mercoledì 14 novembre 2012

Amore, sei tu?




Ero stanca per aver trascorso un’intensa giornata di lavoro e i miei occhi si chiudevano come un sipario al termine di una faticosa rappresentazione teatrale, quando  una voce risuonò nel silenzio, conciliatore dell’imminente sonno:

“Luisa, Luisa, sono io!”

Tentai di richiamare alla mente le persone a cui potevo associare quella voce, ma non ne ricavai nulla e allora, ben sapendo che ero sul letto, replicai sommessamente:

-“Chi sei?”

-“Luisa, non posso credere che tu mi abbia dimenticato!”

Una tempesta di emozioni stava per scuotermi:

-“Sei tu amore mio?”

-“Certo, sono io!” – “Non ti ho mai lasciata”

Gelosa di questo sogno, domavo il mio animo per continuare il dialogo.

-“Caro, è un miracolo ascoltarti! Pensavo che ciò fosse possibile solo nei romanzi. Esisti veramente, vero?”

-“Esisto con tutto il tuo amore che porto in me!”

-“Dai, su! Non farmi piangere, non voglio sprecare questo tempo per asciugarmi lacrime. Sapessi quanto mi manchi”

-“Tranquilla, io sono sempre con te! Non mi vedi, ma sono brezza sulla tua pelle, sono luce nei tuoi occhi, sono il calore del tuo cuore”

-“Da quando sei andato via, tutto è cambiato! Il mio tempo si è trasformato in un’attesa infinita e la mia speranza di rivederti mi fa confondere la realtà con la fantasia. Ho paura di impazzire, sai? Non riesco a dimenticare le tue carezze, i tuoi modi gentili, la tua voce dolce. Forse eri troppo perfetto per starmi vicino!”

-“Luisa, trattieni il tuo dolore. Altre motivazioni che vanno oltre la logica umana dirigono il mondo che non vedi. Sappi che il tuo sorriso è la gioia che più potresti offrire a chi conosce la tua sensibilità e la genuinità del tuo cuore. 

Da questa parte si sa tutto e nonostante ciò che potresti pensare, non esiste odio, né dolore. 

Esistiamo ovunque e da sempre.

Il tuo tempo vita è l’attimo che difficilmente si colloca tra il passato e il futuro. 

Consuma il tuo attimo nella gioia e contagia di euforia i tuoi amici, i tuoi colleghi e tutti coloro che attraversano il tuo sguardo. 

Ammirandoti in questo modo, mi confermerai continuamente il tuo infinito amore”.

Mi addormentai dolcemente nella notte più bella della mia vita.

“Grazie, amore mio! Ogni volta che sentirò il vento accarezzare la mia pelle, saprò che sei tu a farlo e mi farò aiutare dai brividi per trattenerti.

Sorriderò agli amici e ancor di più ai cattivi, così che io possa sentire tutta la forza del tuo amore”.  

martedì 13 novembre 2012

La magia della mente




La nostra mente è una sottilissima lastra magnetica che avvolge il cervello. 

La sua struttura fisica, strettamente connessa con l’attività biologica, è così materialmente perfetta per cui anche il più tenue dei raggi luminosi è capace di modificarne le caratteristiche, fino a renderla unica.

La lastra è magnetizzata su entrambe le facciate: quella a diretto contatto con la massa cerebrale, assorbe le antiche memorie racchiuse nei segreti della biologia della materia; quella esterna, invece, è la pagina bianca su cui scriviamo la storia della nostra vita.

Alla superficie interna della lastra accede il campo magnetico del nostro cuore che si presenta ad essa attraverso l’energia dei sentimenti. 

L’intensità del campo magnetico interno è responsabile nel definire il grado di sensibilità alle sollecitazioni esterne e quindi sulla predisposizione all’empatia.

La superficie esterna è la nostra lavagna, blocco note; pronta per scriverci sopra, personalmente o tramite altri.

Molti estranei che si qualificano “educatori”, non esitano a imbrattarla o a uniformarla alla loro; molti la saccheggiano, altri la rispettano, tutti, anche come ombre, rivelano il loro passaggio e contribuiscono a creare la geografia delle linee magnetiche sulla piastra.

Un concetto importante da inchiodare nella nostra consapevolezza consiste nell’essere certi che 

LA REALTA’ E’ UNA PROIEZIONE DELLA NOSTRA MENTE PER QUANTO HA REGISTRATO FINO A QUEL MOMENTO.

In base a tale idea, il modo di “vedere” la vita o il modo di reagire ai suoi eventi, discende da mere presunzioni, autonome ipotesi, sempre transitorie. 

Acquisiamo una maschera interpretativa che in trasparenza si adagia sulla pellicola magnetica del nostro cervello per la quale si evidenziano alcuni aspetti rispetto ad altri.

Si rende necessario un trauma emotivo che metta in contrasto la nostra presunta realtà con quella di un’altra persona.

In questi momenti particolari della vita, effettuiamo un cambio di livello del nostro modo di essere e pensare.

Si aprono (apparenti) nuove possibilità, rinnovate energie si sprigionano improvvisamente e molti problemi del livello precedente magicamente trovano la soluzione.

