martedì 11 marzo 2014

Test della passione


Si racconta di un dirigente d'azienda testardamente convinto che tutti dovessero avere pari opportunità per assumere precisi ruoli e funzioni.

Passò notti insonni per ricercare un criterio che stabilisse in mondo oggettivo quale fosse il miglior concorrente adatto ad una specifica funzione.

Scoprì un test universale perfetto! 


IL RUSULTATO DEL TEST ERA LA MISURA DELLA PASSIONE CON CUI SI PORTAVA A TERMINE UN COMPITO ASSEGNATO.




 
 

domenica 9 marzo 2014

il poeta


Coglier l'ombra che al viso tuo si erge,
è lesinar ragione al muto apparir.

Or son dolce or son duro,
dosar virtù m'alterno.

Ma se il fiato tuo
al mio s'accosta,
l'anima nuda vedrai. 

Vestir d'immagine non incanta.

Depositare magia è l'arte sua.

Udir dovrai per altre vie.

Brividi e battiti ne fa un gran uso,
che l'emozionar è norma.

Verbo non serve
fin che al cor tuo 
l'amor stringe.

sabato 8 marzo 2014

Disegnar donna

 


Carichi pensieri sono nuvole che scorrono nel cielo procelloso.
A lor rimirar fanno incanto all'esser vivo.

Fugaci immagini disegnano speranze.

Malcerte paure stringono la mente verso grigie direzioni. 

Posare riguardo a sì tal suggelli, non s'addice
e allor tosto cancello la gretta figura.

Delle palpebre faccio sipario
e chiudo dentro me stesso.

Rinvigorir di sipirito, m'attendo.

Lontando dal mondo che tocco,
sollevo l'anima al viso di donna.

Son uomo e m'allieto.

giovedì 6 marzo 2014

Buon compleanno, mamma.


Sei lassù,
     più in alto del mio cuore,
     e pur sei dentro di me,
     legata ad un ricordo che si muove nei pensieri.

Sei nel volo degli uccelli,
      nel rumore del mare,
      nella voce del vento.

Sei nel mio sorriso senza motivo.

Sei nella parte più indifesa dall'anima. 

Il viso tuo
 aggredito dal tempo,
 continua ancora a disegnar tenerezze.

Percorro strade che furon tue.
Mirabili passi or ripasso.

Orme nel marmo si dicon tracce.

Spingon gaudio all'imbrunir della sera,

ed è luce fin che cuor sente.

mercoledì 5 marzo 2014

SCRIVERE



Scrivere è un modo per far prendere un po’ di sole all’anima.

Purtroppo, seduto all’aria fresca e lasciandosi accarezzare dal vento, capita di sentire urla o lamentele.

Le prime volte è naturale preoccuparsi ma poi si capisce subito che sono manifestazioni di cuori in pena che maldestramente chiedono aiuto.

Si rischia di confondere attenzioni e commenti come sintomi espressi dal sentimento d’invidia.

Commosso, stringo a me la sedia e ricerco stabilità.

Voglio cercare in me quella sicurezza interna che rende molto piccolo tutto il mondo esterno.


martedì 4 marzo 2014

Dir di donna


Non so dir di donna
se il fremito d'amor non coglie.

Son sguardi di color sensibile
che luce portan ad occhi puri.

Donna, che inno di sublime nettare diffondi,
splendi per l'umana specie
sì che l'uomo
docile s'accosti.

Per troppo tempo,
or speme preme lontano,
il buio ha armato la mano.

Che dal pugno fiorisca la carezza.
Che i cuori tornino ad amare.
Che la ragione rinsaldi l'antico patto.

Che si ricordi del primo dono.

L'uomo per la donna
e la donna per l'uomo,
per sempre.

domenica 2 marzo 2014

Ritorno alla saggezza

 
 
LUIGI: Caro amico, io credo che la tecnologia si comporti come nebbia agli occhi degli umani. Essa droga la loro mente e conferisce all’orgoglio l’illusione di una presunta potenza; la capacità di poter dominare un mondo esistente oltre i propri confini e a dispetto di evidenti limitazioni.

Supponendo la tua fase evolutiva molto più in avanti rispetto alla mia, il tuo pensiero in merito alla nostra tecnologia, potrebbe essere utile alle mie riflessioni, ti prego esprimiti.

ETT: La barriera evolutiva che ci separa non mi vieta di indurti ad una riflessione che farebbe parte del tuo mondo. Nella mia condizione di extraterrestre, mi è facile rimescolare concetti, esattamente come voi fate con il sugo di carne tra i maccheroni.

