martedì 10 ottobre 2023

Litigare è sintomo di debolezza interiore

Non credo nella violenza come mezzo per la risoluzione dei problemi. Credo però che la violenza sia lo strumento più immediato a cui si ricorre per rispondere ad un bisogno immediato di rivalsa.

La violenza spesso è accompagnata da rabbia, sia questa evidente o meno. Inoltre, conduce all’esasperazione dell’essere e al sovvertimento di tutte le regole dell’apparire.

In ultima analisi, arrabbiandosi si tira fuori ciò che realmente si è.

La rabbia è il sintomo che qualcosa di doloroso è stato scoperto; qualcuno, qualche parola ha toccato dei fili nervosi ad altissima tensione. Non importa della reale o presunta malattia, resta chiaro che il dolore è vero e insopportabile.

Tanto premesso, nei rapporti di coppia la violenza appare con la presunta impossibilità di comunicare a fondo le reciproche incomprensioni. Nei momenti di alta tensione nascono le motivazioni per cui si inizia a litigare; queste ottengono il supporto e ulteriori giustificazioni dalle grosse parole che volano nell’aria: più sono pesanti, più si vuole ferire. 

La battaglia si trasforma in un massacro delle relazione fino ad allora costruita.

Un po’ più tardi, sul campo di battaglia rimangono quelle parole che non avreste mai voluto dire e il pensiero che su qualcuno ricadrà il bilancio di una guerra non voluta. Si spera di rimediare pensando che con la quiete e i comuni buoni intendimenti possano cancellare l’accaduto. 

Dimenticare è la proprietà dell’essere buono che non si addice a protagonisti di battaglie senza esclusioni di colpi. I litiganti spesso firmano momentanei armistizi.

Concludendo, il litigio, sponsorizzato positivamente nelle storie d’amore, non è mai quel litigio che porta all’esasperazione dei rapporti, è soltanto una manifestazione di due modi di vedere la stessa realtà, ornati da due sorrisi quantunque ironici.  

Invece, nei casi in cui il litigio diventa una tragedia intima, in quei momenti, una riflessione si impone.

Siamo quasi 8 miliardi su questa terra, tutti diversi e tutti disponibili ad essere amati. 
 
 

lunedì 9 ottobre 2023

La brina nel cuore

Fissare gli occhi sull’immagine di un prato adornato dalla brina e composta da una natura desiderosa di offrirla ai tuoi occhi, è un pretesto usato per assorbirti e rivederti come parte di se stessa. L’uomo è assimilabile a quella tenera erba, involontaria complice della brina. 

Nonostante secoli di storia e nonostante l’illusione di esercitare un presunto potere creato con la tecnologia, l'essere umano, come l’erbetta, è attaccato fragilmente al terreno, impotente alla debolissima rugiada cristallizzata dal gelo mattutino. L'uomo, da solo, nulla è in grado di fare!
Attende il tepore del sole per riconquistare i momenti della ridente vegetazione. Nel breve tempo della sua rigogliosa espressione, penserà all’eternità attraverso il suo seme, imperscrutabile sistema per dare continuità al ciclo della vita. 
 
Un filosofo dell’antica Grecia affermava che basta conoscere una verità per praticarla, però, l’esperienza diretta, vissuta tutti i giorni, non ci convince. È facilissimo predicare bene e razzolare male. La facilità con cui s’ignorano i precetti suggeriti dalla verità è determinata dall’esclusione in questa diatriba dell’intelligenza.

È impossibile non ammettere che l’intelligenza implica una logica e per questo, l’atteggiamento istintivo che si segue in certe azioni, dimostra che non è utilizzata. Evidentemente, la conoscenza della verità dovrebbe essere profonda al punto che la logica connessa fonda una convinzione responsabile del comportamento automatico. In altre parole, se non si vuole utilizzare l’intelligenza, almeno si usi la convinzione, ammettendo che quest’ultima sia stata precedentemente acquisita. Un’altra strada percorribile da chi non riesce a muoversi con intelligenza, consiste nel credere a un sistema di premi e punizioni. In questo modo, spostandoci nel campo degli animali, ci si comporta nella vita come se lo scopo finale fosse lo zuccherino e cercare di evitare le percosse. 

