venerdì 17 aprile 2015

Esseri speciali?


 
Illuditi di essere unico e speciale!

L’illusione ti durerà per il tempo che serve al tuo corpo per invecchiare.

Il corpo con la sua biologia è il vero dittatore della tua vita; alla nascita è troppo tenero perché possa comandare e troppo debole per illudere.

Non sai nemmeno di esistere!

Devi avere i venti anni per capire che ti serve studiare per dare sostegno all’idea di potenza.

Contemporaneamente non prendi in considerazione che dopo un certo numero di anni sarà tutto finito.

Nella maturità, dopo tanto sforzo, tenti di capire quali risultati ti ha dato la potenza acquisita. 

Si solleva qualche dubbio: forse non è stata utilizzata al meglio o non ha dato i risultati sperati?

Lentamente si prende coscienza!

I nostri pensieri sono frutto di una momentanea combinazione biologica che la natura regala sottoforma di miracoli del caso e che noi, poveri illusi ed egocentrici, ci immaginiamo depositari del privilegio e dell’unicità.

mercoledì 15 aprile 2015

Tragedia commedia

Un gruppo di profughi armeni a bordo di una nave francese, nel 1915. - Photo12/Uig/Getty Images

E' umiliante per il genere umano gestire il senso della propria esistenza come una banale contesa di ragioni.

Non può essere una convenienza politica o un interesse di parte a stabilire se il dolore di un popolo sia vero o falso.

Assistere alla diatriba tra la chiesa e le autorià turche per contendersi un giudizio su un evento storico di grave violenza verso l'umanità, disorienta. 

Quanto vale una vita umana? Vale meno se si considera una gruppo, una etnia o una razza?


I massacri della popolazione cristiana (armeni, siro cattolici, siro ortodossi, assiri, caldei e greci) avvenuti in Turchia tra il 1915 e il 1916 sono ricordati dagli armeni come il Medz yeghern, “il grande crimine”. 

Le uccisioni cominciarono nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915, quando furono eseguiti i primi arresti tra l’élite armena di Costantinopoli. L’operazione continuò nei giorni successivi. 

In un mese più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e parlamentari furono deportati verso l’interno dell’Anatolia.

Lo sterminio e la deportazione di massa della popolazione cristiana dell’Armenia occidentale erano stati decisi dall’impero Ottomano a causa delle sconfitte subite all’inizio della prima guerra mondiale per opera dell’esercito russo, in cui militavano anche battaglioni di volontari armeni. 

Dall’inizio del 1915 gli armeni maschi in età da servizio militare erano stati concentrati in “battaglioni di lavoro” dell’esercito turco e poi uccisi, mentre il resto della popolazione era stato deportato verso la regione di Deir ez Zor in Siria con delle marce della morte, che coinvolsero più di un milione di persone: centinaia di migliaia morirono per fame, malattia, sfinimento o furono massacrati lungo la strada.

Mai più smettere di fumare: manca davvero poco



La più grande multinazionale del tabacco, Philip Morris, ha denunciato l'Uruguay perché ha delle leggi anti-fumo troppo efficaci! E se vincerà potrà chiedere l'annullamento di leggi simili in tutto il mondo, inclusa l'Italia. Avaaz assumerà avvocati di livello mondiale per rappresentare in tribunale il nostro diritto alla salute. Clicca per aggiungere il tuo nome alla richiesta ai giudici:

FIRMA LA PETIZIONE

Philip Morris, la più grande multinazionle del tabacco, ha avviato una guerra legale contro le norme anti-fumo dell'Uruguay, tra le migliori al mondo, e ha buone possibilità di vincere, se non diamo una mano nel processo.

È pazzesco che una multinazionale possa far annullare leggi che proteggono la salute dei cittadini. Per questo vogliamo partecipare al processo a difesa dell'Uruguay, assumendo un team con i più bravi avvocati al mondo per rappresentare gli interessi di noi cittadini.

