Un famoso pensatore di nome Hume scrisse:
“La bellezza delle cose esiste nella
mente di chi le osserva”.
Con il permesso di Hume, avrei espanso la sua massima,
così:
“La bellezza del
mondo esiste nell’anima di chi lo vive”.
Capirsi e comprendersi sono attività che ti fanno
viaggiare dentro l’anima e ti lasciano un alone di piacere a cui non si riesce
a dare una motivazione utilitaristica.
Quando viaggi nel mondo dell’anima i tempi di reazione
si allungano quasi come non voler abbandonare il gusto di una cioccolata che
lentamente si scioglie in bocca.
Sembri attonito e confuso perché non sei abituato a
quelle sensazioni.
La maggior parte della nostra vita la consumiamo fuori
dalla nostra anima. Occasionalmente, qualche film, presentazione teatrale,
qualche libro, ci lascia rientrare per pochi minuti o, se fortunati, per poche
ore.
Il “voler bene” è l’invito ufficiale a entrare nel
mondo dell’anima.
Questo mondo non è inoperoso, è intenso nei sentimenti
e nelle attività materiali. Non si manifesta in modo roboante, ma in maniera discreta
e silenziosa.
In questo mondo non esiste la formula del
commercialista: “Dare/Avere”.
I concetti di interesse, rendimento, profitto sono
stati inventati per conquistare il benessere materiale e assicurarsi una lunga
esistenza sul globo terrestre anche a discapito di altri.
Quando il tempo che passa ci chiede il conto allora
scopriamo di aver sempre avuto l’anima.
Ci rammarichiamo perché a suo tempo è stata sempre
nascosta o perché non l’abbiamo usata per far vibrare il cuore, per gonfiare i
nostri polmoni del piacere di esistere.
In quegli istanti, inevitabilmente la mente ci riporta
a colui che ci ha dato per quasi cento anni un tesoro in custodia del quale
abbiamo fatto poco uso.
Confideremo, allora, sulla sua bontà perché un giorno
si possa scoprire che la materia vivente ha un’anima e l’uomo nella natura ha
avuto il privilegio di rendersene conto.