Per tutti, quindi, esiste il pericolo della caduta della brina sul cervello, e ahimè, sul cuore. Se la sfortuna vuolesse che essa abbracci il cervello, saremmo degli stupidi in vegetazione. Se, invece, cadesse sul cuore, saremmo dei morti viventi in attesa di una risurrezione delegata al sole dell’universo.

Per scongiurare il pericolo dobbiamo mantenere attivo il nostro cervello e riscaldare continuamente il cuore.
 
Come?

Leggere, riflettere, comunicare, sono le attività spazza brina del cervello, mentre appassionarsi, innamorarsi, amare, concedersi alle passioni e ai sentimenti cullati nella serenità, regolarizzano i battiti di un cuore che non si ferma anche dopo l’abbandono del peso del corpo.
 

sabato 7 ottobre 2023

Profumo del tempo

 


Al caduco fior ho legato l’amor.
 
Rimembrar m’alletta dell’aire gaudente,

allor fresco e capo leggero

Respirar costava poco.

Passi leggeri e fiato corto eran amici miei.
 
Or son grave,

di giudizio m'atteggio,

ma natur scherzosa al ridacchiar si cela.

Domanda ancor se l’amor vale al contar del cero.
 

venerdì 6 ottobre 2023

La ragione dell'ipocrita

Se dovessi eleggere la parola più importante il cui significato è perfettamente chiaro e tacitamente accettato, questa sarebbe "ipocrisia".
L'ipocrisia è un fiume che scorre attraverso le valli delle formalità, attraverso i luoghi pubblici, i campi coltivati con indifferenza e sfocia nel mare della povertà di valori.

Spesso ci chiediamo: "Devo dire la verità oppure dovrei essere formale, elegante, avere un bell'aspetto e dire quello che il mio partner vuole sentirsi dire?"
Se non ti sei mai posto questa domanda, allora o sei una persona speciale, oppure sei un avventuriero, un cacciatore di guai. Essere un ipocrita è facile, conveniente e "salutare". L'ipocrita ha tanti “amici”, e spesso fa carriera utilizzando l'arte della diplomazia, della mediazione. È un grande parlatore.

Gli ipocriti sono striscianti, silenziosi, codardi. Ricordano molto i sofisti dell'antica Grecia. I Sofisti erano maestri delle virtù apparenti. Venivano pagati per i loro servizi di patrocinio. Sono stati definiti (in modo volutamente offensivo) curatori della "cultura puttana".
Essere sofisti era una professione lautamente pagata. Il fulcro del insegnamento era la retorica, attraverso la quale insegnavano allo studente il tipo di morale utile a raggiungere scopi specifici, indipendentemente dal concetto di giustizia. Nella società moderna, si occuperebbero delle "pubbliche relazioni".
Per questo compito oggi è obbligatorio l'uso di abiti e cravatte, preferibilmente firmati, un ambiente lussuoso e un sorriso stampato sul viso.
L'ipocrita è la mummia che vive nel presente, è cosciente di operare in modo fraudolento, ma non si arrende.
Molte volte ottiene poco vantaggio nelle situazioni, ma a causa della loro pigrizia mentale o inerzia, continuano a mantenere lo stesso costume. Quando si scopre l'ipocrisia, l'atteggiamento è gelatinoso; usa spiegazioni puerili basate su nobili sentimenti e valori universali.

Una volta chiesi allo sventurato ipocrita cosa lo spingesse a comportarsi in quel modo. La risposta era facilmente prevedibile:

-"Il mio modo di fare è come quello di molta gente. Ci adattiamo alle circostanze per trarre il meglio da ogni situazione. Preoccuparsi della moralità è inutile, e ancor di più, lavorare per cambiare l'ordine degli eventi ... sarebbe come svuotare il mare con un secchio."

