venerdì 7 dicembre 2012

Viaggio tra i bit di una email


*** brano  tratto dal libro***  Viaggio tra i bit di una email   di Luigi Squeo
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LUCA: Papà, sei una fonte inesauribile di notizie! Immagino chissà quanto altro avresti da dirmi. Sono travolto dalle domande che vorrei rivolgerti, ma per la promessa che ti ho fatto all’inizio del nostro colloquio, mi limito soltanto a quelle necessarie. Per esempio, non mi hai ancora parlato dei programmi.

PADRE: Per mia convinzione, i programmi sono la parte più nobile di tutta la trattazione. Essi rispecchiano l’intelligenza umana e di riflesso, la sua sensibilità. Infatti, come per noi umani, l’anima, guidata dall’intelligenza, ci permette di essere vivi cioè ci consente di operare con una certa logica, così le macchine, grazie al software, riescono a essere operative e a scimmiottare le abilità umane. 

Il computer senza dei programmi è una ferraglia mista con circuiteria elettronica inerte. Ogni programma fornisce al PC (Personal Computer) una precisa abilità, iniziando da quelle più semplici, come attivarsi e spegnersi, fino a giungere a quelle più complesse, come permettere anche a me di redigere un messaggio e inviarlo al mio amico a Singapore.

Attenzione Luca!

Non ti fare ingannare dalla parola “complessa”, riferita all’abilità del PC!

Tutto quello che è complesso per un computer, discende dalla necessità di far girare programmi le cui istruzioni coincidono con altri programmi più semplici. 

Similmente alla matrioska russa, ogni funzione complessa è realizzata mediante tante altre funzioni più elementari. 

In tutti i casi, i programmi sono progettati da persone e la complicazione del software è legata alla difficoltà di organizzare il pensiero per formalizzarlo in successioni di azioni elementari. 

Insomma, noi umani siamo enormemente intelligenti e sintetizziamo con pochi gesti o con un semplice sguardo, quello che diventa impossibile comandare a una macchina.

LUCA: Papà, allora perché mi fai andare a scuola? Se siamo così intelligenti, tutti i bambini potrebbero imitare tutto ciò che fanno gli adulti, semplicemente osservandoli! Ci evitereste di farci perdere tutte le mattine a scuola e noi potremmo divertirci giocando.

PADRE: Luca, il tuo operato a scuola riflette esattamente ciò che hai detto! 

Voi bambini osservate e ripetete gli insegnamenti dei maestri i quali sanno come orientarvi per favorire l’evoluzione del vostro pensiero. 

Certo, potrei farlo anch’io, ma non avrei le competenze e l’esperienza di un vero maestro che consuma la sua vita nell’insegnare ai bambini. 
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giovedì 6 dicembre 2012

Ti lascio un fiore

 
 Chiedo al mondo di rimpicciolirsi affinché non ci sia spazio oltre il tuo cuore.

Averti accanto è come scrivere gioia sulla lavagna dell’universo.

Le maree si sollevino al tuo dolce animo.

Le acque degli oceani si lascino trafiggere dal raggio luminoso della tua purezza.

Ti ascolto attraverso il suono dei sentimenti,
e nella dolce melodia,
mi addormento per tornare da te nel sogno,
dove freno la mano 
per allungare gli istanti di intensa emozione.

 Soffoco nel silenzio l’urlo di gioia
 per non poterne contenere di più.

Vorrei sentire il calore delle tue carezze.

Vorrei sentire l’ansimar del piacer infinito.

Vorrei parlare di te ai sordi 
per far dispetto alle parole.

Vorrei mostrare ai ciechi 
ciò che i sordi hanno letto dai miei occhi.

