venerdì 12 aprile 2013

Le convinzioni



 
opera di Silla Campanini



Le convinzioni sono nuvole che oscurano il cielo della ragione, nascondono il sole e rendono il cielo basso.

Le convinzioni consentono di inserire il pilota automatico durante il percorso di vita.

Le convinzioni nascono e si radicano nello spirito per esperienza.

I dati che fissano le convinzioni si ottengono per approssimazioni successive. 

La differenza tra le aspettative e i risultati ottenuti ci suggerisce il criterio per il quale si compiono alcune azioni e non altre.

Tutte le attività che l’uomo compie sono suggerite da una presunzione soggettivamente reale.

L’osservazione dell’ambiente contestuale fornisce continuamente dati al “sistema uomo” il quale è un sistema chiuso.

L’impossibilità di interagire con l’esterno impedisce qualunque via di fuga ad una ragione abituata ad usare mezzi e metodi congruenti con il mondo a cui appartiene.

In base a questa premessa, le convinzioni hanno una radicalizzazione forte ma transitoria.

La forza della convinzione ci fa apparire tanto sicuri, quanto schiavi di una “non ragione”, mentre la transitorietà diventa la qualità da scoprire solo nel futuro.

Bisognerebbe giocare d’anticipo!
Bisognerebbe strumentalizzarla, per provare strade alternative.

Sarebbe opportuno “ingannare” la ragione con dati falsi ma che se fossero veri ci offrirebbero uno scenario inesplorato.

Mi sto riferendo all’idea per cui quando le cose ci vanno male o la speranza di raddrizzarle si spegne, per via di una ragione che utilizza dati presunti veri, allora è necessario provare a cambiare il paradigma mentale.

Per esempio, credere nella possibilità di parlare con una persona a migliaia di chilometri di distanza attraverso un oggetto staccato da tutto e tenuto in mano, nel 1950 era un modello mentale (paradigma) difficile da adottare e da sperare nella condivisione con i propri simili. 

Qualcuno, però, ha tentato una timida supposizione nel considerare “veri” alcuni dati che a quell’epoca erano considerati “falsi” o impossibili da considerare.

L’ammonimento che dovremmo accettare è il seguente:

"Tutto ciò che pensiamo impossibile si trova in un altro paradigma, momentaneamente non facente parte dell’attuale modello mentale che indossiamo".

mercoledì 10 aprile 2013

Inizio di un ambizioso percorso.

I miei nuovi amici di avventura.




Il sentiero della vita



Scendo per il sentiero senza origine.

Non conosco me stesso.

Imparo dai miei limiti.

Le paure mi frenano.

Nuvole minacciose,
or parole or tuoni or lampi,
contornano l'anima con una dura corteccia.

La mia linfa si perde alla vista del mio vicino.

Il mondo si sposta sul mio apparire.

Il tempo irrompe, 
scuote l'antica quercia.

Complici le onde del mar incerto del sapere,
sobbalzano il cuore e toglie fiato ai timori.

Il grande nocchiero attraversa oceani e la solitudine è la sua ciurma.

Ormai, non si fida più dei suoi occhi,
né dà gusto all'ornamento.

Maestro il vento,
gli ha insegnato a volgere il viso per orizzonti lontani.

La tenera brezza musica emozioni.

I clamori della grande festa si odono.

Annunciano il senso del momento 
che tra poco sarà ricordo. 
 

martedì 9 aprile 2013

Seducente bellezza


opera di Silla Campanini

Suonano campane al desiderio incauto.

Bellezza stringe all'apparir  saggio.

Freme l'impulso al consumar vita.

Ammirar non desisto a tal beltà,
che al cor fragile ispira.

Disegnar di donna,
a te pittrice nulla costa.

Grandi ponti, il Creator pose.

Occhi rapiti avvincono l'anima per sentieri remoti.
Evocano sogni ancor lontani.

Attonito, abbandono sì dura pietra 
e riprendo i miei sogni. 

lunedì 8 aprile 2013

Omaggio a Don Tonino


Una qualità dell’anima genuina si rileva dall’entusiasmo con il quale l’idea spunta dalle sue parole. 

Corpo e anima fanno parte dello stesso sistema d’essere e la capacità dell’uomo di coinvolgere entrambe nelle manifestazioni di dolore o di gioia, al fine di condividere un ideale, testimonia una grandissima fede e una genuinità caratteriale eccezionale.

Le parole di don Tonino Bello, smuovono anche i sassi, se questi appesantissero i cuori degli sfiduciati.

La carica che il suo tono di voce trasmette è incredibilmente umana; sgretola ogni resistenza all’indifferenza e apre speranze come luce in un’alba radiosa.

Provare a imitare il grande vescovo, è il modo migliore per entrare nel suo mondo e scoprire, in ultima essenza, il suo messaggio. 

Io sono convinto che consumare la vita sperimentando continuamente le vibrazioni del cuore sia la scelta più gratificante possibile e anche la più coraggiosa.

Essere gioiosi e disponibili verso chi confina con il nostro esistere è una virtù che nasce e si espanda soltanto nella pratica d’amore.

