In una sera ventosa, quando il sole era già tramontato, Diana si trovava nel porticato interno, fuori dall'appartamento a due piani dove viveva con la sua famiglia. In un angolo del palazzo, c'era una pianta selvatica che aveva messo radice tra il selciato e il muro.
Era alta e snella, arrivava quasi all'altezza del suo ginocchio, ma gli steli erano sottili e i boccioli dei fiori erano rosa, minuscoli e chiusi. Inspiegabilmente, non vedeva foglie su questa strana pianta. Ne prese una parte e la portò in casa.
La mise in un contenitore vuoto,
trasparente e della dimensione perfetta. Aggiunse alla sua base un po' di terreno con delle piccole pietre intorno e la lasciò crescere.
Sviluppò delle radici bianche e si mostrava piuttosto sana, nonostante continuasse a innaffiarla troppo e sua madre dovesse continuamente drenare un po' d'acqua.
Purtroppo, la pianta morì e sua madre fu costretta a buttarla via insieme al vaso che la conteneva.
Un po’ di tempo dopo, Diana tornò
nel punto esatto dove aveva trovata la pianta originale per staccarne altri steli e avere una seconda possibilità, ma con sua grande sorpresa la piantina era sparita.
Notò che non c'erano detriti là dove la pianta aveva messo radice. Pensò che
potrebbe essere stata spazzata via dal vento, a causa della tempesta di vento e
pioggia di qualche giorno prima. Ma non c’era nessuna parte del fusto o della radice della pianta. Era semplicemente...
scomparsa.
La pianta si trovava comunque in un posto ben riparato, quindi non c'era assolutamente modo che potesse essere stata tranciata di netto senza lasciare traccia. Inoltre, non si vedeva nessun segno di intervento umano di estirpazione o di pulizia eseguito su quell’angolo dello stabile. La ragazza non trovò nessuna spiegazione plausibile per quella sparizione.
Quella notte pianse fino ad addormentarsi, e ci volle molto tempo prima che si riprendesse da quel stranissimo evento.
Molto tempo dopo si seppe che in quell’angolo, molto tempo prima, un bambino si era schiantato con la sua biciletta e cadendo aveva battuto mortalmente per terra la testa. Si diceva che la sua anima si fosse legata a quella pianta, così tranciandone una parte ne avesse permesso la liberazione definitiva.
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