Domani sarò nel mondo,
con il suo freddo,
con le sue maschere,

e intanto,
ti lascio un fiore,
non appassirà fin quando sarò io a innaffiarlo.



mercoledì 5 dicembre 2012

Sconfiggiamo l'accordo commerciale ammazza-pianeta






Un accordo segreto potrebbe permettere alle compagnie energetiche cinesi di conquistare un'enorme riserva tossica di petrolio con conseguenze devastanti per il pianeta. Un'azione legale è l'unica possibilità per impedirlo. Clicca per dare un contribuito e Avaaz preleverà la tua donazione solo se raccoglieremo abbastanza denaro per sostenere questo importante processo:

In questo momento, le sabbie bituminose, una riserva tossica di petrolio pari quasi per estensione all'Arabia Saudita ma fino a tre volte più pericolosa per quanto concerne il cambiamento climatico, si trovano senza sbocchi in mare nel nord del Canada. La forza dal basso dei cittadini già 2 volte ha impedito la costruzione di nuovi oleodotti fino a questo veleno, ma ora fronteggiamo una sfida più ardua.

Un nuovo trattato commerciale negoziato in segreto con la Cina, potrebbe consentire a compagnie cinesi di conquistare le sabbie bituminose e denunciare il governo canadese nel caso cerchi di impedirne lo sfruttamento in base alle sue stesse leggi per la tutela dell'ambiente o della salute. Il Primo ministro canadese è un uomo del petrolio con un passato da negazionista del clima e sta usando questa tattica per scavalcare la democrazia, con conseguenze potenzialmente devastanti per il pianeta.

Abbiamo un'opportunità incredibile per fermare tutto ciò: l'accordo potrebbe essere illegale. L'accordo verrà probabilmente siglato nei prossimi giorni o settimane e dobbiamo essere pronti a respingerlo al mittente non appena succederà. Se decine di migliaia di noi faranno promesse di donazioni in grado di garantire l'assunzione dei migliori avvocati, per finanziare ricerche e per una campagna pubblica, potremo essere pronti non appena il governo farà la sua mossa. Avaaz riscuoterà la tua promessa di donazione solo se raccoglierà abbastanza fondi per garantire lo svolgimento dell'eventuale processo. Il nostro clima è già in serio pericolo, e le sabbie bituminose potrebbero provocare conseguenze disastrose. 
Il petrolio che proviene dalle sabbie bituminose danneggerebbe tutti noi: le emissioni di questo petrolio tossico sono fino al 35% più alte del tradizionale petrolio grezzo: solo il processo di estrazione dal terreno inquina tre volte tanto e la produzione di 1 litro di petrolio inquina il corrispondente di 35 litri di acqua fresca. Inoltre iniziare l'estrazione di un'altra enorme riserva di petrolio farebbe schizzare il tasso di distruzione del pianeta.

Questo è il motivo per cui esperti e attivisti da tutto il mondo si sono uniti a questa lotta per fermare la costruzione degli oleodotti che stavano per essere costruiti negli USA e in Canada e che avrebbero sbloccato questo sedimento tossico dal terreno. Ora queste vittorie ottenute con sudore e fatica potrebbero essere vanificate.

Abbiamo già raggiunto uno dei migliori studi legali che si occupa di diritto costituzionale in Canada e che sarà al nostro fianco per aiutarci a lottare contro questo sporco accordo. Ma ci vorrà un fornitissimo fondo legale per fronteggiare le enormi disponibilità economiche del governo, per finanziare la campagna per vincere nella "corte" dell'opinione pubblica e per fare in modo che il petrolio sporco rimanga sottoterra. Facciamo tutti una promessa di donazione ora. Poi, se l'accordo viene confermato, saremo in grado di iniziare subito a difendere il nostro pianeta nei tribunali canadesi. 

Abbiamo affrontato il governo canadese in passato e abbiamo vinto: aiutando a battere un network televisivo stile Fox News e respingendo i tentativi di impedire ai membri di Avaaz di manifestare durante le elezioni federali. Questa è la nostra opportunità per vincere la battaglia per la sopravvivenza dell'intero pianeta contro un trattato commerciale che minaccia la nostra acqua, la nostra aria e la nostra terra.

