sabato 11 luglio 2015

Il problema dello struzzo


 
Si racconta che Dio tolse allo struzzo la sapienza e non gli diede nessuna intelligenza, in compenso gli riconobbe un elevato grado di prudenza e di circospezione. 

Forse sbagliò la dose; resta di fatto che qualsiasi evento nuovo, qualsiasi presenza estranea, produce l’effetto di atterrirlo nella stessa misura, indipendentemente dal reale grado di pericolosità che essi comportano. 

Lo struzzo non sa valutare, né distinguere le minacce serie dagli avvenimenti strani, ma del tutto inoffensivi, e si lascia atterrire dagli animali più innocui.

La cultura popolare lo vede, in queste occasioni, infilare la testa sotto il terreno per nascondersi dal pericolo.

La verità, invece, dice che si china con il collo disteso e con il corpo appoggiato a terra cercando di imitare un cespuglio o una grossa roccia, e se il predatore si avvicina troppo, scappa a grandi falcate che possono raggiungere i 70 km/h.

Dio con l’uomo è stato un alchimista. Lo ha fatto nascere e vivere in due realtà contemporaneamente. 

Il mondo dei cinque sensi: illusorio, limitato, transitorio; il mondo dell’anima: misterioso e affascinante.

Il mondo dei sensi è così approssimato che per sperimentare l’esistenza, il nostro creatore ha ridotto al massimo la dimensione delle finestre sensoriali.

In altre parole, vediamo, sentiamo, tocchiamo, odoriamo e gustiamo, solo entro limitate bande di variazione.

Certi animali mostrano alcune finestre più ampie, ma la differenza con quelle dell’uomo è, comunque, trascurabile.

Il mondo dell’anima è, invece, infinito, nonostante abbia a disposizione quel pochissimo materiale offerto dal mondo dei sensi per manifestare il suo potere.

Immaginate che qualcuno di noi, per caso o fortuna, abbia una finestra visiva un poco più ampia rispetto alla dimensione comune.

Che cosa succederebbe?

Vedrebbe cose escluse a tutti gli altri!

La psicologia della persona straordinaria costruirebbe una sua realtà completamente diversa e inimmaginabile da quella degli altri.

Se siamo allineati al pensar comune e facili giudici, automaticamente tacciamo di stranezza o pazzia, la persona con l’anomalia visiva.

Nel caso dello struzzo che mette la testa sotto terra per nascondersi al pericolo, siamo più comprensivi poiché si tratta di un animale.

Estendendo il discorso fatto sulla vista a tutti i cinque sensi, capirete benissimo come la realtà che viviamo è convenzionale, limitata alla banda sensoriale assegnatoci. 

Basta una frazione di banda in più, anche instabile o momentanea, per far diventare uno di noi, una persona con poteri paranormali.

Forzando l’idea delle finestre sensoriali espandibili, saremmo giustificati nel pensare che possa esistere un modo che ci faccia percepire il tempo in anticipo (vivremmo nel futuro) o in ritardo (ritorno al passato).

Sarebbe anche bellissimo poter andare oltre le frequenze udibili!
Con evoluti decoder saremmo in grado di sentire e vedere tutto ciò che entra nel nostro raggio d’azione (spettro di frequenze), compreso le vibrazioni emesse attraverso le emozioni.

Parleremmo senza muovere la bocca, ci sposteremmo nel vuoto come onde elettromagnetiche, beffeggiandoci degli ostacoli e giungendo alla velocità della luce in ogni luogo dell’universo.

Saremmo l’energia dell’universo!

Non siate dispiaciuti per non poter sperimentare tutto questo, poiché dopo la morte, ci sarà tutto il tempo che ci serve.

venerdì 10 luglio 2015

la formula segreta di Internet




[Nelle telecomunicazioni la commutazione di pacchetto (in inglese packet switching) è una tecnica di concepita per il trasporto di dati, utilizzata per condividere un canale di comunicazione tra più nodi in modo non deterministico, suddividendo l'informazione da trasferire in pacchetti trasmessi individualmente e in sequenza. 
La commutazione di pacchetto trova applicazione nelle reti di calcolatori e in particolare in Internet.]

Per i non addetti ai lavori, il packet switching è un modo per trasferire una notizia a una precisa persona, individuata da un soprannome e senza sapere realmente dove questa si trovi.

Immaginate di volere spedire 100€ a un vostro parente lontano. 

Vorreste che l’intera somma arrivi sicura nelle mani del destinatario, possibilmente anche in modo veloce.

L’idea del packet switching consiste nell’affidare 1 euro a cento corrieri diversi i quali, in modo autonomo, seguono un percorso diverso per giungere a destinazione quanto prima possibile.

A ogni numero ordinato di corriere viene consegnato l’euro e contemporaneamente gli si dice chi lo manda e a chi consegnarlo.

La cosa straordinaria discende dal fatto che il mittente si riferisce al destinatario con uno pseudonimo mentre è rigorosamente preciso nell’indicare la prossima destinazione intermedia verso cui il corriere dovrà incamminarsi.

Lungo la strada, il corriere riceverà istruzioni da appositi instradatori per procedere lungo la destinazione.

Gli instradatori (router) sono ottimi conoscitori dei posti e persone qualificate a fare gossip.

Sanno tutto e di tutti nel territorio in cui operano.

Conoscono strade bloccate, percorsi alternativi, tempi di percorrenza, eventuali percorsi a pagamento di pedaggio, tipo e condizioni delle strade.

Sanno pure se lungo un percorso i corrieri troveranno pioggia o sole!

I cento corrieri, in base alla fortuna che hanno avuto nel seguire il percorso consigliato, giungono tutti a destinazione in tempi diversi.

Chi arriva prima aspetta l’ultimo.

Soltanto quando sono al completo, questi viaggiatori si ricompongono secondo l’ordine di partenza e si presentano al destinatario sotto forma di una sola banconota da 100 euro.

Così funziona Internet!

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