Sospesa al filo dei pensieri, volteggio tra idee strane e indistinguibili.
Cerco il viso di me stessa nella chiave di lettura del mistero che mi ospita.
Volteggiandomi, vedo a corto raggio solo ombre.
Consolazione afferro, mentre vorrei riconoscere il buio per nascondere la pochezza alla consapevolezza e cercare la complicità nella fatica dell’insistenza.
Mi arrendo alla triste certezza, sapendo che non è un rimandare ma una rinuncia per sempre.
I miei poveri minuti corrono avanti alle promesse, distaccano le speranze e frenano soltanto alla voce di una testarda coscienza.
La baldanza di presumere un futuro infinito si scioglie come neve al sole cocente di una maturità inalienabile.
Domani sarà un altro giorno ed io non sarò più la stessa di oggi.
Quel domani, certo soltanto nella speranza, porterà una sorpresa nello specchio.
Inesorabile, chiederà conto per quell’immobilità che oggi si chiama ozio e che domani sarà impossibilità.
Catturo ogni attimo di vita poiché il prossimo non sarà uguale.
Afferro ogni piccola opportunità vestendola col sorriso e celebrandola con la gioia del condividere.
Sperimento i sentimenti che soltanto da vivi hanno senso.
Percuoto con le emozioni questo mio corpo umano, nato per deperire e provare a disegnare un confine all’Amore.
Tratto dal romanzo "Danil", Edito Cinquemarzo

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