lunedì 23 ottobre 2023

Un incontro difficile da dimenticare

 

 

Ho conosciuto un uomo, cosciente per il male incurabile che portava in sè. Apparentemente dava l'impressione di non preoccuparsi della sua salute ... come se avesse un banale raffreddore.

Era da un po’ che non lo vedevo e prima che lui stesso mi dicesse del suo stato critico, io non sapevo nulla. Continuavo a crederlo uno simpatico burlone.  

Lo incontrai davanti a un distributore di bevande e nel tempo dell’intervallo ricreativo, approfittai per scherzare con lui.

-“Oilà Rino! È da molto che non ti vedo. Hai trovato qualcosa di meglio da fare anziché perdere tempo con i comuni mortali?”

Rino, prima di rispondere, mosse tutta la sua persona. Quasi che le parole non volessero uscire dalla sua bocca. Poi con un sorriso che sapeva di celata tristezza, iniziò a dire:

-“Sono qui, ancora vivo. Mi vedi esternamente sano, ma in me c’è qualcosa che mi mangia lentamente.”

Non capii subito il significato di quelle parole, ma qualcosa di allarmante intuii. Per esserne certo su ciò che non volevo credere, continuai a chiedere con il sorriso sulle labbra.

-“Forse è l'effetto dell'ansia per l’attesa di qualcosa di importante?”

Quell’iniziale suo sorriso si trasformò in una sommessa risata ironica. Allora, precisò:

-“Purtroppo è ben altro! Sto combattendo contro un male che mi vedrà sconfitto.”

Quello che avevo intuito, ora era certezza. Un brivido mi corse lungo la schiena e a stento nascosi dietro le spalle il tremore delle mie mani. Avrei voluto abbracciarlo per dar sollievo al dolore della sua anima, ma non potevo. Dovevo mantenere la mia falsa indifferenza e ricamare una grossa bugia bianca.

-“Dai, Rino! Vedrai che tutto si risolverà. Il tuo spirito buono e giocoso ti aiuterà.”

Non resistetti di mantenere a lungo il colloquio. Mi allontanai da lui con la falsa motivazione che dovevo riprendere il lavoro. Invece, tornai a casa con la mente occupata da una tristezza che tenni soltanto per me.

 

Ritrovare la luna



Chino il capo a cercar luna nel pozzo.

Triste per la direzione, miro il tremolio.

Riflette ingenue speranze
ormai cadute dal cielo.

Notti insonni passate ad ammirarti,
quando lucente lassù, io ero il tuo amante.

Allor, senza timori al mio ardir splendevi,
bella per i miei occhi,
magica per lo spirito.

L’altro canto non mostri a niuno, se il tempo non permette.
Or, neve tra i capelli, son pronto al tuo lato scuro.

Esitante, cerco conforto nella tua immagine.

Piange il cuor per cotanto amor riverso.

Turbata, cala il tuo raggio d’argento a sciogliere l’ingrato bianco,
e al ciel, il buio ruba,
si che la vita s’infuochi.

Tra i solchi di vecchie lacrime,
scintilla la speranza
e scopro me stesso ad adorarti nella più antica direzione,
laddove il Paradiso indica.


Sensibilità


 

Alcune convinzioni appaiono personali. Sono personali perché si discostano dal pensiero comune. Ciò che lo standard riconosce si chiama “normalità”, in caso contrario (se siamo gentili) la si può riferire come “stranezza” o peggio (se siamo intransigenti) “pazzia”.

Una mia convinzione afferma che qualunque oggetto (specialmente se vivente) investito dalla nostra Anima, ne rimane impregnato! In altre parole, qualunque oggetto ha memoria di ciò che accade e come una staffetta, conserva il ricordo fino a quando l’opportunità non produca la finalità.
Non capisco perché è facile credere alla forza di gravità, per cui io sono attirato e influenzato dalla terra ed è difficile credere che qualunque oggetto possa rimanere impregnato della mia energia.

I fisici mi risponderanno che esiste un campo gravitazionale! 
Allora, perchè non potrebbe esistere un campo di forze dell'anima?

Quando riusciamo a intercettare “qualcosa” che NON arriva dai canonici canali di comunicazione (i cinque sensi), siamo di fronte alla particolare sensibilità. Un particolare allineamento energetico o una sicronizzazione con l'onda d'energia caratterizzante l'oggetto della sensibilità può spiegare in termini semplici ciò che una dimostrazione scientifica potrebbe decretare come "verità".

Purtroppo, non abbiamo il tempo necessario per giungere alla dimostrazione. Le persone semplici devono accontentarsi della loro sensibilità e tenersala riservata come un potere privato.
 

domenica 22 ottobre 2023

Scrivo perchè ...


