La cultura, il vasto sapere sono prerogative che rendono l'uomo grande ...
se i benefici che ne derivano si applicano per conseguire una sua
educazione alla vita reale in linea con i principi umanitari, altrimenti diventano vettori di egoismi e sopraffazioni.
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre. (Gandhi)
giovedì 17 gennaio 2019
giovedì 1 novembre 2018
Vola Pensiero mio
Vola mio pensiero.
Vola sui giudizi.
Cavalca idee impossibili.
Di te sono sicuro.
Sei mio, ma non appartieni al mio corpo.
Mi affanno a trovarti una casa ...
perchè abiti tra l'indifferenza di molti.
Anche intrappolato tra i denti ...
non cadere per terra.
Non fai rumore e non c'è nessuno che ti raccoglie.
Non fermarti a cercar logica.
Continua a parlare con il cuore!
Regalami emozioni ....
perché è l’unico modo
per trascinarmi in volo.
lunedì 24 settembre 2018
Domani sarò diverso.
Domani sarò diverso.
Oggi sono come ieri.
Raccolgo piccoli pezzi del
passato
per far il mio presente.
Domani sarò diverso ...
perché avrò dimenticato.
Oggi mi accontento dell’illusione.
Domani sarò diverso ...
perché la speranza mi
blandirà.
Oggi resto con me stesso.
Unica persona a cui ho
dato fiducia.
lunedì 10 settembre 2018
Discutere
Discutere della vita con le
persone che la consumano, è come parlare della loro testa staccata dal corpo!
Qualunque significato che non sia
riferito ai momenti in cui la stessa testa è attaccata al corpo, rimane sospeso
nell’aria delle possibilità, vagamente imbevuto di consapevolezza. Purtroppo,
in quei momenti ci si dimentica di averla.
Questa parte del corpo posta più in
alto di tutte, contiene il cervello: fiore all’occhiello della specie umana. La
perfetta biologia nasconde la sua importanza e invita il suo possessore a
trattarla come una suppellettile funzionale da mostrare come oggetto corporeo
di contemplazione.
Le giovani ragazze perdono tempo e denaro per fornirle tutte
le cure estetiche. Capelli impagliati in forme
stravaganti, labbra rosse richiamanti desideri liberamente immaginabili,
polvere paradisiaca nascondente antipatiche imperfezioni della pelle e infine,
i contorni occhi disegnanti albe boreali o tramonti romantici, delineano un
viso scolpito sulla testa contenitore dell’unico oggetto impossibile da truccare.
Il centro direzionale del nostro
corpo mostra e dispone durante la giovane età, recalcitra a delegare il suo
potere, recalcitra a formarsi attraversa la disciplina dello studio; gode nel
compiacere di se stesso, annegando nella presunzione.
La funzionalità è
strettamente legata a un automatismo stabilito per immagini riflesse che alcuni
chiamano intuito, ma che corrisponde, in maniera meno nobile, all’imitazione
per istinto degli animali.
Con il passare del tempo, insieme
al bussare della biologia non più perfetta, l’uso del pilota automatico per
governare le attività della vita diventa sempre meno pratico e poco piacevole.
I mal di testa, i vuoti di
memoria, le distrazioni, i capelli bianchi (per quelli che rimangono), ti costringono
a “pensare”.
Si procede come l’operato di un
ragioniere facendo conti con le risorse accumulate durante il corso della vita
e come per miracolo, siamo sempre più attenti a ciò che ci succede intorno.
Ci rendiamo conto che la testa ha
un altro funzionamento e che essa non è l’unico centro servizi. Scopriamo il
“cuore”, la saggezza, i piaceri della consapevolezza.
Infine, ci sentiamo traditi
quando, potendo offrire tanto, rivediamo nei nuovi giovani gli stessi peccati
commessi da noi in un tempo lontano.
Ci scopriamo passivi ma con un
cuore pieno di energia che vuole volare lontano dal nostro corpo.
mercoledì 25 luglio 2018
Bontà falsa
Nella vita quotidiana tutti
sperimentiamo un tipo di bontà che con l’essere buono non ha nessuna relazione.
Si tratta di una bontà
confezionata su un modo particolare di vivere le relazioni sociali, utili per
lenire un dolore psicologico derivante da un’infanzia carente di vero amore.