Con speranza e determinazione

Emma, Ricken, Dalia, Morgan, Rewan, Ari, Grant e il resto del team di Avaaz

Ali dimenticate


 
 
 
 
 
 
Arde e per feroci vie, corre il ricordo.

Piange il cuor per l’innocenza rubata.

Piange per bugiarde promesse e per illusorie attese.

Occhi appesi a uno sguardo d’amore,
 alto come una montagna,
fissavano, ingenui, recondite carezze.

Il mondo, lontano, non udì.

Troppe battaglie occupavano la mente del Dio sordo.

Tacito e dimesso, attendevo il mio istante.

Nel mentre, ali dimenticate muovevano sogni,
e il volar diveniva arduo.

Or trovo me stesso avvinghiato al suolo.
Troppo pesante è la mia anima.
Raccoglie inutile rammarico, 
tentatore del facile gemere.

Restio alla rabbia,
custodisco il seme d’amore,
ammaliante consolatore che allarga il mio sorriso,
ostinatamente grato alla vita.

Ti porterò un bacio, lassù.

sabato 1 dicembre 2012

Verrà il tempo

 
 
 
In eterno morir dentro,
 il cuore oscilla. 

Incredulo alla volontà della crude materia.

La vita fugge avanti alla morte,
ostaggio del pane,
e chiusa nella prigione d’orditura.

Tempo verrà per volar senza peso,
per stridere di gioia,
per respirar emozioni.
  
Brillanti comete illumineranno i cieli dell’incredibile.

Solo allora, cuore mio
Darai silenzio al tuo battito.

Solo allora, soave,
accoglierai l’incanto. 


ONU riconosce la Palestina


Poche ore fa l'ONU ha votato in modo schiacciante per il riconoscimento della Palestina, che è diventata così il 194° stato del mondo!!! E' una vittoria incredibile per il popolo palestinese, per la pace e per il nostro movimento. Persone da tutto il mondo si stanno unendo alle folle oceaniche in Palestina per festeggiare.

Il viaggio del popolo palestinese verso la libertà non finisce qui. Ma questo è stato un passo importantissimo e la nostra comunità ha svolto un ruolo fondamentale. L'ambasciatore della Palestina in Europa oggi ha detto:

"Avaaz e i suoi membri in tutto il mondo hanno giocato un ruolo cruciale nel convincere i governi a supportare il riconoscimento e sostenere il popolo palestinese verso la libertà e la pace. Sono stati al nostro fianco durante tutto questo processo e il loro sostegno e la loro forza saranno riconosciuti e ricordati con gioia in tutta la Palestina" - Leila Shahid, delegato generale della Palestina in Europa.

Azione a Bruxelles: mentre era in corso l'incontro dei leader europei, QUESTO veniva mostrato proprio fuori dalle loro finestre

Azione a Madrid: i membri di Avaaz chiedono al Primo ministro Rajoy di dire Sì!
Il governo americano e quello israeliano, spinti da gruppi estremisti molto potenti (sì, tristemente anche Obama ha ceduto), hanno portato avanti ogni tipo d'intimidazione per cercare di far fallire il voto, dalle minacce economiche alla possibilità di deporre il Presidente palestinese se fosse andato avanti. Quello europeo è stato un voto chiave ma incerto fino all'ultimo: sotto l'enorme pressione degli USA i leader europei fino a due settimane fa erano per non sostenere il riconoscimento dello stato palestinese. Con la consapevolezza della posta in gioco la nostra comunità ha risposto con la velocità e la forza democratica di cui c'era bisogno per vincere:
  • Quasi 1,8 milioni di noi hanno firmato la petizione in favore del riconoscimento.