LUIGI: Noto con piacere che hai memorizzato le nostre usanze culinarie!

ETT: In qualità di eterno spettatore della vostra vita, comincio ad assimilarla sempre più profondamente.

Abbandonando questa divagazione, vorrei soddisfare la tua richiesta rivolgendoti una domanda.

LUIGI: Bene! Sono pronto a risponderti.

ETT: Considera di poter vivere senza invecchiare e di poter prescindere dalle necessità del tuo corpo; in che modo cambierebbe il tuo atteggiamento verso la vita e verso il tuo prossimo?

LUIGI: Cambierebbe di moltissimo!

ETT: Cerca di ripercorrere idealmente la tua vita nell’età giovanile, quell'età in cui il concetto di vecchiaia si capisce soltanto leggendolo da una pagina del vocabolario. 
Quali erano i tuoi problemi? 
Quali erano i tuoi modi di agire e reagire con il tuo prossimo?

LUIGI: Sicuramente allora, i miei problemi erano di natura filosofica, molto lontani dalla materia e svincolati dal fattore tempo. 
Il mio esistere era un presente con un passato non ben compreso e un futuro senza limiti.

Le relazioni con il mio prossimo implicavano conquiste, riconoscimenti, accettazioni e tanta voglia trovare un posto al sole.

ETT: Si potrebbe dire che eri concentrato su te stesso per misurarti e inserirti piacevolmente nel meccanismo globale dell’esistenza. 
In questo compito, sperimentavi gioie, dolori, delusioni e speranze.

Inoltre, il tuo carattere mite ti ha fatto propendere per l’utilizzo di scelte logiche e tecniche operative abbastanza concilianti e forse anche al limite della timidezza e della rinuncia.

LUIGI: Mi conosci molto bene, Ett!

ETT: Altri tuoi amici o semplicemente persone della tua età, avranno avuto reazioni diverse, o anche ambizioni più marcate delle tue?

LUIGI: Sicuramente sì!

ETT: In questi casi, lo spirito di competizione e la possibile conseguente aggressività, sono voci di spesa da considerare nel bilancio delle relazioni sociali.

LUIGI: Ebbene?

ETT: Il vostro mondo si presenta al mio giudizio come una grande famiglia composta di unità litigiose tutte tese a combattersi reciprocamente per affermare la proprie limitate e approssimate idee, dimenticando il luogo, il tempo e lo spazio intorno. 

Vi capita spesso abbandonare la consapevolezza di essere piccoli, teneri fragili esseri occupanti un’insignificante parte dell’universo. 

Non vi rendete conto che, in una realtà infinitamente più grande di voi, siete schegge di energia che si manifestano nel segno di un insieme imperscrutabile.

In quest’ottica, la tecnologia è il classico fumo negli occhi; una specie di droga per l’orgoglio; un antidolorifico contro la consapevolezza di non valere nulla.

Inoltre, immagina che cosa succederebbe se all’essere umano fosse risparmiata la vecchiaia!

LUIGI: Credo che si porrebbero le basi per giustificare guerre stellari e conflitti tra mondi lontani.

ETT: La vostra vecchiaia, quindi, considerala come un ritorno alla saggezza originale; Il colpo sulla testa dello stupido; la celebrazione dello spirito umano che attraversa per un breve tratto di tempo la nuda materia.

LUIGI: Ett, avrò bisogno  di te per molto tempo ancora.

mercoledì 19 febbraio 2014

L'aquilone


 
Scorre il filo del sentimento tra le crespe dell’intimità.
Avvolge il sentir dolce.

Trasparente alle rocciose pretese.
Lontano dai grigiori della tristezza.
Inerte all’egoismo.
Audace al cuor mite.

Ricordo ancora quell’affanno sfiancante.
Correvo legato alla coda dell’aquilone.

Il mondo tutto era con me.

La mano protesa al cielo
cercava il Dio dei bambini.

La frescura del mattino
si perdeva nella furia d’inseguire sogni.


Or che il corpo è fermo,
il pensiero cerca ancora l’aquilone,
ma son trascorsi anni e il cielo è più basso.

Corro ancora dietro quel filo teso dal vento del sentimento.
Continuo a sognare il mondo che vorrei.

Sento anche l’affanno agitare le vene.

E’  la vita che, irrefrenabile, pulsa.

Vuole testardamente dirsi meravigliosa.
 

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