Ai giudici del tribunale dobbiamo far capire una cosa: non stanno giudicando l'Uruguay, la sentenza avrà effetti in tutto il mondo. Le multinazionali sono già pronte a portare in tribunale altri 4 paesi, e molti altri, inclusa l'Italia hanno leggi anti-fumo che potrebbero presto entrare nel loro mirino.

Con speranza,

Emma, Maria Paz, Katie, Mais, Alice, Ricken, Risalat e tutto il team di Avaaz

lunedì 6 aprile 2015

Battiti di vita

Collegamento permanente dell'immagine integrata
opera pittorica di Silvia Senna





Pochi ciottoli si raccolgono nella mano.

Un profumo di fiori pervade l’aria.

L’universo è nel tuo palmo.

L’eternità è nel minuto del tuo respiro.

L’amore, tutto muove,
e a tutto si riconduce.

La verità e la bugia


Ripetete 10, 100, 1000 volte una bugia e la trasformerete in verità.

Questo succede al nostro corpo quando ci imponiamo di essere positivi fino al punto di crederci e agire di conseguenza.
 
"Esiste una connessione reale, vera e propria tra il nostro cervello e l’ autoguarigione.

Si tratterebbe di un meccanismo innescato del nostro corpo, in grado di auto difendersi e guarire spontaneamente.

Detto  è fenomeno sembra avere quale substrato anatomo – fisiologico l’asse ipotalamo-ipofisario- sistema immunitario. E sembra essere il responsabile della produzione di ormoni e molecole favorenti l’autoguarigione di malattie più e meno gravi.

La PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) è la scienza a cui dobbiamo tali evidenze. 

Questa disciplina studia le interrelazioni tra psiche, sistema immunitario, endocrino e nervoso.

Dunque, potrà anche sembrarvi una cosa strana e fuori dal comune  ma è davvero così.

 Infatti il cervello è in grado di auto gestire gli stimoli fino al punto di creare un una situazione adatta ad affrontare il problema per poi trovare la giusta soluzione."

domenica 29 marzo 2015

Esperienza del dolore


 
Un bel giorno scopri che non c'è nessun altro all'infuori di Te!
Chi è intorno a Te ha lo stesso tuo problema.
Ci muoviamo come ombre in cerca di se stesse che si affollano nei pressi di qualche illusorio punto luce!
L’esperienza del dolore è la prova della solitudine.
Condividere l’esperienza del dolore è impossibile.
I nostri più affettuosi cari ci sono vicino, ci assistono, ma sono impotenti. 
Non hanno armi. 
Non conoscono l’intensità del dolore. 

Vorrebbero intervenire, ma non sanno né quando, né come. 
La loro presenza è il placebo per risolvere un’incomprensibile malattia.
La comprensione in questi casi si traduce in atti timidi di amore.
La voglia di intervenire per portare sollievo si arena in azioni a volte inutili, ma sempre imbarazzanti per i modesti risultati che si ottengono.
Alla fine scopriamo il dolore che valica la solitudine, ha lasciato una scia di esperienza della vita. 

venerdì 27 marzo 2015

Perchè ostinarsi a vivere cento anni?

 



Se immaginiamo un generatore di funzioni d'onda (Dio o chi per Lui), potremmo pensare alla vita umana come il valore in un istante di questa funzione.

Siamo quindi, sobbalzati continuamente da questa funzione.

La dipendenza dal tempo ci lega indissolubilmente a essa.

La funzione d’onda traccia un insieme infinito e continuo di valori che possiamo associare all’umanità.

Solo uscendo dal grafico è possibile vedere il disegno, l’evoluzione, la finalità.

La transitorietà della vita è inversamente proporzionale alla frequenza delle nascite.

Se paragoniamo la durata della vita umana con quella dell'universo (asse dei tempi), dovremmo ammettere una frequenza delle nascite infinita.