Sarei stato anch'io ipocrita se non avessi risposto così:
-"Caro amico, mi viene spontaneo il desiderio di fare delle belle pernacchie, ma sono costretto a rispettare le tue idee. Credo che adattarsi ad essere d'accordo con te sia un po' morire nell'anima. Devo dirti che mi piace la sincerità perchè riflette la bontà. Se la mia verità facesse male, cercherei di addolcirla con i miei sorrisi, ma non la nasconderei, nè la camufferei. Non rispiarmierei sforzi per far riguadagnare la serenità messa in crisi dalla nuda verità. Probabilmente, potrei perdere la simpatia dell'offeso, ma col tempo, sono sicuro che sarei stato compreso."

giovedì 5 ottobre 2023

La vita è un dono

La vita è breve!
Lo sanno tutti, ma la cosa incredibile è che sembra essere ignorato dalla maggior parte delle persone, soprattutto dai più giovani.
Se siamo consapevoli di questa verità è perché invecchiamo e allora vediamo la fine della vita non così lontana come si supponeva prima.
Secondo giudizio, la vita deve essere massimizzata, piena di gioia e felicità per ogni singolo giorno da trascorrere.
 

D’altra parte, so che non è facile. Giorno dopo giorno dobbiamo affrontare numerosi problemi che ci preoccupano.
Se solo potessimo, di tanto in tanto, guardare il cielo e pensare al vero senso della vita!
Sono sicuro che passeremo più tempo a sorridere e ad essere più amichevoli l'uno con l'altro.

La vita è un dono! Dobbiamo usarlo nel migliore dei modi.
Dovremmo considerare il tempo della vita come una risorsa preziosa che, se non ben consumata, non verrà mai restituita.
Così facendo, non avremo alcun rimpianto fino alla fine dei nostri giorni.

mercoledì 4 ottobre 2023

La creatività è una tua opzione


 

 

 

 

 

È difficile parlare di immaginazione senza parlare anche di creatività. Dopotutto, l'immaginazione è la più grande facoltà creativa che possediamo. Eppure la maggior parte delle persone afferma di non essere creativa. Se pensi così, smettila! Tu sei un essere creativo.
In effetti, stai creando ogni momento della tua vita. Hai creato la tua stessa immagine, il tuo lavoro, i tuoi soldi e le tue relazioni sociali. Crei persino nuove cellule e un nuovo corpo ogni pochi mesi.

Che tu ne sia consapevole o no, sei attratto dall’energia del flusso creativo dell’universo. Scorre letteralmente attraverso di te e, se lo lasci uscire, cambierà la tua vita in modo fenomenale.
Sfortunatamente, gli adulti (sebbene ben intenzionati) potrebbero aver soffocato la tua immaginazione e creatività quando eri un bambino.

I tuoi genitori o i tuoi insegnanti potrebbero averti indotto idee limitative. O forse hanno detto che non saresti mai diventato un avvocato, un cantante, un imprenditore o qualunque cosa desiderassi essere. Eri un bambino, quindi hai obbedito e hai creduto a quello che dicevano.
E hai imparato a lasciare andare i tuoi sogni. Ma ora li conosci meglio e puoi andare oltre. Sei divinamente guidato dallo Spirito in ogni momento e lo Spirito è perfetto! Non desistere! Quando hai un forte desiderio da esprimere o vuoi creare qualcosa, se rinunci, sappi che il sentimento divino dell'universo è scontento. C'è qualcosa in te che vuole crescere.
Quando ti viene in mente una grande idea, puoi scegliere se mantenerla viva, lasciando fluire la tua immaginazione o respingerla e rimanere bloccato nella paura.
 