Eventi occasionali ci offrono spesso parvenze e sensazioni transitorie simili al grande sentimento; queste, purtroppo, sono subito fagocitate dalle paure che inevitabilmente ci chiudono nell’egoismo e in quell’atteggiamento di falsa auto protezione.

Don Tonino, con la sua testimonianza, ci invita a spendere quel credito d’amore donatoci con la nascita, valorizzandolo nell’unico luogo dove possiamo farlo.   
  

sabato 6 aprile 2013

Spirito acceso


dipinto di Silla Campanini

Sin quando la vista continuerà a giudicare,
cuor mio dovrai combattere.

Le rosse fiamme avvolgono coni d'ombre.
Sbuffi d'aria sono sospiri nella tregua.

Passerà del tempo prima che la fredda cenere si posi sui resti anneriti.

Consumo il mio tempo tra pretese riscaldate dall'entusiasmo cieco.

Nel mentre, indugio nella dolcezza.

Attraverso ponti che legano anime.

Assaporo i frutti della vita.

Busso al cuore per far eco all'esistere.



venerdì 5 aprile 2013

Ricordi d'infanzia


Magico dipinto di Silla Campanini



Assente a me stesso, vago per i sogni.

Celebrare l'ingenuità del tempo
è un piacer immenso.

Ascolto il vento.

Fisso lo sguardo laddove nulla vedo.

Danzano i pensieri.

Raccontano emozioni.

Oggi sono ricordi,
allora erano speranze.

Sospinta dalla nostalgia, 
una lacrima fugge.

Trattenerla mi duole.

Solitario, rivolgo la vista al sole.

Cieco all'esser bambino,
dimentico il tempo.

Assaporo il sentir tenero e leggero.

Ricordar m'è dolce del camminar in punta di piedi per non toglier spazio.

Che dire dello scarso cibo che la magra figura ostentava!

Non c'era penuria alcuna,
tal era abbondante la gioia di vivere.

Venne l'ora d'apparir adulto.

Salivo tra le stelle per cancellare i pensieri.

Fu invano, anche l'ubbidir alla legge dell'uomo.

Continuavo ad essere sognatore.

Quella lacrima, or ferma sulla pelle sempre meno piana, 
attende la carezza del vento 
per risvegliare
un così ostinato romantico.

giovedì 4 aprile 2013

Ho imparato a volare.


opera di Silla Campanini

Ho visto giganti,
erano i miei fratelli.
Montagne impossibili da scalare.

Ho visto un Angelo,
era mia madre.
Totale dolcezza esterna al mio corpo.

Ho visto ombre,
le ho nascoste nel punto più lontano dall'anima.

Ho scoperto il cuore,
e così, ho imparto a volare.

Lassù, in alto, ho provato le emozioni.

Da allora, non ho voluto più perder tempo con la cattiveria.

Tutto il mondo era buono.

Non ditemi che mi sono sbagliato.

Voglio ancora continuare a volare.

mercoledì 3 aprile 2013

Parole, parole



 Foto: "Percorriamo soltanto una volta la strada della vita e tutto quello che possiamo fare di bello e di vero non può essere rimandato perché da queste parti non passeremo mai più."♥

Romano Battaglia

Il senso delle parole può essere ambiguo due volte. 

La prima, per via del significato formale frainteso o confuso.

La seconda, per una refrattarietà e/o per deformazioni naturali degl'organi sensoriali dovute a tantissimi fattori che impediscono di “sentire” il significato. 

Il grado di attenzione, quasi sempre, è uno zoom sull’area di interesse, cioè, una misura di ingrandimento dell’immagine "pensiero", che nulla aggiunge all’informazione originale, se non la ricchezza dei particolari riscontrati.

Per chiarire la mia idea, vi sottopongo una serie di parole che formano una frase a senso compiuto. 

Queste dovrebbero trasmettere un messaggio:

Saper riconoscere la nostra responsabilità affinché gli eventi si realizzino”.

Per qualcuno, questa frase sembra discendere dalla fantasia, per altri dalla filosofia (definita malignamente, la scienza delle cose inutili). 

Per tutti, invece, assume un significato diverso, proiettato nell’ambito contestuale dove solitamente la propria psicologia si focalizza.

Il livello di comprensione è misurabile con un numero compreso da zero a indefinito, in relazione all’età, alla cultura, allo stato psicologico del momento, allo stato di salute, alle menomazioni e a qualunque altro elemento disturbatore del profilo emotivo. 

Usiamo tantissimo le parole, ci arrivano da moltissime fonti e in forme diverse. 

Siamo bombardati da dati e istruzioni. 

Le scienze sono castelli montati con le parole. 

La tecnologia le combina e, come in un gioco di magia, crea nuove formule per produrne altre. 

Dante si è ritrovato nella selva oscura nel Medioevo, dove potremmo trovarci noi, ora? 

Saper riconoscere ciò che è meglio per noi stessi in ogni momento di vita è un’abilità da coltivare, imprescindibile in una società che si muove ed evolve con le parole. 

Essa conduce all'unica felicità consentita all'imperfetto essere umano.

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