mercoledì 23 aprile 2014

Kepler-186f

Una rappresentazione artistica di Kepler-186f, un esopianeta delle dimensioni della Terra che si troverebbe all interno della zona abitabile della sua stella
Brano tratto dal "Il mio caro ETT" - di Luigi Squeo


LUIGI: Ett, ho appena ascoltato dalla TV una grande notizia.

La Nasa ha di recente annunciato la scoperta di un nuovo pianeta simile al nostro, potenzialmente dotato di acqua e quindi di possibili forme di vita. Si tratti di Kepler-186f, pianeta osservato dal telescopio spaziale Kepler, grande quanto la nostra Terra e situato a circa 500 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cigno.
Esso è il pianeta più esterno, l'unico ad orbitare nella cosiddetta ''zona abitabile'', ovvero ad una distanza dalla sua stella compatibile con la presenza di acqua in superficie. Compatibile quindi con la presenza di vita. La distanza che lo separa dalla sua stella è pari a quella che c'è tra il Sole e Mercurio.

ETT: Sì? Non capisco però questa tua euforia.

LUIGI: Ma è sensazionale! 
Pensa che ci potrebbero essere degli umani come noi, con gli stessi nostri problemi e magari, più evoluti!

ETT: Sarebbero extraterrestri, come me! Allora?

LUIGI: Beh, tu appartieni ad altre costellazioni, sei completamente diverso da noi.
Non sai nulla degli umani e sei qui per studiarci, non è vero?

ETT: Quello che tu dici, in parte è vero e, dandoti ragione, dovresti preoccuparti di questa scoperta anziché gioire.

LUIGI: Perché?

ETT: Se rifletti un po’, la scoperta del continente americano, non fu considerata dai terrestri di quel tempo straordinaria e il continente trasfigurato come un nuovo mondo?

LUIGI: Sì, è vero! Ma …

ETT: Che cosa è successo dopo?

LUIGI: Ci sono state le colonizzazioni e aperture di nuovi orizzonti di vita.

ETT: Non dimenticare di aggiungere che si sono state guerre, distruzioni e la nascita di nuovi antagonismi.

In parole più dirette, voglio affermare che le nuove opportunità che si creano con le scoperte finiscono sempre con farvi litigare.

LUIGI: Devo darti ragione!

Dovrei quindi non gioire per la scoperta di Kepler-186f?

ETT: Credo proprio che voi umani dovreste concentrarvi nel cancellare le bandiere, bandire i confini, parlare una sola lingua.

Insomma, dovreste badare a voi stessi non come esseri umani separati e contendenti ma uniti nella gioia di un universo anch’esso unico, dove la vostra qualità migliore possa risplendere.

In questo contesto, Kepler-186f, se dovesse essere abitato da esseri come voi, sarebbe una vera opportunità per cercare le risposte che ancora vi mancano.

LUIGI: Ti capisco. 
Tu però sai se lì c’è vita, vero?

ETT: Certamente! Se pur ti confermassi la presenza della vita su quel pianeta, nessuno ti crederebbe!

Molti tuoi lettori sanno già che sei un po’ matto affermando di parlare con me.

LUIGI: Questa è una pazzia che non mi dispiace.

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