ETT: ritratto in una sua apparizione.
ETT: Sotto certi aspetti voi umani sapete
già leggere il futuro.
Purtroppo o menomale, dipende dal punto di vista, non siete
coscienti di essere già in grado di farlo.
LUIGI: Vuoi dirmi che io potrei già farlo
senza il tuo aiuto?
ETT: Teoricamente, sì!
Vedi, caro Luigi, il
vostro progresso è assimilabile a uno spostamento di buona parte dello stato istintivo
nella sfera del razionale.
Ovviamente, questa evoluzione è giustificata dal
senso sociale che dovrebbe prendere la posizione più alta nella convivenza fra
voi.
Però, questa vostra presunta civilizzazione non avviene in modo indolore,
ma siete costretti a pagare un prezzo in termine di perdita motivazionale.
LUIGI: Non capisco! Vuoi dirmi che mentre
diventiamo più civili perdiamo in carica attiva?
ETT: Non esattamente!
Ti faccio un esempio:
Un leone affamato che vede una facile preda, non ci pensa due volte a farla sua
per soddisfare i suoi bisogni seguendo il proprio istinto.
Se quel leone fosse
civilizzato e vivesse in una società di leoni, avrebbe dovuto frenare (se non
cancellare) il proprio istinto e chiedersi:
È giusto che catturi quella preda?
Ha
diritto alla vita anche la preda?
Non tolgo il pasto a qualche mio simile?
Seguo
una dieta alimentare per vivere bene?
Esiste cibo a sufficienza anche per i
miei simili e posteri?
LUIGI: Non sarebbe più un leone!
ETT: Già! Perché diventerebbe un leone
evoluto o civile.
LUIGI: Allora, dove riscontri la perdita
motivazionale?
ETT: Quel povero Leone civilizzato agendo
razionalmente e attenendosi a regole e leggi della società, dimentica o perlomeno
confonde il motivo per cui rinuncia alla sua preda adducendo motivi psicologici
molto artefatti.
Immagina, inoltre che ogni azione implica
una scelta e le scelte successive portano a infiniti risultati possibili.
LUIGI: Aspetta, spiegami come si arriva a
questi infiniti risultati.
ETT: Semplice!
Supponendo che per ogni
scelta ci sono due opzioni; una scelta ti porta a due risultati diversi; due
scelte, a quattro; tre, a otto; 4, a sedici
e cosi via.
Se le opzioni fossero più di due, immagina
quante possibilità si aprirebbero.
Ammettendo un numero limitato di azioni
possibili, dopo un certo tempo, l’essere umano non ha più la
possibilità, né la capacità di rendersi conto perché sta operando nel modo in
cui ritrova ad operare.
LUIGI: allora?
ETT: L’essere umano si costruisce teorie filologiche,
filosofiche, psicologiche, psicoanalitiche sempre più complesse mentre l’insieme
delle azioni e delle scelte si miscela in un complesso emozionale ormai impossibile
da strutturare secondo la razionalità evidente.
La conclusione di questo discorso porta inevitabilmente
ad ammettere che l’essere umano è costretto inconsapevolmente a mentire a se
stesso poiché ha dovuto civilizzarsi cioè rinunciare a una quota parte dei suoi
istinti a favore della propria convivenza con i suoi simili.
LUIGI: Riassumendo.
ETT: Voi umani non sapete chiaramente il
motivo che vi spinge a operare nel modo che la civiltà vuole e tessete trame “razionali”
che hanno come scopo la congruenza con la situazione che vivete.
LUIGI: Bello discorso il tuo! Ma non vedo
il nesso con la possibilità di leggere il futuro.
ETT: Con un po’ di pazienza arriverò a
svelarti il segreto.
Nessun commento:
Posta un commento
Esprimi il tuo pensiero