Questi sono i momenti delle scoperte eccezionali in cui si vivono periodi di grande intensità emotiva, di sincera disponibilità a comprendere il prossimo e a riconoscere l'affanno di coloro che navigano ancora per i livelli inferiori.     

lunedì 12 novembre 2012

Livelli di consapevolezza



Da bambino sognavo di volare, dimenticavo i problemi quotidiani e di notte mi trasformavo nella persona che in quel momento volevo essere. 

Avevo bisogno di sollevarmi dal suolo e godere della panoramica del paese con tutti i suoi abitanti affannati a risolvere i “grandi” problemi dell’esistenza.

Mi piaceva ridere di colui che si mostrava “importante”, perché lo rivedevo piccolo, lontano da me e la cosa più importante, incapace di poter volare come facevo io.

Ridevo di lui! 

Urlando, sapendo benissimo che non poteva ascoltarmi, gli rimandavo le stesse parole che usava per auto proclamarsi importante.

Il fatto che non mi potesse sentire, non era una condizione che favoriva la mia vigliaccheria, ma era la certezza che anche se mi avesse sentito non avrebbe potuto capire il mio sfogo.

Dentro di me, sottoforma di rivalsa, riecheggiavano frasi come:

“Guardami, sono capace di volare!”

“Riesco a fare il tuo impossibile!”

“Senza nessuna difficoltà!”

“Gli uccelli sono miei amici!”

“Posso fare ciò che voglio, anche giocare con il tuo stupore!”

Questo mio sogno, allora sempre ricorrente, è quello del classico brutto anatroccolo che si sente diverso e poco apprezzato nel gruppo. 

La scarsa autostima, sancita dagli psicologi, si denotava nella forma di una protesta rivolta alla società e verso quale nutrivo paura.

Disegni e presentazioni incomprensibili, legati alla durezza della vita e alle battaglie per affermarsi, mi avevano tranciato le ali dell’ottimismo, della motivazione, della gioia di scoprire tutti gli aspetti dell’imminente età adulta.

Ora, volo veramente, ma con il cuore!

La consapevolezza del “dopo” mi è come miele. 

Comprendo profondamente la famosa frase di Einstein:

L’importanza dei problemi che siamo chiamati a risolvere non è possibile comprenderla fino a quando rimaniamo nello stesso stato emotivo in cui gli stessi problemi si sono posti”.

(continua)

sabato 10 novembre 2012

Onde di emozioni




Basta un battito di ciglia
per disperdere nel silenzio
il muto dolore ricamato sulla pelle.

Con voce rauca accenno a un sorriso
che si stringe sulle labbra
senza chiedere nulla
stritolando sommessi pensieri
trapuntati d’amore che si dissolvono
nei riflessi della sera
per disciogliersi in un bacio teneramente.

Piovono emozioni leggere e colorate
tracimano sull’onda degli attimi
fuggendo dalle nostre mani senza ritorno.

by Regina Resta



Ammutolir d’incanto l’amor comanda.

Servo, il silenzio racconta del dolore.
Accarezzo il tuo viso.

Vorrebbe fermare quella lacrima.

Vorrebbe soffiare felicità sui tuoi pensieri.

Vorrebbe cancellare il tempo 
per consegnarti la gioia eterna.

Custodisco un bacio per guarire le tue ferite.

Confuso tra le paure 
cavalcherei le onde delle emozioni 
per donarti serenità.

by Luigi Squeo 

giovedì 8 novembre 2012

Quali sono i valori umani?


"Il Delta del Niger sta morendo. Le persone che ci vivono sono costrette a bere, cucinare e lavarsi con acqua inquinata e a mangiare pesce contaminato dal petrolio e da altre tossine, se sono abbastanza fortunate da riuscire ancora a pescarlo. La terra che coltivano si sta distruggendo. L’aria puzza di petrolio, gas e altri agenti inquinanti. Molti presentano problemi di respirazione e lesioni cutanee"

Mi chiedo spesso se dar ragione a Nietzsche. 

Egli era convinto che la legge dell'amore praticamente non esiste ed è un'invenzione degli uomini.

La sua teoria prevedeva una caotica, insulsa, irrazionale, legge non-legge, che affidava a una volontà misteriosa dei superpoteri. 

Questa super-natura, capace di ripresentare se stessa sotto infinite diverse forme e ossequiante a una forza impersonale, favoriva la prevaricazione del più forte sul più debole senza nessun motivo.

In questa ultra-pessimistica idea del creato, i poveretti, gli sfortunati, i menomati, devono essere sempre soccombenti e destinati a estinguersi a vantaggio degli arroganti, dei prescelti, dei perfetti, intesi come soggetti dominanti.

La morale, i valori umani, per Nietzsche, sono fantasie degli uomini, utili soltanto a giustificare le debolezze e le limitazioni di cui essi sono consapevoli. 

Questo concetto, duro da condividere, stralcia qualsiasi speranza per la quale nell'universo, la piccola, insignificante presenza umana abbia un ruolo.

Sebbene qualcuno abbia paragonato l’oppio alle religioni per lenire il dolore dell’agnostico, l’amore potrebbe apparire come lo stordimento dell’uomo brillo.  

Assistere ad alcuni eventi che accadono su questo globo terrestre, ci induce a dargli ragione!! 

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