 

 

 

 

 

Scrivo perchè il mondo non ascolta.
Lascio tracce del mio essere racchiuse nell'ermetismo di parole che hanno mille significati.

No, amico mio! Non è vana gloria,
è desiderio di averti dentro di me, nell'anima o forse oltre.

Le parole sono schegge di un sentire che fuggono fuori pericolose.
Sono saette per chi ha paura.
Sono ritocchi di campana per chi è distratto.
Sono carezze ai puri di cuore.

Scrivo perchè riesco ad ignorare il tempo o anche per celebrare l'inutile, o per vendicarmi sull'utile.

Cavalco il superbo destriero della fantasia.
Seguirmi è arduo per colui che è ostaggio della materia. 
Invano è lo sforzo di chi teme d'emozionarsi.
Triste è il suono per i prigionieri del dolore.

Scrivo perché ho la tua preziosa attenzione,
e per chiederti di abbandonare per qualche attimo il tuo pensiero.
Nell'eternità di quell'attimo ci ritroviamo nell'abbraccio dell'infinito senso dell'umano.

Scrivo per sperimentare come il dare comandi l'avere, per poi, sorprendersi nel guardare nell'anima e non essere capaci di distinguere l'essere dall'avere.

Scrivo perché amo il mondo,
amo ciò che non vedo,
e lo scopro dal tuo sorriso
mentre un brivido corre sulla pelle.


sabato 21 ottobre 2023

Incanto della Natura


 

Vivere l’incanto della natura ...  è rimanere imprigionati da sottilissime invisibili catene in un mondo dove la libertà è assurdamente è concepita come voglia di rimanere intimamente legati ai quei piaceri misteriosamente indotti nella sfera umana.

Ci si sente liberi nel manifestarsi, avvinghiati a sentimenti trasparenti alle necessità materiali. 

L’aria fresca del mattino è droga per l’anima, solleva il pensiero e lo invita a correre in avanti al corpo.

Le paure, i problemi del vivere quotidiano, li abbandoniamo al loro lento procedere, speranzosi di perderli per sempre, mentre ci lasciamo accompagnare da figure felici, portatrici di quella piacevole comunione con la natura celata perfino alle parole.

Nel passeggiare lungo un sentiero di campagna non si é né soli né muti, ci accompagniamo con i rumorosi sentimenti che come bambini, senza regole creano una piacevole confusione. 

Si ha l’impressione di “abitare” con se stessi nella natura.

Quale miglior sentire ... è quello di abbandonarsi ai suoni di scrosci d'acqua!

Il rumore dell'acqua è tale da riempire le discontinuità dei sentimenti. 

Provate ad ascoltare la musica dello sciacquio delle onde marine mentre si infrangono e poi sbuffano su uno scoglio isolato. 

Un senso di inadeguatezza vi coglie. Lo stress accumulato da lenti processi noiosi o insopportabili, tende a frantumarsi al lento fluire delle acque. Anche i muscoli accusano questa frustrazione e tendono a muoversi senza il vostro consenso.

Soltanto un profondo respiro liberatorio calma quella irrequietezza interiore, traditrice di un equilibrio interiore precario.
 

venerdì 20 ottobre 2023

Il divorzio


Due coniugi, Carla e Sandro, in presenza della loro figlioletta, Vera, commentano la notizia relativa a due loro amici che hanno deciso di separarsi.

-“Carla hai saputo di Franca? Ha chiesto il divorzio al marito.”

-“Ormai, non mi stupisco di nulla. Si ricorre al divorzio come soluzione veloce ai problemi di vita comune. Appena si verificano incomprensioni … ecco che chi ha giurato amore eterno cambia idea.” Rispose Carla.

-“Purtroppo, sembra che sia così. Non capisco, però, quel tentativo di far credere agli altri che la separazione sia inevitabile e addirittura, si ringrazia l’altro coniuge per la comprensione della decisione e contemporaneamente benedice il tempo passato trascorso insieme. Francamente, mi sembra ridicolo!” Commentò Sandro.

-“È chiaro che si vuole salvare l’apparenza. Si immagina che le belle parole possano far sentire meno l’amara la medicina.”

A questo punto interviene la piccola Vera che rivolgendosi alla mamma, domanda:

-“Mamma, che cosa è il divorzio?”

I due coniugi si guardano reciprocamente, sorpresi dall’attenzione della bimba al loro discorso. Lei serenamente risponde:

-“Capita che quando due persone non si vogliono più bene, decidono di non stare più insieme.”

La bambina ci pensò un attimo e poi domandò di nuovo:

-“Mamma tu mi vuoi bene, vero?”

-“Certo, amore mio! Io e tuo padre te ne vogliamo tantissimo.” Assicurò la donna.

