giovedì 9 ottobre 2025

Parlando ad un alieno

 

Cercai di provocare il mio interlocutore. 

“Secondo alcuni studiosi, la razza umana è il risultato di una vostra intercessione con il nostro mondo. Si allude a imprecisate forme di intelligenze (aliene) che hanno creato l'uomo. Una disamina che parla di cellule staminali e clonazione che ha fatto sì che uomini-scimmia iniziassero a capire ordini e linguaggi trasformandoli in una sorta di operai massa. Solo in questo modo si spiegherebbe l'incredibile salto di conoscenza che portò in breve tempo alla costruzione di monumenti come le piramidi, ritenute dei catalizzatori di energia. Questa ipotesi potrebbe essere presa in seria considerazione?”

Con il sorriso usato da chi ha di fronte un bambino, la strana figura mi rispose:

“Direi che a volte voi siete utilitaristici. Quando non riuscite a spiegarvi qualcosa o quando volete far scalpore, solo allora tirate in ballo intelligenze aliene! Per altre questioni, voi siete una specie unica e senza confronti nell’universo.”

“Questa tua reazione ti fa sembrare meno extraterrestre di quanto si possa immaginare!” mi sembrò una buona idea usare un po’ di umorismo. Decisi, però, di mantenere il tono serio e continuai sostenere il discorso.

“L’ipotesi tentata non mi appare così balzana. Voi, in qualità di intelligenze speciali, dovreste avere livelli di conoscenze tali che potreste influenzare il nostro ecosistema, perfino a nostra insaputa.” così mi giustificai.

“Fino a quando il vostro sapere sarà frutto delle analisi condotte con i mezzi interni al vostro sistema, qualunque ipotesi è ammissibile. Soltanto quando giungerà una scoperta tale da provocare un cambio di equilibrio all’interno delle leggi conosciute, solo allora avreste un nuovo sapere che, alla fine, si stabilizzerà in un mutato quadro psicologico o in un aggiornato paradigma di pensiero congruente con la vita terrestre. Tentando una analogia, ti richiamo la logica dei terremoti per chiarire il mio pensiero. Ogni volta che la terra trema, un nuovo assestamento del globo terrestre è in atto. Se, invece, fosse una causa esterna a modificare direttamente l’assetto della terra (considerato come un sistema chiuso), si rischierebbe la perdita dell’equilibrio globale, trasformando così il vecchio sistema in uno completamente diverso. In questo passaggio, il sistema d’origine sarebbe da considerare morto.”

In seguito alle sue parole, accusai una leggera apprensione.  

“Quindi, nell’attesa di tali eventi straordinari che ci permetteranno un radicale cambio di mentalità, voi extraterrestri preferite rimanere nella fantasia degli umani e lasciare che si giochi con la caccia all’UFO?” chiesi con una punta di ironia.

“Vi lasciamo liberi di fantasticare e di cullarvi nella vostra auto-magnificenza.” così, l'alieno rispose alla mia ironica provocazione. 

“Ammetti che abbiamo percorso molta strada fin dalla nostra apparizione su questa terra?” incalzai.

“La relatività non vi ha insegnato nulla? Quello che per voi è tanto, in un'altra ottica potrebbe essere insignificante.” l'alieno puntualizzò.

“Non aggiungo altro! Il confronto con te è impari.” replicai con malcelata modestia.

“Per certi versi potrei affermare il contrario!”

“Per esempio?” domandai incuriosito.

“Quando intercetto le vostre emozioni resto perplesso perché osservo reazioni particolarissime, in netto contrasto con il modo d’agire di qualche attimo prima.”

“Descrivere le emozioni è come spiegare i colori a un cieco dalla nascita. Queste le viviamo utilizzando appieno le qualità dell’essere umano.” lasciai trapelare un pizzico di orgoglio.

“Prova a descrivere le qualità a cui alludi” chiese, l'alieno, facendomi sentire come una cavia tra le mani di uno scienziato.

“Questo argomentare può apparire buffo, avendo un extraterrestre come interlocutore.”

“Non ti preoccupare, vai avanti.” sentenziò, cercando di incoraggiarmi a proseguire sul tema.

“Noi umani mostriamo nei rapporti reciproci una propensione che ci permette di cogliere aspetti del nostro essere molto intimi e che producono vibrazioni riconducibili al nostro cuore; le chiamiamo emozioni. Si tratta di una capacità nel capirsi in modo intimo, che prescinde dalle parole e che coinvolge tutto il corpo attraverso i cinque sensi. Usiamo caratteristiche prettamente umane insite nelle parole come <sensibilità>, <sensitività>, <emotività>”.

“La difficoltà di descrivere queste qualità lascia intendere il grado di approssimazione del vostro essere!” affermò l'alieno, inibendo il velo poetico che cercavo di stendere sulle mie parole.

“Una apparente contraddizione che esalta maggiormente la qualità umana!” precisai, con l’intento di parteggiare per il genere umano. Sentivo di aggiungere alla mia spiegazione qualcosa di più forte.

“Non ti saprei spiegare che cosa mi succede quando guardo negli occhi la donna che amo. Non saprei dirti che cosa mi spinge ad abbracciare un bambino che con gli occhi teneri attende una mia risposta. Quasi impossibile motivarti perché piango nelle dichiarazioni d’amore o perché sono felice quando il bene vince sul male. È inspiegabile il motivo per cui sento tanta dolcezza nelle poesie o perché dopo aver ricevuto un sorriso, darei più di quanto mi si chiede. La sensibilità è una cassa di risonanza delle emozioni, è una sorgente di empatia che porta inevitabilmente a condividere sia il dolore sia la gioia. La sensibilità è la forza duale della razionalità; entrambe si rispettano ma non si adeguano.” dissi, con tutta la passione che potevo trasmettere.

“Conciliare idee contrarie è un’attività a cui voi umani ricorrete spesso!” replicò, l'alieno, mantenendosi staccato dal sentimento che stavo enfatizzando. Forse per questo motivo continuai ad argomentare sulle emozioni.

“Spesso mi convinco che siamo perfetti nel gestire le nostre limitazioni. La paura, per esempio, è uno degli stati d’animo che gli umani non riescono a gestire come vorrebbero e allora inventano stratagemmi che hanno come unico scopo quello di addormentare la consapevolezza. La paura è uno stato d'animo costituito da inquietudine e grave turbamento che si prova al pensiero o alla presenza di un pericolo. Essa è una condizione dell’essere umano che teme per la propria sopravvivenza e si manifesta con una rottura dell’equilibrio psicologico e fisico, allertando così, corpo e anima per la difesa comune contro la minaccia.

In fondo ad ogni considerazione, l’essere umano, nella miscela corpo e mente, è sempre in esplorazione di se stesso mentre interagisce con il mondo esterno.

Nessun commento:

Posta un commento

Esprimi il tuo pensiero

Post più letti nell'ultimo anno