto? Che cosa si cela dietro le offerte? Chi o cosa determina la preferenza? Da chi o da cosa sono indotte il gusto, la necessità e la mancanza?

Ovviamente, nel momento della scelta non badiamo a questo mondo nascosto e presumiamo di essere noi i protagonisti della scena. In realtà siamo dei figuranti che si muovono su un palcoscenico preparato da una regia esterna, oscura alla nostra consapevolezza.

Qualche giorno fa sono stato dal supermercato e tra le tante necessità “moderne” avevo bisogno di acquistare dei fardelli d’acqua.

Guardando le “offerte”, ho dovuto “scegliere” tra le tante marche imbottigliatrici di acqua. Ovviamente, pur essendo semplice acqua, i prezzi erano diversi. Quindi io dovevo scegliere in base ai miei gusti e necessità?

Per quanto riguarda i miei gusti, non sono certo che siano proprio miei, poiché imbevuto dalla pubblicità in tv. Mentre riflettevo sulla decisione da prendere, una martellante musichetta tenta tentava di addormentare la mia razionalità; inondava a ciclo continuo e con le stesse note tutta l’area strategicamente preparata per indurre agli acquisti. Ripeteva senza pietà la stessa filastrocca che termina con “la spesa intelligente”.

Inoltre, riferendomi alla libertà dell’atto di scegliere, si deve convenire che posso scegliere soltanto in base a cosa il supermercato ha scelto di vendere … non ho altre alternative, se non quella di cambiare supermercato e sottoponendomi alle scelte di qualcun’altro.

Ormai abbiamo poco da scegliere e la tecnologia ci toglie anche la fatica di pensare.

Post più letti nell'ultimo anno