Solo perché il corpo si muove non significa che tu stia bene.
È evidente che il corpo si ribella se non lo alimentiamo. La mente però è più taciturna e si accontenta di quel minimo di attenzione che le concedi, spesso occasionalmente. Sostanzialmente è muta, si ritrae in silenzio.
Quando abbiamo fame, lo sappiamo. Lo
stomaco brontola, l'energia cala, lo sentiamo nelle ossa.
Ma quando la nostra mente ha fame, che fa?
Non emette alcun suono. Rallenta e basta.
Non ci accorgiamo dei suoi segnali. Non
perché siamo distratti, ma perché sono silenziosi.
Un improvviso disinteresse per le cose che amavamo. Quella nebbia mentale che fa sembrare tutto più difficile. Lo scrolling continuo, non perché siamo curiosi, ma perché siamo intorpiditi.
Continuiamo comunque a mantenere quei modi abulici. Perché
pensiamo che essere stanchi significhi essere pigri. Perché ci siamo allenati a
dare il massimo, non a fermarci. Quindi ci dedichiamo a scadenze,
conversazioni, aspettative, senza accorgerci che stiamo bevendo da una tazza
vuota.
C'è un tipo di stanchezza che il
sonno non può curare. È la stanchezza che deriva dal non essere mai soli con i
nostri pensieri. Dal trascurare le cose che una volta ci illuminavano. Dal
privare la nostra mente di quiete, bellezza e gioia.
A differenza dello stomaco, il
cervello non ti avvisa quando è vuoto!
Quante volte passiamo giorni, settimane, forse più a lungo, senza nutrire il nostro mondo interiore?
Dimentichiamo che anche la mente
ha bisogno di nutrimento. Sotto forma di silenzio, lentezza e curiosità. Non
abbiamo bisogno di guadagnarci il riposo. Non abbiamo bisogno di crollare per
prenderci una pausa. Dobbiamo solo accorgerci che qualcosa ci accade dentro, quando cala la nebbia e darci il
permesso di fermarci.
Il tuo cervello potrebbe non
brontolare quando ha fame. Ma parla con la dimenticanza, la frustrazione e la
stanchezza.
Ascoltalo attentamente.
E offrigli qualcosa di rilassante, dolce.
Per esempio, una passeggiata lungo
un sentiero silenzioso, rumoreggiato soltanto dal vento, dagli uccelli; un intervallo di
musica in cui provare il piacere dell’ascolto e lasciare che le emozioni si
impadroniscano del corpo; la lettura di una poesia, un racconto che ti prende.
Sono tutte piccole cose ma che ossigenano la mente,
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