  • Migliaia di noi hanno effettuato donazioni per finanziare sondaggi d'opinione pubblici in tutta Europa, mostrando così che un preponderante 79% degli europei era a favore dello stato palestinese. I nostri sondaggi sono stati ripresi da tutti i media e citati ripetutamente nei dibattiti parlamentari in Gran Bretagna, Spagna e Francia!

  • Abbiamo mandato decine di migliaia di email, messaggi Facebook e tweet ai leader di tutta Europa e abbiamo effettuato migliaia di chiamate a ministri degli esteri e capi di stato.

  • Abbiamo spiegato una gigantesca bandiera alta quattro piani proprio fuori dalla Commissione Ue a Bruxelles (a destra) mentre i leader partecipavano al vertice. Subito dopo, abbiamo effettuato un'altra dimostrazione a Madrid. Tempo fa avevamo addirittura fatto passare una flotta di navi di fronte alla sede dell'ONU per chiedere che il riconoscimento della Palestina fosse finalmente messo al voto. Le nostre azioni hanno conquistato i titoli dei giornali in tutta Europa.

  • Lo staff di Avaaz e i suoi membri hanno incontrato decine e decine di ministri, massimi consiglieri, capiredattori, parlamentari e opinion leader in ciascuno dei paesi chiave, in molti casi facendo squadra per convincere i leader uno dopo l'altro attraverso advocacy, pressione, risoluzioni parlamentari e dichiarazioni pubbliche, sempre agendo grazie alla forza e alla legittimazione dal basso.

  • Abbiamo raggiunto i maggiori opinion leader, tra cui Stéphane Hessel, un novantaquattrenne sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti,  e Ron Pundak, un israeliano che ha giocato un ruolo chiave nel processo di pace di Oslo, affinché si esprimessero pubblicamente in favore del riconoscimento dello stato palestinese.
Uno dopo l'altro, stati chiave in Europa hanno rotto con gli USA per rispondere alla richiesta di giustizia e ai loro cittadini. Nel conteggio del voto finale che abbiamo ottenuto da poco, solo 9 paesi su 193 hanno votato contro! Francia, Spagna, Italia, Svezia e gran parte dell'Europa ha votato a favore della Palestina.

Gli USA e Israele hanno sostenuto inizialmente che il riconoscimento avrebbe costituito una minaccia per la pace, e poi, dopo aver perso, che il risultato non avrebbe contato poiché si trattava di un voto simbolico. Ma se fosse stato solo simbolico non avrebbero fatto tutto il possibile per cercare di fermarlo. E dopo anni di negoziati in malafede e di accettazione da parte di Israele dello status quo, mentre colonizzava altri territori palestinesi, questa mossa mostra agli USA e a Israele che se non gestiranno i rapporti internazionali in buona fede, i palestinesi e il mondo intero andranno avanti senza di loro. Si tratta di una base di partenza più equilibrata per delle reali trattative di pace. E questa è la migliore alternativa alla violenza portata avanti tanto dal governo israeliano quanto da Hamas a Gaza nello scorso mese.

Per decenni il popolo palestinese ha sofferto a causa della dittatura militare israeliana, con controlli repressivi sui loro spostamenti e sul lavoro, una continua negazione dei loro diritti e la minaccia costante dovuta all'insicurezza e alla violenza. In questo giorno di 65 anni fa l'ONU riconosceva lo stato di Israele, iniziando un percorso per stabilire una patria sicura per il popolo ebraico. Oggi i palestinesi compiono un passo avanti lungo lo stesso percorso e guadagnano, agli occhi della comunità internazionale, la dignità che è stata loro negata per una generazione. E' da quella dignità che potremo costruire le fondamenta per la pace.

Con speranza e gioia,

Ricken, Alice, Ari, Wissam, Allison, Sam, Julien, Pascal, Wen, Pedro, Saravanan, Emma, Ben, Dalia, Alexey, Paul, Marie, Aldine, Luca, Jamie, Morgan e tutto il team di Avaaz.

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