Una vita più breve implica una rinascita più frequente!

Perché dovremmo augurarci di vivere fino a 100 anni, quando già da 80 rinunciamo al 90% delle nostre prerogative?
 

giovedì 26 marzo 2015

Essere insegnanti


 
 
Lo ammetto: faccio il docente per fare tre mesi di vacanza.

Egregio Ministro Poletti,
ebbene sì lo devo e lo voglio ammettere. Mi sono laureato, ho preso due abilitazioni a numero chiuso, ho fatto un concorso nazionale e sono precario da 13 anni (assunto il primo di settembre e licenziato il 30 giugno) non tanto perché volevo far l'insegnante, ma per godermi tre mesi di vacanze estive, oltre ovviamente a quelle natalizie, pasquali, di carnevale e ai ponti dei santi, dell'immacolata, del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno. Peccato non si stia a casa anche il giorno della festa della mamma, del papà, della donna e magari dei nonni.


Egregio ministro Poletti,
ebbene sì lo devo e lo voglio ammettere, la volgarità e la disonestà intellettuale che caratterizza lei e tutto il governo Renzi è squallida e imbarazzante, sintomo di un paese sempre più allo sbando, retto da personaggi di piccolo cabotaggio, corrotti, prepotenti e mediocri.
 

Probabilmente signor Ministro lei è troppo impegnato in cene e feste con importanti esponenti di Mafia Capitale per conoscere la professione dei docenti e la realtà in cui vivono gli studenti italiani; altrimenti saprebbe che il numero di giorni di scuola in Italia è pari a quello dei principali stati europei (Germania, Francia, Spagna. ..). 

Le vacanze sono solo distribuite in modo diverso. Se conoscesse le condizioni in cui versano gli edifici scolastici italiani e l'ubicazione geografica del Paese che governa, saprebbe, inoltre, che andare a scuola a luglio e agosto nella maggior parte delle città (Napoli, Bari, Palermo, Roma, Sassari, Milano) sarebbe impossibile.

Infine, signor Ministro, le ricordo che ormai anche il mio macellaio di fiducia (purtroppo sono carnivoro) non pensa che un insegnante faccia tre mesi di vacanza. 


Tra esami di stato, esami di riparazione, riunioni e programmazione le ferie dei docenti (trenta giorni più le domeniche) si concentrano per lo più da metà luglio al 31 agosto.
 

Comunque Egregio Ministro e Esimio Premier, fate bene ad umiliare costantemente noi insegnanti. Ce lo meritiamo. 

Negli ultimi decenni abbiamo accettato tutto supinamente: blocco salariale, classi pollaio, precarietà, aumento dell'orario di lavoro, edifici insicuri, cattedre spezzatino e concorsi truffa. 

Ed ora, sprezzanti ma con il sorriso sulle labbra, state realizzando la privatizzazione della scuola e la sua trasformazione in un'azienda senza che il corpo docente italiano dia un sussulto di vitalità. 

Tra chi aspetta la pensione e chi pensa che un salario fisso anche se basso è meglio che niente, tra chi è stanco di lottare e chi si considera intellettuale, tra chi "tanto mio marito è un dirigente o libero professionista" e chi è solo e disperato, tra chi "o si blocca il paese per settimane o uno sciopero non serve a nulla" e chi " ora servirebbe la rivoluzione", gli insegnanti stanno assistendo inerti e rassegnati alla lenta morte della scuola pubblica, democratica e costituzionale.
 

Il nostro silenzio è complice. E non basta più (se mai è servito a qualcosa) sfogarsi solo sui social network.

Per chi non si vuole arrendere non vi è altra strada che la lotta, per la nostra dignità e per il futuro dei nostri figli e dei nostri studenti.
Una terza via non ci è data.


Matteo Saudino, docente di storia e filosofia a Torino.
Libero pensatore e cittadino del mondo.

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