La chiave è avere fiducia nella perfezione che risiede dentro di te. MAI dire o pensare che sei troppo vecchio per niente. Devi invece dire: Amo imparare e fare cose che non ho mai sperimentato. Da adulti, tendiamo a lasciare che l’autocompiacimento, la sicurezza e la noia prendano il sopravvento. Ma non i bambini! Loro hanno l'istinto di combattere la noia e, in questo senso, i bambini sono grandi attori. Prenderanno le cose più banali e le renderanno un'avventura. Hanno messo un po' di vita nell'ordinario.
Prendi spunto da te stesso quando eri più giovane e recita un po'. Costruisci un'immagine di come vuoi vivere. Quindi comportati come la persona che vuoi diventare.

Come un bambino, rimarrai sorpreso e deliziato da ciò che accade.

 

martedì 3 ottobre 2023

Una infrazione perdonata


 

 

 

 

 

Un uomo sta viaggiando in auto e nei pressi di un incrocio il semaforo passa in giallo. Lui visibilmente affrettato decide di accelerare, ma in evitabilmente passa con il rosso.

Un isolato più avanti, un macchina della Polizia blocca l’automobilista. L’auto si ferma e il poliziotto, con l’aria di chi coglie un ladro in flagranza di reato, dice:

-“Sa di essere passato con il rosso?”

-“Si, purtroppo pensavo di farcela mentre il semaforo era ancora in giallo!”

Il poliziotto, con il sorriso ironico, riprese:-“ Ora le preparo un bel verbale che le farà passare la voglia di provare la durata del giallo!”

-“Ammetto di aver sbagliato, però faccia presto a compilare il verbale, ho un paziente in sala operatoria che attende la mia opera.”

Mentre il medico esortava il poliziotto ad affrettare il cerimoniale della multa, si senti’ la chiamata a viva voce dell’infermiera che chiedeva:

-“Dottore, i parametri clinici del paziente sono preoccupanti, posso far qualcosa in attesa che lei arrivi?”

Il poliziotto capi’ la situazione e disse:

-“Dottore, risponda alla chiamata e corra subito in ospedale … noi le facciamo strada con la sirena!


lunedì 2 ottobre 2023

Stranezza della mente



La nostra mente, oltre che superficiale, approssimata, piatta, è anche incapace a misurare in assoluto.

Secondo il suo metro di giudizio, un chilo di piombo è certamente più pesante di un chilo di paglia.

Il colore bianco non riesce a distinguerlo dal nero se non sono figurativamente affiancati.
Non parliamo del grigio che, risultando  un compromesso tra i due opposti, creerebbe una grande instabilità della decisione.

Quanto più mi è vicino uno dei due contrari, tanto più cambio parere sul significato del grigio.

Allo stesso modo si può trattare la felicità con infelicità, la gioia con la tristezza, la ricchezza con la povertà, l’intelligenza con la stupidità.

Se io avessi una Ferrari e vivessi da solo sul pianeta, non sarei nè felice nè infelice.  

Non cambierebbe nulla se mi togliessero la Ferrari per darmi una bicicletta.

Se, invece,  avessi qualcuno a cui mostrare le mie cose, soltanto allora sarei felice, avendo la Ferrari e girando tra possessori di biciclette (tra i quali seminerei infelicità). 

Un altro esempio evidente si può mostrare attraverso la lettura di un articolo di giornale. Indipendentemente dal contenuto, esso sarebbe completamente insignificante se nessuno lo leggesse e contemporaneamente meritevole di mille giudizi diversi per i mille lettori che si accingessero a criticarlo.

In ultima analisi, la mente va sempre per confronto e la differenza tra 1001 e 1000 è la stessa tra 1 e 0.

Allo stesso modo si sente ricco ugualmente chi possiede un euro in più dell'altro.

Oppure, è felice chi ha meno guai rispetto ad un altro.

Forse, Eistein, con la sua relatività lo ha fatto bene intendere. 
 

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