Coloro che sono colpiti da questa
malattia dell’anima vivono un dissidio interiore che spesso non si spiegano e
adducono motivazioni legate a condizionamenti subiti dall’esterno.
Questi
sfortunati vivono strettamente dipendenti da come si comportano gli altri e di
conseguenza, giustificano così le loro reazioni.
Alcune volte si rendono conto
dei modi scorretti che assumono ma si riparano sotto la coltre del diritto a
reagire.
Potete individuarli molto
facilmente perché appaiono molto disponibili, quasi ubbidenti ai vostri
consigli o desideri.
L’analisi più profonda della
situazione conduce sempre a scoprire un loro rendiconto nascosto, un privilegio
ottenibile, una “vendita” dell’immagine della bontà.
Le vittime dei falsi buoni
scoprono a posteriori gli effetti negativi delle azioni fraudolenti per cui
normalmente, i poveri malcapitati si sentono traditi, ingannati, delusi,
debilitati anche a rivalersi.
Potreste chiedere conto a questi
personaggi delle loro azioni, ma otterreste risposte puerili, inconsistenti,
quasi che tutto derivasse da equivoci, frutto di scelte non intenzionali.
Vi consiglio di sorridere davanti
alle piccole vendette orchestrate da loro; riflettendo scoprireste quanto
impegno, tempo ed energia consumano per conseguire bassi risultati.
I falsi buoni sono costretti a
vendere la loro serietà e a rimanere bloccati a un’età infantile che
giornalmente si scontra con quella del loro aspetto fisico.
I falsi buoni non dimenticano un
presunto torto subito, lo erigono ad onta da lavare, a vendetta da consumare.
Incontrando un falso buono,
offrite la possibilità di uscire dal circolo vizioso che non gli consente di
esprimere la sua tenerezza interiore.
Uno dei modi per aiutarlo consiste nel
manifestare un’amicizia diversa da quella a cui è stato abituato dalle sue debolezze;
noterete molto impaccio e avrete disinnescato una trappola tesa non soltanto
alla vostra persona.
giovedì 28 giugno 2018
Essere umani
Se incanti
nel fissare la luna piena …
Se ti perdi nella
meraviglia del cielo stellato ...
Se ti parte un
respiro profondo davanti alla maestosità del mare …
Sicuramente ….
tremi al rombo di un tuono.
Non riesci a
trattenere lacrime mentre vedi un film d’amore.
Ti commuove
la grazia di un bambino.
Ti nasce
spontaneo lo slancio per aiutare chi è in difficoltà.
Sii felice
per questo.
Perché hai
il dono di emozionarti…
e ….. stai
dando senso al tuo vivere.
Il tempo non ti potrà mai invecchiare dentro.
Sai che cos’è
l’amore senza averlo appreso dai libri.
lunedì 11 giugno 2018
le favole
Leggere le favole ha molteplici implicazioni, tutte importanti per la crescita intellettuale.
Accompagna dolcemente al sonno quando la vita diventa turbinosa.
Sollecita la fantasia.
Stimola il positivismo.
I momenti di lettura appaiono sublimi.
Si confonde l'immaginario con il reale.
Si avvicina quello che è considerato impossibile al possibile.
Si dà sapore allo spazio di vita.
Inoltre, favorisce la
passione per la lettura e stimola l'intelligenza e la curiosità.
Tutti sanno poi che le favole hanno sempre una morale
e insegnano qualcosa, comunicando con la sfera emotiva più
che con la sua parte razionale.
Ecco perché le favole sono
consigliate dagli psicologi nell'età dello sviluppo del bambino.
Aiutano a superare eventuali disturbi della personalità.
Identificandosi nei personaggi delle fiabe, il lettore trova una similitudine con il suo stato d'animo e la risoluzione di eventuali conflitti.
Ti sei mai chiesto perché certe favole classiche sono così paurose?
Non vogliono certo spaventare, anzi aiutano ad esorcizzare la paura.
Ti sei mai chiesto perché certe favole classiche sono così irreali?
Non vogliono certo illudere, anzi aiutano ad essere decisi e ottimisti.
Ti sei mai chiesto perché chi non ha letto favole tende a isolarsi e appare poco emotivo?
Non vogliono certo la durezza dei cuori, anzi aiutano a far crescere in sensibilità, comprensione e disponibilità per il prossimo.
Leggendo si vive la vita di chi scrive .... nelle sue vicende ma soprattutto nel suo sentir dentro.
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