-“Allora, non divorzierete mai da me?”

I due genitori scoppiarono a ridere. Il papà strinse in un abbraccio la bambina e le rispose:

-“Cascasse il mondo, tu sarai il nostro grande tesoro per sempre.”  

 

 

giovedì 19 ottobre 2023

Antonio non si arrende

 

 Opera di Silvia Senna

 

Antonio non si arrese alle spiegazioni di Andrea, volle andare fino in fondo alla questione. Lui ammetteva di non capirci nulla sull’arte, ma aveva bisogno di un esempio concreto di interpretazione dell’opera. Con questo intento, continuò a parlare.

-“Andrea, capisco che vuoi lusingarmi, ammettendo gli umili e gli ignoranti al tavolo degli  acculturati … come quel “mammasantissima” di Sgarbi. Però, mi piacerebbe che anche tu mi dessi un’interpretazione di un’opera. Capirei molto altro ancora e chissà se un giorno, trovandomi di fronte Sgarbi, potessi farlo imbestialire e sentire le sue famose parole … capra, capra, capra.” Antonio scoppiò a ridere.

-“Se ti poni l’obiettivo di incontrare Sgarbi … sei già sulla Luna!” – Andrea partecipò alla risata e poi riprese.

-”Volendo essere seri, Tieni in mente che l’interpretazione di un’opera è molto personale ed è legata alla livello di sensibilità dello spettatore, alla ricchezza del suo sapere.

-“Spiegati meglio!” Antonio si mostrò interessatissimo.

-“Antonio, tu sei un cuoco e conosci molti aspetti e tipi di ingredienti che io non conosco … sono un ignorante nel tuo campo. Se qualcuno mi chiedesse di commentare una ricetta, andrei in grosse difficoltà. Non avrei le parole giuste e neanche potrei immaginare come muovermi per adeguarmi ai suggerimenti della ricetta e ricavare il piatto.”

-“Mi sembra ovvio!  Fare il cuoco non è il tuo mestiere.” Concordò Antonio.

-“Dunque, La persona che commenta un’opera usa i propri ferri del mestiere, siano questi poveri o ricercati; si lascia trasportare delle proprie inclinazioni e non potrà nascondere le sue paure e i suoi desideri. La psicologia personale frullerà tutto il suo essere in termini di pensieri e immagini, producendo sensazioni, emozioni che turbano e smovono l’anima.

-“Vuoi dire che se non sono del mestiere, le sensazioni possono essere diverse o addirittura mancare?” domandò Antonio.

-“È evidente che davanti all’opera di Silvia Senna, io, tu, Sgarbi … avremmo reazioni diverse!”

-“Comunque io non direi mai parolacce!” Antonio rise nuovamente e aggiunse “Però, non trovare il pretesto per sottrarti a commentare l’opera della pittrice.”

-“Non ti preoccupare, esaudirò il tuo desiderio. Per me è un piacere parlarne e si raddoppia se qualcuno come te è interessato alla mia interpretazione.”

-“Allora, non perdere tempo!”

-“Guarda attentamente il quadro e dimmi cosa vedi?” Chiese Andrea.

-“Vedo semplicemente un muro rovinato. Qualche muratore inesperto ha rotto il muro e ha creato un incavo per far passare i tubi dell’acqua e poi ha abbandonato il lavoro. Dopo molto tempo incrostazioni e schifezze varie hanno fatto il resto.”

-“Antonio, sei senza poesia.” Entrambi risero.

-“Si tratta di un’immagine molto simbolica. Il muro potrebbe rappresentare le divisioni tra le anime. L’incavo, invece, la breccia sull’indifferenza; La rottura, di un modo di pensare freddo, egoistico e insignificante. Il percorso del tratto di rottura è non lineare … perché l’anima non segue la rigida linea della razionalità. Se noti bene, nel taglio dominano tre colori: nero, per l’ignoto e l’incoscienza; il giallognolo per orgoglio e gioie sopite; il rosso per i dolori dell’intimità che tendono ad essere nascosti me inevitabilmente si riversano all’esterno percepite come macchie disseccate, quasi incancellabili. L’artista ha lasciato grondare un filo di celeste per dire che la speranza per il bene esiste sempre, presente anche nelle situazioni difficili. Sommando tutti questi messaggi, si può pensare che la vita va scoperta; le abitudini vanno rotte, seppure con qualche dolore. Si rinasce sempre migliori dopo ogni dispiacere. Se non provi a rompere a cambiare continuamente questo tuo passaggio sulla terra resta inutile.”

-“Mi piace la tua interpretazione … forse la tua amica ha parlato con te prima di mettersi all’opera?"

I due amici risero insieme.

 

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